martedì 30 settembre 2008

antologia hardcore - Agnostic Front

quanto erano giovenicelli gli AF in sto live...

"don't take no resistance

and cut their public assistance!"

monopoli


ieri sera invece del risiko, che pare lo abbia cagato proprio a tutti, ci si è dati al monopoli..
la mancanza del boss e del ciccio hanno fortemente falsato il risultato.. visto che ho incredibilmente vinto io..

Crisi Usa..

WASHINGTON - La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha bocciato il pacchetto da 700 miliardi di dollari approntato dal Tesoro per salvare il sistema finanziario americano. E' mancato il quorum per un pugno di voti. I contrari sono stati 228, i favoreli 205. Per far passare il provvedimento erano necessari 218 voti favorevoli. La notizia ha fatto sprofondare Wall Street: il Dow Jones ha chiuso in calo del 6,98% a mentre il Nasdaq ha lasciato sul terreno il 9,14% e lo S&P500 è arretrato dell' 8,79%. E nelle contrattazioni after hours gli indici hanno continuato a scendere: il Dow Jones ha ceduto 738,42 punti attestandosi a quota 10.404,71 e segnando la maggiore perdita della storia in termini di punti in una sola giornata e il peggior calo in termini percentuali dagli attacchi dell'11 settembre 2001. Chiusura in forte calo anche per il greggio: a New York il prezzo del barile per consegna novembre ha perso 10,52 dollari a quota 96,36. Attualmente i prezzi del petrolio sono di circa il 34% inferiori al record assoluto di 147,27 dollari toccato lo scorso 11 luglio.

VIDEOCOMMENTI
di MASSIMO GIANNINI e VITTORIO ZUCCONI

Subito dopo il voto della Camera, il piano di salvataggio è rimasto per qualche minuto di fatto congelato: in molti hanno cercato di convincere, aggrappandosi a tecnicismi procedurali, chi aveva votato contro a cambiare idea. Ma non c'è stato nulla da fare. Vano l'ennesimo appello del presidente Bush in mattinata: "Il Congresso potrà mandare un forte messaggio ai mercati approvando prontamente il piano di salvataggio". Colossale l'errore del portavoce della Casa Bianca Tony Fratto che aveva dichiaratio: "Pensiamo di avere i voti sufficienti".
La debolezza di Bush. Il clamoroso 'no' della Camera è stato innescato da un ripensamento in extremis di una dozzina di deputati repubblicani e dalla incapacità del leader democratico Nancy Pelosi di controllare il voto dei suoi deputati. Ma si è trasformato in uno schiaffo anche per il capo della Casa Bianca, confermando la perdita quasi totale da parte di Bush del potere di influenzare gli eventi. A nulla, infatti, sono valsi il drammatico discorso alla nazione (la scorsa settimana) e il disastroso vertice di giovedì con i due candidati alla presidenza, Barack Obama e John McCain, che si è rapidamente trasformato in una kermesse di recriminazioni. Ma il fatto che la maggiore opposizione al piano è venuta dai deputati repubblicani, cioè dal partito del presidente, è un'altra fonte di frustrazione per Bush. I deputati repubblicani sono preoccupati dal voto imminente di novembre: tutti i membri della Camera devono sottoporsi al giudizio degli elettori e sono quindi molto sensibili agli umori dei loro collegi elettorali, umori che sono chiaramente contrari al piano. Gran parte degli elettori sono convinti che il piano, che costerà 700 miliardi di dollari ai contribuenti, miri infatti a salvare le grandi compagnie di Wall Street ma faccia ben poco per i piccoli risparmiatori e per chi non è più in grado di pagare i mutui delle case. Subito dopo la bocciatura del piano, un Bush "molto contrariato", ha convocato il suo staff nello Studio Ovale. E il segretario al Tesoro Henry Paulson, che ha incontrato il presidente della Fed Ben Bernanke, si è immediatamente detto pronto "a usare tutti gli strumenti a disposizione per proteggere i mercati e l'economia". I candidati alla presidenza. Il candidato democratico Barak Obama ha chiesto ai mercati "fiducia" e "calma". Il piano da 700 miliardi appena bocciato dalla Camera "non è morto" e adesso "è importante che tutti, gli americani e i mercati finanziari, abbiano nervi saldi". Ma il suo avversario ha attaccato a testa bassa lo stesso Obama e i democratici. McCain ha affidato al proprio consigliere economico, Douglas Holtz-Eakin, il compito di diffondere una dichiarazione al veleno, affermando che il fallimento è legato al fatto che "Barack Obama e i democratici hanno messo la politica di fronte agli interessi del paese". Il consigliere di McCain ha sostenuto che dal momento in cui il candidato repubblicano, la scorsa settimana, ha interrotto la propria campagna elettorale per recarsi a Washington a lavorare per il piano, Obama e la leadership democratica in Congresso hanno lanciato "attacchi faziosi per guadagnare vantaggi politici, durante una crisi economica nazionale". Cosi facendo, secondo McCain, i democratici "hanno messo a rischio le case, le condizioni di vita e i risparmi di milioni di famiglie americane". Per ora nessuna replica diretta da parte di Obama, che da Westminster, Colorado, ha lanciato un appello: "Democratici e repubblicani a Washington - ha detto - hanno la responsabilità di mandare avanti questo pacchetto di misure d'emergenza, così che possiamo quantomeno fermare i problemi imminenti che abbiamo". Nuovo voto non prima di giovedì. Dopo la picchiata dei mercati la Camera si è riconvocata per giovedì. Oggi i deputati dovevano votare e andare a casa fino alla fine dell'anno per la pausa elettorale: i sostenitori in entrambi i partiti del piano da 700 miliardi - la speaker della camera Nancy Pelosi e (a malincuore) il capo della minoranza repubblicana John Boehner - si sono ripromessi invece di riportare in riga le truppe smarrite e rimettere ai voti il piano. Domani il Congresso osserva la festa ebraica di Rosh Hashanah e i lavori parlamentari erano in ogni caso sospesi. "Dobbiamo continuare", ha detto la Pelosi mentre il suo collega Barney Frank, presidente democratico della commissione Finanze della Camera, ipotizzava discussioni con il capo del Tesoro Henry Paulson per parlare di "alternative". Un'ipotesi in cantiere è che sia il Senato, dove il pacchetto ha avuto vita più facile nei negoziati preliminari dei giorni scorsi, a riprendere in esame il piano mercoledì prossimo. "Abbiamo bisogno di un piano che funzioni" e ne "abbiamo bisogno il più presto possibile", ha detto Henry Paulson. Il segretario al Tesoro si è definito "contrariato" dal no della Camera e ha evidenziato come "i mercati in tutto il mondo siano sotto stress". Paulson ha sottolineato che il piano di salvataggio "è troppo importante per lasciarlo semplicemente fallire", e ha sottolineato l'urgenza di rimettersi al lavoro con i leader del congresso e "concludere qualcosa il più presto possibile". (29 settembre 2008)

non c'è niente da fare gli Stati Uniti sono una spanna sopra a noi...
c'è un vero mercato ed un vero stato..
insomma per anni le banche d'investimento e la borsa hanno macinato milioni di dollari di guadagni (per altro in un modo squallido e rischiosissimo..), poi quando si vedono le carte e si scopre che nessuno ha niente in mano, tutti si mettono a invocare l'aiuto governativo.. (classica tecnica italiana: "privatizzare gli utili e nazionalizzare le perdite")..
giustamente oltreoceano non sono coglioni eurobabbei e i rappresentanti del popolo si rifiutano di pagare le colpe altrui, venendo per questo etichettati come pazzi dai media liberal... ^^
finirà che i soldi li metterà la nostra banca centrale...

lunedì 29 settembre 2008

allora si risika!


stasera ore nove e trenta al Livello che si risika come non si risikava da mesi.... ^^
l'ultimo che mi ricordo risale alla festa ed è stata una palpata per tutti...
vittoria in 45 minuti... ^^

Osterreich

Elezioni in Austria/ Trionfo dell'estrema destra, verso una una nuova Grande Coalizione
Lunedí 29.09.2008 08:15


Vittoria numerica della Spoe (socialdemocratici) ma vittoria politica e simbolica dell'estrema destra alle elezioni in Austria per il rinnovo anticipato del Parlamento. Il partito socialdemocratico ha ottenuto la maggioranza relativa con il 29,7% dei voti (35,34% nel 2006), ma i due partiti di estrema destra, la Fpoe e la Bzoe, assieme hanno ottenuto il 29%. Si tratta del risultato peggiore dalla fine della Seconda Guerra Mondiale per socialdemocratici e popolari che, per la prima volta nella storia, scendono sotto il complessivo 60%. I risultati ufficiali sono stati annunciati dal ministero degli Interni di Vienna.

Secondo i dati diffusi dal ministro dell’Interno Maria Fekter, la Spoe ha ottenuto il 29,7% dei voti; i popolari conservatori della Oevp il 25,6% (34,33% nel 2006); il partito liberale di estrema destra Fpoe il 18%; il partito populista di estrema destra Bzoe l’11%; i Verdi il 9,8%. Partiti minori come i Liberali e una lista dissidente dell’Oevp non hanno superato la soglia di sbarramento del 4% necessaria a entrare nel Nationalrat, la camera bassa elettiva del Parlamento austriaco, che conta 183 seggi. La ripartizione esatta sarà resa nota solo dopo la pubblicazione dei risultati definitivi. L’affluenza ha raggiunto il 71,4% dei 6,3 milioni di austriaci chiamati alle urne. Alle scorso politiche, a ottobre 2006, aveva votato il 78,5% della popolazione.

Valanga di voti all'estrema destra: secondo le proiezioni la Fpoe passa al 17,9% contro l'11,4% e la Bzoe di Joerg Haider addirittura triplica rispetto al 2006, schizzando dal 4,11% all'11,9%. Insieme i due partiti hanno quindi ottenuto uno storico 30%. I Verdi scendono al 10,5% (11,5%). Sotto lo scoglio del 4% il Foro Liberale (1,9%) e la Lista di Fritz Dinkhauser (1,8%) che non entreranno quindi in parlamento. In seggi, la Spoe ne ottiene 56 (meno 12), la Oevp 49 (meno 17), la Fpoe 35 (più14), la Bzoe 23 (più 16), i Verdi 20 (meno 1).

http://www.affaritaliani.it/politica/austriaelezioni290908.html

e bravi austriaci a dieci anni di distanza ci riprovano..
e ora in Europa non ci sono tutti quei governi radical-chic... ^^

domenica 28 settembre 2008

giovedì

sappiamo tutti che è avanzata una valanga di carne..
giovedì sera ci si trova al Livello x finirla.. o almeno per provarci... '^^
venite a digiuno da diverse ore perchè di carne ce n'è parecchia.. ^^ .. e poi ci sarà anche parecchio affettato...
allora alle otto e mezza..



p.s.
....se qlc vuole portare del pane

domani sera..


direi che sarebbe ora di fare un bel risiko...
ma sta volta a sugòm da bon.. ^^'

giovedì 25 settembre 2008

antologia hardcore - Slapshot



old time hardcore... Boston sxe hc


bis??

stavo pensando...
visto che è avanzata tanta carne... si potrebbe fare un grigliata anche sto fine settimana...
a costo zero...
venerdì o domenica...
se qlc ha voglia...
anche di grigliare... ^^'

mercoledì 24 settembre 2008

vulcan

è un'arma da softair ma va che potenza...
lo mettiamo in lista come prossimo acquisto? ^^'

martedì 23 settembre 2008

la giustizia in Italia

L'osservatorio: nel 2005 soltanto il 26 per cento di nostri connazionali approvava la pena capitale
Pena di morte, a favore un italiano su tre
No della maggioranza al principio "meglio un colpevole fuori di un innocente in galera

"Il rapporto tra gli italiani e il sistema giudiziario è sempre più controverso e caratterizzato da un esplosivo mix tra fiducia residua e insoddisfazione in aumento. Ma è quest’ultima a caratterizzare in misura crescente l’atteggiamento dei cittadini: gli italiani sono sempre meno contenti dell’attuale ordinamento giudiziario e, spesso, anche dell’azione dei magistrati. E chiedono soprattutto un maggiore rigore - talvolta addirittura durezza e inflessibilità - nel giudicare e combattere la criminalità. È quanto emerge da un recente studio su "italiani e giustizia", che verrà presentato la prossima settimana ad Orvieto.
Si nota in primo luogo una informazione molto (troppo) contenuta del funzionamento del sistema giudiziario: solo il 40% dichiara di conoscerlo, almeno a grandi linee. Il giudizio, poi, è assai critico: il 68% lo valuta in modo nettamente sfavorevole. E l’accentuazione di questo atteggiamento negativo, rilevabile tra gli strati meno centrali socialmente come le persone con più basso titolo di studio, le casalinghe, ecc., mostra come proprio costoro - i più deboli - si sentano meno protetti.
È significativo osservare come ci sia meno fiducia dichiarata nel sistema giudiziario complessivamente inteso, anche rispetto a quella espressa nei confronti dei suoi attori principali, i magistrati, che raccolgono comunque il consenso del 51% della popolazione. Proprio il "sistema" appare farraginoso, troppo complicato, obsoleto, ostile al cittadino. Per questo se ne vuole la riforma: secondo il 59% degli elettori (specie i giovanissimi) è da fare al più presto e, a parere di un altro 33%, è comunque opportuna anche se non costituisce una priorità.
Ma quali sono i principi di giustizia cui occorre ispirarsi? Gli italiani appaiono per molti versi "giustizialisti" (così potrebbe essere definito almeno i due terzi dei nostri concittadini), fautori sempre più di una linea dura nei confronti della criminalità.Tanto che, ad esempio, la maggioranza (66%, con un’accentuazione, ancora una volta, tra i più giovani) si dichiara decisamente in disaccordo con il vecchio (e condiviso da tanti giuristi) principio "meglio un colpevole libero che un innocente in galera", preferendo al contrario rinchiudere in prigione quanti più criminali - veri o potenziali - possibile.
Ancora, non a caso, quasi un terzo (31%) dei nostri concittadini arriva addirittura a proporre l’introduzione della pena di morte in occasione di delitti particolarmente gravi. Un netto aumento rispetto al 26 per cento di soli tre anni fa (sondaggio Euro Rscg dell’aprile 2005). Queste risposte riflettono evidentemente lo stato di paura e di insicurezza che caratterizza sempre più gran parte della popolazione, specie di fronte a fenomeni nuovi ed epocali quali, in primo luogo, le ondate migratorie.
Il Corriere della Sera, 21-09-2008

allora c'è ancora speranza...

ancora da sabato


qlc altra foto a caso...
nella seconda c'è lo svacco finale..
nell'ulima la postazione da cui dj Tuz ha gestito il sound alla festa dell'Erica di mercoledì scorso..

nuova piastra..


è ancora in fase di sperimentazione.. ma entro l'anno prossimo le acute menti del Livello troveranno il modo ottimale di utilizzarla.. ^^

Der Untertgang des Abendlandes

ci son su da più di due mesi ma ormai vedo la fine del tunnel.. ^^'
qualche stralcio su alcuni temi di rilievo lo posto..

Fellahim

E' nelle città cosmopolite che, a fianco di una minoranza la quale ha una storia, che vive in sè la nazione, che sente di rappresentarla, sorge una seconda minoranza, costituita da uomini estraniatisi dai tempi, astorici: letterati, uomini che non sanno di un destino, ma solo di cause ed effetti, uomini che hanno perduto ogni contatto interiore col sangue e con l'essere e sono puro essere desto pensante; costoro non riescono più a trovare qualche significato "ragionevole" nell'idea di nazione. E in effetti essi non appartengono più alla nazione; difatti i popoli della civiltà, identici alle nazioni, sono forme correnti dell'esistenza mentre il cosmopolitismo è mera combinazione intellettualistica fra esseri desti. [...] Il cosmopolitismo è letteratura e tale resta: ferratissimo per quel che riguarda gli argomenti, è assai debole quando si tratta di difenderli, non con altri argomenti, bensì col proprio sangue.
Ma proprio tale minoranza, intellettualmente superiore all'altra, combatte con armi spirituali, e può farlo, perchè la città cosmopolita è puro spirito, sono prive di radici e già in sè stesse costituiscono ciascuna un dominio collettivo "civilizzato".
I cosmopoliti nati e i fanatici della pace mondiale della riconciliazione dei popoli - nella Cina degli stati in lotta, nell'India Buddhistica, nell'ellenismo e al giorno d'oggi -sono i capi spirituali del fellachismo. Panem et circenses - questa non è che un'altra formulazione del pacifismo. Un elemento antinazionale è sempre esistito nella storia di tutte le civiltà, si sappia o no della sua esistenza. Il pensiero puro, rimesso soltanto a sè stesso, è stato sempre estraneo alla vita ed ostile alla storia, antiguerriero, senza razza. [...] per diversi che siano questi casi [...] la volontà di potenza è sopraffatta da una tendenza, i cui rappresentanti sono spessissimo uomini privi di istinti originari ma tanto attaccati alla logica, uomini i quali si trovano a proprio agio in un mondo di verità astratte, di ideali e di utopie: spiriti libreschi che credono di poter sostituire la realtà alla logica, alla potenza dei fatti una giustizia astratta, al destino la ragione. [...] Nella "storia dello spirito" essi hanno una posizione eminente: fra di essi si trova una lunga serie di nomi celebri, ma dal punto di vista della storia reale essi rappresentano qualcosa di inferiore.
Il destino di una nazione che deve far fronte agli avvenimenti del suo mondo dipende dalla misura in cui la razza riesce ad impedire che un fenomeno del genere eserciti un'azione storica. [...] In ogni caso il popolo romano trionfò sulle altri parti del mondo antico perchè seppe escludere dalla linea della sua politica gli istinti fellach dell'ellenismo.
Una nazione è umanità portata in forma vivente. Il risultato pratico di tutte le teorie di riforma universale è regolarmente l'avvento di una massa informe e astorica. Tutti i riformisti e i "cittadini del mondo" difendono ideali da fellach, coscientemente e incoscientemente. Il loro trionfo significa una abdicazione della nazione nell'insieme della storia, abdicazione non a favore della pace universale bensì di altre nazioni. La pace mondiale è stata sempre unilateralmente voluta. la pax romana [...] ebbe praticamente un solo senso: ridurre una popolazione informe di milioni ad oggetto della volontà di potenza di schiere esigue di guerrieri. Questa pace mieté tra le popolazioni pacifiche un tale numero di vittime, che di fronte ad esse quelle della battaglia di Canne scompaiono. Il mondo babilonese, quello cinese, egiziano e indù passarono da un conquistatore all'altro pagando simili trapassi col sangue dei loro popoli. Questo rappresentò per loro la pace.
e qua mi fermo se no finisce che scrivo tutto il capitolo.. ^^'

alcune foto di sabato..


ma varde che ghegni... ^^

domenica 21 settembre 2008

softing


oggi per la terza volta siam tornati su in collina a sparacchiarci un ..^^
c'è da dire che provando un , il gioco inizia a diventare divertente.. si crepa un meno e ci si muove meglio... il peccato sono gli attacchi narcolessia al ritorno.. ^^'

italiani bastardi??????

cioè?! in Italia sta feccia si permette di fare il cazzo che vuole e ci chiama pure bastardi???


forse dovremmo essere felici di non essere ancora la punto della Francia dove girano magliette di questo tipo...


e poi il problema è la manifestazione anti-moschea a Colonia.. (perché oggi leggendo i giornali pareva fosse così...)

sabato 20 settembre 2008

holiday in the sun..


or in the south...

demograzia

GERMANIA: POLIZIA VIETA MANIFESTAZIONE ANTI-ISLAM A COLONIA, SCONTRI
(ASCA-AFP) - Colonia, 20 set - La polizia tedesca ha vietato la manifestazione anti-islam, organizzata dal movimento civico ''Pro Koeln'' (Pro Colonia), che si sarebbe dovuta tenere oggi a Colonia. ''Motivi di ordine pubblico'' hanno spiegato le autorita' della citta' tedesca. La situazione e' infatti degenerata quando alcuni militanti di estrema sinistra hanno bloccato, nelle prime ore della mattina, l'accesso alla Heumarkt, la piazza in cui doveva tenersi la manifestazione, per poi aggredire e lanciare pietre contro le forze dell'ordine.

La manifestazione era stata organizzata per protesta contro la costruzione della nuova moschea a Colonia.

All'incontro avrebbe prende parte anche l'eurodeputato leghista Mario Borghezio.





oh yeah.. ora la democrazia è ristabilita.. solo a muslim, buonisti e cessi sociali il diritto di parola..
oh yeah..


venerdì 19 settembre 2008

sabato sera..

grillata per tutti... ^^
chi non viene fa quella fine.... ^^'

cmq ritrovo alle otto e mezza.. al Livel..

piacevoli sviluppi dei fatti di Milano






che bella e democratica manifestazione di zecche..
però mi aspettavo anche un qlc cartello tipo questo per il landruncolo morto..


giovedì 18 settembre 2008

antologia hardcore - SubZero

questi dovrebbero essere più conosciuti...

peccato x l'audio che è un pò basso e molto "live".. e poi mi sa che sono in Asia con tutte quelle ghigne.. ^^

però che pezzo... FUCK MTV!

ieri sera..

dunque.. ma che casino c'era ieri????
in trenta in una stanza... ^^'
cmq prima di altri commenti aspetto le foto.. quindi chi di dovere si sbrighi!!!

Colonia, la guerra alla moschea. raduno da tuatta Europa

Attesi leader nazionalisti e neonazzzisti, ma i partiti tradizionali e i sindacati si organizzano

Appello del sindaco a cittadini e commercianti: "Chiudete i negozi"

dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - Due Europe e due idee dell'Europa si fronteggeranno in piazza da domani a Colonia, e si temono disordini e violenze. Domani e sabato si tiene nella metropoli renana il "Congresso europeo contro l'islamizzazione". Convocato dal movimento populista di destra Pro Koeln (Per Colonia), e con la partecipazione di movimenti nazionalpopulisti e di alcuni dei loro leader come il capo del Vlaams Belang belga (non ci sarà invece il francese Le Pen, il cui nome figurava nell'elenco degli oratori). L'obiettivo è dire no alla grande moschea che sarà costruita nella città di Adenauer, e no al crescente peso dell'immigrazione islamica. Ma i partiti tradizionali e i sindacati si mobilitano per grandi controdimostrazioni. Con in testa il sindaco Fritz Schramma, democristiano come la cancelliera Angela Merkel: il sì del borgomastro alla moschea è stato determinante. "È vergognoso che le leggi concedano le nostre piazze ai nemici della democrazia, una città tollerante come Colonia dovrebbe mostrarsi non violenta ma del tutto intollerante verso quella gente", ha detto Schramma. E in un'intervista al giornale conservatore Die Welt ha esortato i cittadini "a una rivolta degli uomini degni: chiudete i negozi, tirate giù le serrande d'ogni bottega e ogni finestra, mostrate un centro storico deserto per protesta agli agitatori dell'ultradestra populista".

La polizia si prepara al peggio: migliaia di agenti sono mobilitati. "Sarà per noi la prova più difficile degli ultimi anni", afferma Michael Temme, capo dello stato maggiore d'emergenza per l'ordine pubblico. Sono attesi un migliaio di partecipanti al congresso e al comizio della destra populista, sull'antica piazza Heumarkt nel cuore del centro storico. E a pochi passi, sulla piazza del Duomo, simbolo della città, i sindacati (Dgb), le Chiese e altri gruppi democratici terranno la contromanifestazione. A cui il borgomastro sarà il primo oratore.
Gruppi di autonomi e di no global si preparano a entrare in azione. Il Congresso sarà una grande occasione di mobilitazione a livello europeo per le forze populiste. Particolarmente atteso è il discorso di Le Pen. E le autorità tedesche guardano con preoccupazione a Pro Koeln. L'organizzazione è sorvegliata dall'Ufficio per la difesa della Costituzione (i servizi segreti interni) per i suoi sospetti contatti con la Npd da cui alcuni suoi dirigenti proverrebbero, e con altri gruppi neonazisti. E Pro Koeln è un progetto politico: creare iniziative civiche nelle grandi città (ne esistono già a Berlino, Amburgo e Monaco) per mobilitare contro l'idea multiculturale, l'islam e l'islamismo. La futura moschea di Colonia divide la Germania da anni. Sarà la più grande del paese e sorgerà nel quartiere popolare di Ehrenfeld, abitato da molti musulmani. E anche attraverso Ehrenfeld, i partecipanti al congresso della destra vogliono passare con i loro pullman. "E'uno scandalo", protestano i leader della comunità turca, che conta ottantamila persone su un milione di abitanti di Colonia. "Chiediamo alla città di dare un segnale di tolleranza multiculturale e di rifiuto della xenofobia e del razzismo".

ahahahahah

chi difende la propria città e non vuole che gli invasori costruiscano minareti più alti delle guglie gotiche della cattedrale è uno sporco razzista, xenofobo e soprattutto n@zzzysta... ahahah

da domani col cuore a Colonia.. con la miglior gioventù d'Europa.

martedì 16 settembre 2008

qualche altra perla...

direttamente dalla festa e non...

fumare non è un problema.. è una necessità... Tuz 19/07/2008.. (discutendo se andare al Livello o no..)

così tante nuche e così pochi colpi da sparare... Diego 19/07/2008 (in un delirio di onnipotenza.. ^^')

se la tò figa l'è'n circo, al me grel n'è mia an paias... Mario Bacchi.. 29/08/2008

lunedì 15 settembre 2008

mercoledì pizzata al livello..


non so ne l'ora ne il costo.. ma suppongo che sia di sera.. ^^'
cmq per ogni informazione chiedete all'Erica.. è lei l'organizer del tutto..
p.s.
per il livello sta settimana la vedo grigia.. nel senso che l'unico giorno papabile sarebbe martedì.. ma credo che ci sia in ballo un cinema... boh..
p.p.s.
nel fine settimana (probabilmente sabato) ci sarà anche il comple di Olmi e la grigliatona di fine estate...

sciacallaggio..

oggi...
stamattina piove.. quindi niente vendemmia.. (ebbene sì anche quest'anno la vendemmia..)
fatto sta devo fare dei giri per vedere di trovare qlc da fare dopo la laurea.. (ebbene sì pure di lavorare mi tocca..^^')..
insomma finisco al bar in piazza e mi trovo davanti il Corriere e leggo il titolo.. "Giovane di colore ucciso a sprangate".. e la vaca!!!

fatto sta finisco i giri, torno a casa e mi attacco a interdet... alchè mi cerco qlc informazione in più.. ed ecco sullo stesso giornale (versione informatica) la ricostruzione dell'accaduto..

LA DINAMICA - Di prima mattina si sono fermati nel chiosco mobile dei Cristofoli e avrebbero rubato alcune confezioni di dolciumi. Padre e figlio, accortisi del furto e convinti che i tre si fossero impossessati anche del danaro in cassa, hanno usato il proprio mezzo, parcheggiato nei pressi, li hanno inseguiti e raggiunti in via Zuretti. Qui è nata una lite che è degenerata e i tre giovani invece di allontanarsi, hanno impugnato un bastone trovato sul posto, mentre i Cristofoli con un altro bastone e un'asta di ferro hanno colpito al corpo e al capo Giubre, provocandogli gravi ferite alla testa. «Nel corso della lite - conclude la nota - sono state pronunciate da entrambe le parti frasi offensive e ingiuriose tra cui anche "ladri, negri di merda, etc"». Abdul, in coma, è stato portato all'ospedale Fatebenefratelli, dove è stato dichiarato morto intorno alle 13:30.
http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_14/milano_ucciso_sprangate_cbe352c6-825d-11dd-9b8b-00144f02aabc.shtml

ora ditemi voi.. ma il giornalista che ha fatto quel titolo (sulla scia delle "note aggressioni" N@zzy di inizio estate ^^') non dovrebbe essere radiato dall'albo e preso a calci in culo vita natural durante???

poi in merito al fatto contingente io sono per la depenalizzazione totale della legittima difesa e per il libero utilizzo delle armi da fuoco, quindi..

sabato 13 settembre 2008

ultime foto..




chiudiamo la settimana con un pò foto della festa di fine estate...

bassa autogenocida..

in questo weekend i magnifici amministratori della bassa hanno organizzato tra Luzzara e Novellara un festival interculturale.. ecco il link..
http://www.ugualidiversi.com/

leggendo i giornali e guardando i tg locali vengono sbandierati dati su presunte integrazioni e ricchezze apportate al territorio... a parte ste cagate, cercate sui siti dei due comuni incriminati e vedrete che gli extra sono oltre il 15% della popolazione e oltre il 20% nelle scuole... tutto ciò in nemmeno dieci anni...
alla faccia dell'integrazione... a casa mia questa si chiama invasione...

l'intellighenzia di sinistra ovviamente considera tutto ciò un progresso nell'inevitabile mondo globalizzato e meticcio... più o meno così... http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/12/idee-pensatori-intrecci-di-mondi-uguali-diversi.html

io non dico niente.... ma grazie a DIO piove....

venerdì 12 settembre 2008

12 settembre 1683: battaglia di Vienna


ricordiamo i martiri d'Europa..

mercoledì 10 settembre 2008

bombolo style


che scena..
e il soli che l'aveva raccontata come una barzalletta..

ieri sera..


prima sera al Livello dopo il definitivo rientro dalle vacanze..
snervante partita a carte.. ^^
diciamocelo.. il risiko ha abbondantemente rotto il cazzo.. urge trovare qlc alternativa... ^^'

antologia hardcore - Death before dishonor

direttamente da boston... break through it all

martedì 9 settembre 2008

daje


allora stasera si riinizia...
risikaccio al livello.. chi non viene è pacifista.. ^^

lunedì 8 settembre 2008

i veci..




nino, bruno e mario...
i tre veci che hanno allietato la cucina.. ^^
e insieme agli altri fatto metà del lavoro e fornito tutte le strutture... ^^

epiche

la festa, oltre a farci ridere, ubriacare e spossare di lavoro, ha anche prodotto un'infinità di frasi epiche... peccato che spesso non sono state segnate causa della condizione non proprio ottimale... ^^'

finchè ce n'è viva al re.. quand'ag n'è pò calsasbora anca lò.. Ciccio 23/8/08


sesso tra amici... solo per far la punta alla matita... anonimo 23/8/08 (so chi l'ha detta.. ma meglio garantire la privacy.. ^^)


s'at vo na ganciatrice... Thomas 27/8/08 (durante la cena della Lara.. dedicata a Breme.. chi c'era sà.. ^^)

venerdì 5 settembre 2008

altre..




un altra piccola infornata.. con un pò di gente tra cui la morosa con un altra di cui ignoro l'identità... ^^'

riParty..





ad alcuni giorni dalla fine della festa mi pare proprio il caso di postare foto a valanga della festa della birra del paese...
ovviamente si parte dalla cucina... ^^'

la guerra agli svedesi

anche questo articolo l'ho pescato dalla rete... è questo quello definirei "balcanizzazione incipiente"..
La Guerra contro gli Svedesi
di Fjordman------------------------------------------------
Il noto blogger Fjordman ci invia questo rapporto da Vienna
L’anno scorso ho scritto un’articolo riguardo a come la società Svedese si stia disintegrando e corresse il rischio di collassare, almeno in alcune regioni. Il paese che ci ha dato Bergman, ABBA e la Volvo potrebbe presto diventare la Bosnia d’Europa. Il “modello Svedese” non sarebbe più celebre come stato stabile, pacifico e con un’economia avanzata, ma come una storia dell’orrore d’Eurabia piena di utopistico Multiculturalismo, cattiva gestione Socialista e immigrazione senza confini. C’è chi mi ha detto che stavo esagerando, e che il parlare di una futura possibilità di guerra civile in Svezia fosse pura paranoia. Lo era?In un recente sondaggio sociologico (pdf in Svedese, con una breve introduzione in Inglese) intitolato “Vi krigar mot svenskana” (“Stiamo conducendo una guerra contro gli Svedesi”), giovani immigrati nella agitata città di Malmö sono stati intervistati riguardo al perché si dedicano al crimine. Anche se lo studio non lo rivela, la maggior parte degli immigrati in esame sono Musulmani. In uno dei rari casi in cui i media Svedesi hanno detto la verità, il giornale Aftonbladet ha riportato alcuni anni fa che 9 su 10 dei più criminali gruppi etnici in Svezia vengono da paesi Musulmani. Tenetelo a mente durante la lettura di questo articolo:

Gli immigrati stanno “muovendo guerra” contro gli Svedesi attraverso il furtoL’ondata di furti che la citt� di Malmö ha visto nell’ultimo anno fa parte di una “guerra contro gli Svedesi.” Questa è la spiegazione data da giovani borseggiatori con background di immigrazione sul perché tendano a derubare nativi Svedesi, in un intervista con Petra Åkesson per la sua tesi in Sociologia. “Ho letto un rapporto su giovani ladri in Stoccolma e Malmö e volevo capire perché derubavano gli altri giovani. Normalmente questa attivit� non frutta molto denaro,” ha detto. Ha intervistato ragazzi dai 15 ai 17 anni, sia singolarmente che in gruppo.Quasi il 90% di tutti i furti che sono stati riportati alla polizia sono stati commessi da bande, non da individui. “Quando siamo in citt� e rubiamo, facciamo una guerra, una guerra contro gli Svedesi.” Questo movente è stato ripetuto diverse volte. “Il potere per me significa che uno Svedese mi deve guardare in faccia, gettarsi a terra e baciarmi i piedi.” I ragazzi spiegano, ridendo, che “Provi un senso di eccitazione quando stai rubando, ti senti soddisfatto e felice, senti che stai avendo successo; ti senti semplicemente bene.” “E’ cosi facile derubare gli Svedesi, così facile.” “Rubiamo ogni singolo giorno, quanto ci pare, quando ci pare.” Notate quanto i giovani immigrati vedano gli Svedesi come stupidi e codardi: “Gli Svedesi non fanno niente, semplicemente ci danno le loro cose. Sono così impauriti.” I giovani ladri non pianificano i loro crimini: “No, semplicemente vediamo qualche Svedese che sembra ricco o che ha un bel cellulare e lo derubiamo.”Perché odiano così tanto gli Svedesi? “Beh, sono loro che ci odiano” è la loro risposta, secondno Petra Åkesson. “Quando uno Svedese va a fare shopping, la cassiera gli da il resto in mano, lo guarda negli occhi e sorride. Quando noi andiamo a comprare, la stessa cassiera mette i soldi sul bancone e guarda da un’altra parte.” Åkesson, che è una ragazza adottata dello Sri Lanka e quindi non ha l’aspetto di una nativa Svedese, ha detto che non è stato difficile convincere i ragazzi a parlare dei loro crimini. Piuttosto avevano piacere a vantarsi su chi avesse commesso più furti. Malin Åkerström, docente di Sociologia, riesce a vedere una sola soluzione al problema: “Lavoro per tutti. Se questo causa una deregolazione del mercato del lavoro nel creare più lavori, dovremmo comunque farlo.”

E’ interessante notare come questi immigrati Musulmani affermano piuttosto naturalmente di essere coinvolti in una “guerra”, e vedono la partecipazione al crimine e nel colpire la popolazione locale in quest’ottica. Questo è perfettamente in linea con le affermazioni che ho fatto in passato. Il numero di casi di stupro in Svezia è quadruplicato in appena venti anni. Gli stupri che coinvolgono bambini sotto i 15 anni sono sei volte più comuni oggi rispetto a com’erano soltanto una generazione fa. Anche la maggior parte degli altri crimini violenti è aumentata rapidamente. L’instabilit� di sta espandendo alle aree urbane e suburbane. I residenti stranieri dall’Algeria, dalla Libia, dal Marocco e dalla Tunisia dominano i gruppi dei sospetti di stupro. L’avvocato Ann Christine Hjelm ha scoperto che l’85 percento dei criminali imprigionati per stupro sono nati su suolo straniero o da genitori stranieri. E non stiamo parlando solo della Svezia. Il numero di stupri commessi da Musulmani immigrati nelle nazioni Occidentali è così alto che è difficile vedere questi stupri solo come atti sporadici di individui. Assomigliano ad atti di guerra. Questo succede oggi nella maggior parte dei paesi Europei Occidentali, così come in altri paesi infedeli come l’India. Le prigioni Europee si stanno riempiendo di Musulmani imprigionati per furti ed altri crimini violenti, e altrove altri Musulmani si fanno esplodere assieme a civili Europei. Si nota come i principali media cerchino senza successo di capire il motivo per cui stia accadendo tutto questo. Questo perché non riescono a vedere, o non vogliono vedere, l’ovviet� : questo è esattamente quello che un’armata di invasori farebbe. Stuprare, saccheggiare e bombardare. Se molti degli immigrati Musulmani vedono se stessi come conquistatori coinvolti in una guerra, tutto quello che sta succedendo ha perfettamente senso.Malmö, in Svezia, la prima citt� Scandinava che entro uno o due decenni sarà a maggioranza Musulmana, ha un numero di furti pro-capite 9 volte superiori a Copenaghen, in Danimarca. Ciononostante la priorit� numero uno della classe politica in Svezia durante la campagna elettorale di quest’anno sembra essere quella di demonizzare la vicina Danimarca per “xenofobia” e un “brutale” dibattito sull’immigrazione Islamica. Durante le recenti rivolte jihadiste in Francia, il Primo Ministro Göran Persson del Partito SocialDemocratico ha criticato il modo in cui il Governo Francese ha gestito la situazione di animosit� nel paese. “Sembra un approccio molto duro e volto allo scontro”. Persson ha anche rifiutato l’idea di una quantit� maggiore di polizia locale come un “primo passo” da compiere in Svezia. “Non credo che questa sia la strada che sceglieremmo in Svezia. Cominciare a mandare segnali sul rafforzamento della polizia significherebbe rompere con la linea politica che abbiamo deciso di seguire,” ha detto. Nel frattempo, dopo che le autorit� hanno ampiamente abbandonato la terza città più grande del paese all’anarchia strisciante, vi è un aperto discutere tra i nativi Svedesi rimasti a Malmö sul formare gruppi di vigilantes, armati di mazze da baseball e di preoccupazione per la sicurezza dei loro bambini. Come ho proposto in un altro testo: se Arnold Schwarzenegger non riuscir� a farsi rieleggere come Governatore della California potrebbe considerare di girare un sequel a “Conan il Barbaro.” Potrebbe girarlo a Malmö. Avrebbe le comparse gratis.Cosa dite? Vi chiedete cosa sia successo al famoso stato-balia Svedese? Non è forse vero che gli Svedesi pagano le tasse più alte del mondo? Si, lo fanno. Ma decine di miliardi di kroner, alcuni dicono diverse centinaia, stanno venendo spesi ogni anno per aiutare comunit� di immigrati Musulmani in rapida crescita. La Svezia è diventata l’ufficio di welfare del mondo intero, perché le elite politiche hanno deciso che una massiccia immigrazione Musulmana è “buona per l’economia.” Molto presto, la Svezia potrebbe vedere il proprio esercito ridotto ad appena 5000 uomini. Sono cinque migliaia di truppe per difendere una nazione che geograficamente occupa più di tre volte le dimensioni dell’Inghilterra. E potrebbe volerci fino a un anno per metterli tutti insieme, ammesso che non siano in giro per il mondo in missioni di pace. Il fatto che la Svezia possa aver bisogno a breve termine di qualche piccola spedizione di pace in casa propria sembra sfuggire a questa gente. Nel 2006, l’osannato stato di welfare Svedese è diventato il più grande schema piramidale del mondo, una Enron di dimensioni nazionali.Nonostante la Svezia sia un caso estremo, storie simili si potrebbero raccontare in buona parte dell’Europa Occidentale. Come afferma Mark Steyn, le varie Jihad per le strade di Parigi assomigliano alle prime schermaglie di una incombente guerra civile Eurabica, causata da una massiccia immigrazione Musulmana e stupidit� Multiculturale. La legge e l’ordine stanno disgregandosi lentamente nelle città maggiori e minori del continente Europeo, e le strade sono governate da aggressive bande di giovinastri Musulmani. Contemporaneamente, gli Europei pagano tasse tra i livelli più alti del mondo. Dovremmo ricordare alle nostre autorit� che il compito più importante dello Stato – qualcuno addirittura afferma che dovrebbe essere l’unico compito dlelo Stato – è quello di far rispettare la legge in cambio delle tasse. Dal momento che sta diventando piuttosto ovvio che questo non è più il caso dell’Eurabia, dobbiamo chiedersci se queste tasse siano ancora legittime, o se sono semplicemente una sorta di Jizya cammuffata in forma di welfare pagata ai Musulmani e alla nostra nuova aristocrazia Eurocratica. Anche se non siamo esattamente il Party del Tè di Boston, è forse arrivato il momento per una rivolta delle tasse pan-Europea: non pagheremo le tasse fino a quando le nostre autorit� non faranno rispettare la legge e l’ordine e chiuderanno le frontiere all’immigrazione Musulmana.Sta diventando una questione urgente. Quando un numero sufficiente di persone sentono che il sistema non funziona più, l’intero tessuto della società democratica può sfilacciarsi. Cosa succede quando il sistema di welfare statale collassa, e non ci sono più soldi per “oliare” la tensione montante tra gli immigrati e i nativi Europei? E cosa succede quando le persone scoprono che i loro stessi leader, attraverso la rete dell’Unione Europea e il Dialogo Euro-Arabo descritto da Bat Ye’or nel suo libro “Eurabia”, hanno per primi incoraggiato i Musulmani a stabilirsi da noi? Oltre a questo ci sarà una massiccia disoccupazione, e decine di migliaia di persone saranno adirate, arrabbiate ed umiliate, tradite dal sistema, dalla società e dai loro stessi leader democratici. Questa è una situazione simile a quella della Grande Depressione che ha portato all’ascesa dei Nazisti nel 1930. Ci stiamo forse dirigendo ancora una volta in questa direzione, con la paura, la crescita del fascismo e dell’omicidio politico? La differenza è che la “minaccia Ebrea” nel 1930 era interamente fittizia, mentre la “minaccia Islamica” oggi è terribilmente reale. Ciononostante, il trauma causato dagli eventi di 70 anni fa sta annebbiando il nostro giudizio di oggi, dal momento che qualsiasi discorso riguardo alla minaccia causata dall’immigrazione Musulmana o riguardo al preservare la nostra cultura è congedata come “la retorica usata contro gli Ebrei dai Nazisti.” Agli Europei è stato insegnato a spaventarsi così tanto della propria ombra al punto di non essere in grado di vedere che le tenebre possono anche venire dall’esterno. Forse l’Europa brucierà ancora, in parte come eccesso di reazione agli orrori di Auschwitz.

giovedì 4 settembre 2008

America

visto che le elezioni americane si avvicinano e i giornali italiani ne parlano con insistenza sarà meglio tenerle d'occhio...
che dire... su Barack Obama non mi esprimo... (tra l'altro era stato il nome di uno dei generali orchi maciullati nella saga delle Tumulilande.. ^^')
ma la vice McCain merita veramente attenzione... 5 figli, socia dell'NRA... e poi beccatevi la foto che ho trovato.. imbraccia un M4 proprio come il mio da softair.. che classe... ^^

stasera?


dopo le risikate notturne durante la festa è ora di ripigliarsi gli spazi che si meritano..
insomma stasera un bel risiko al livel... ^^'

interessante articolo sulla repubblica di ieri..

Siamo noi il Pci di una volta
Repubblica — 03 settembre 2008 pagina 3 sezione: BOLOGNA

«Ma quale maltempo? Il dibattito è stato annullato perché per Cofferati non era venuto nessuno». Il giorno dopo aver "espugnato" la Festa dell' Unità il segretario bolognese del Carroccio Manes Bernardini si gode il trionfo. Elegge la Lega a «erede del vecchio Pci» come «capacità di mobilitare i militanti» e accusa Sergio Cofferati di «maleducazione» per non essere nemmeno andato al Parco Nord per ricevere l' ospite in trasferta, il sindaco di Verona Flavio Tosi. Così, mentre lo stesso Tosi ringrazia il Pd per il «grande senso di civiltà democratica» dimostrato nel dare ospitalità ai leghisti, il segretario si spinge fino a ipotizzare un «candidato leghista per il 2009 che soffi voti alla sinistra». Allora, siete contenti? «Certo. Mi pare che questo episodio dimostri due cose. La prima è che il maltempo non c' entra nulla e che il dibattito è stato annullato perché per Cofferati non si è presentato nessuno. La seconda è che noi abbiamo parlato alla Festa dell' Unità senza nemmeno essere fischiati da chi passava. Anzi». Un bell' esempio di organizzazione per la Lega. «Certo, siamo un po' come il Pci di una volta e stiamo facendo un gran lavoro. Siamo in costante crescita, e a livello nazionale sfioriamo il 12%. A Bologna abbiamo la radio Padana che ci dà una mano. E per il 20 settembre poi stiamo già organizzando una grande festa in piazza San Giuseppe, con dibattiti e spettacoli». Quando il dibattito è stato annullato in sala c' erano solo una trentina di vostri militanti. Disaffezione per il Pd o per Cofferati? «Mi pare chiaro che Cofferati piace più a Roma che a Bologna». Riconoscerete che il Pd è stato cortese con voi però. «Certo, molto, e di questo li ringraziamo. Anche se poi si sono spaventati. Devo dire che è stato meno educato il sindaco. Almeno poteva presentarsi a salutare Tosi. Io quasi non ci potevo credere che non venisse, è stato un grave atto di maleducazione da parte sua». E nel 2009? Avrete un vostro candidato sindaco? «Non lo escludiamo affatto. Avremo un programma davvero di sinistra, che privilegia servizi sociali e asili nido e che guarda ai problemi della gente. Il Pd ormai pontifica solo con le parole». (s.b.)

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/03/siamo-noi-il-pci-di-una-volta.html

scomodo sto tizio.. fosse vero che rimettiamo tutto a posto... mah l'anno prox vediamo..

mercoledì 3 settembre 2008

antologia hardcore - Cro Mags

seminali..

scommetto che nessuno di voi li conosceva... ^^'

R. Srpska

ho trovato questo articolo sulla rete.. ultimamente mi sono parecchio interessato ai balcani, o meglio alla possibile "balcanizzazione" dell'Occidente, quindi..
cmq è un interessante lettura..

In Italia tutti lo chiamano Libero, ma il suo nome è Slobodan Barisic.
Slobodan è un serbo-bosniaco, scappato dalla guerra agli inizi degli anni Novanta. È approdato in Veneto, dove, dal niente, è riuscito a mettere su un'azienda di quindici operai che lavorano nei cantieri edili; sono per lo più serbo-bosniaci e amano il loro datore di lavoro di un amore raro e perfetto. Ogni volta che lo vedono, lo baciano tre volte; qualcuno addirittura lo chiama «il salvatore»; qualcun altro - forse per gli occhi stretti, di ghiaccio - lo ha battezzato il Clint Eastwood di Banja Luka; faccia da duro, ma cuore d'angelo.Passata la frontiera croata, sfiorati i muri del primo centro della Repubblica federale serbo-bosniaca, Gradiska, sulle labbra del mio compagno di viaggio affiora un sorriso dolcissimo, da ragazzo: «Adesso sono a casa; adesso mi devi chiamare Slobodan».Dalla radio risuona la voce di Baja Mali Knindza; una ballata straziante e travolgente d'amore per violoncello e percussioni.«Che cosa dice la canzone, Slobodan?», gli chiedo.«Che la terra e la donna che hai amato ti aspettano; e che se tu non torni, loro, prima o poi, ti vengono cercare», mi risponde con un altro sorriso. Ingrana la marcia, come a dire: Eccomi qui.
Banja Luka. La capitale serbo-bosniaca è una metropoli di duecentomila abitanti; qui la guerra non è arrivata; la concentrazione dei serbi è così elevata che l'esercito croato-musulmano non c'ha nemmeno provato, mi spiega Slobodan.La città è attraversata da un parco che sembra il giardino di un lord inglese; non una carta o una lattina per terra, non un barbone, non un angolo che odori di escrementi e urina. Niente, insomma, che ricordi i giardini pubblici italiani.È una metropoli di un lindore e di una pulizia impressionanti; sui marciapiedi, ai bordi delle strade, anche fuori dal centro, solo il viavai di donne belle da togliere il fiato; spalle da nuotatrici, fisici statuari, visi acqua e sapone, sguardi fissi e severi, mai un accenno di ostentata sensualità, soprattutto nei confronti dei pochi italiani di passaggio; le donne sono un po' come i vicoli di questa città; la loro purezza è il risultato del rigore, e il rigore della disciplina.Questo è l'unico posto dove, per quanto se ne sappia, non esiste la prostituzione; non esistono locali di lap-dance, sui marciapiedi non c'è umbratile traccia di lucciole da abbordare; sono poche le case che hanno i balconi. Qui la gente si sveglia alle sei del mattino, e, massimo a mezzanotte, dorme di sasso.«Abbiamo poco tempo per la Movida - sghignazza Slobodan - dobbiamo prima ricostruire il nostro mondo». Risaliamo in macchina.«Ti porto verso le colline, fino in montagna», mi dice Slobodan, e d'improvviso si rabbuia.Cominciamo a salire; il panorama selvaggio dei boschi, come un deserto obliquo di colline, che per chilometri non conoscono un frammento di cemento, mi suggerisce la salita verso il paradiso. Ed invece lassù mi attende l'inferno.
Verso Popovac. Procediamo a passo d'uomo, dietro ad un carro trascinato da un cavallo. Intorno il groviglio festoso dei pini si danna l'anima e i rami per nascondere gli scheletri delle case, ridotte a tronchi di gesso dalle granate croate-musulmane.Ogni cinque chilometri un cimitero ortodosso si alterna ad uno musulmano; una spianata di morte a ridosso delle poche fattorie. La guerra, mi spiega Slobodan, ha decimato questi villaggi; solo il piccolo paese, che sfila alla destra, conta trecento serbi morti nel silenzio dei boschi. Dieci di loro non sono mai stati trovati; di loro non si hanno più notizie.«Se li sono tenuti i pini - mi sussurra Slobodan -, i pini si tengono sempre i migliori».Il paesaggio perde la sua connotazione collinare; diventa montuoso, con tanto di sorgente dove viene imbottigliata l'acqua minerale Knez Milos Obilic, che, guarda caso, è il nome del patriota serbo che ha ucciso il sultano Murad, nella sanguinosa guerra contro gli ottomani. Prima di salire ancora, facciamo tappa in una terrazza che si spalanca sul vuoto.
«Qui fermavano gli autobus durante la guerra; c'era sempre una fila di donne; mogli, sorelle, madri, nonne, amanti, che attendevano gli uomini di ritorno dal fronte, per la settimana di riposo. Non esistevano lettere, comunicazioni, telegrammi; se l'uomo era vivo, scendeva dall'autobus; se era morto, non scendeva. Negli ultimi tempi, a bordo del bus, c'era una media di dieci persone per volta».Una vecchia con fazzoletto in testa bacia Slobodan; di nuovo per tre volte.
Per tre volte la guerra ha solcato il suo viso di lacrime; prima il marito, poi il figlio maggiore, infine quello minore, che non era neanche soldato, ma che i mujaheddin hanno sorpreso fuori casa con il cane, riducendo entrambi in una poltiglia di viscere, tanto che quelle umane non si distinguevano più dai resti della povera bestia.In cima al monte i due contadini ci aspettano; amici di famiglia di Slobodan. L'occasione è il compleanno di un nipote. Mangiamo capretto fatto girare per ore sul fuoco e verdure e pane così freschi da far ribollire la lingua. Petr, il più anziano dei due, ha fatto la guerra per quattro anni. «Vedi quella collina, là, al centro? - dal pergolato mi indica, nel cuore dello strapiombo, un declivio - Lì, per una settimana, siamo stati carne da hamburger; sulla destra ci bombardavano i musulmani, sulla sinistra i croati. Abbiamo combattuto contro tutto e tutti, da soli. E siamo ancora qui. Nessuno ha scritto che il nostro esercito ha tratto in salvo un buon numero di croati, che subivano di continuo perdite proprio per mano dei loro alleati musulmani; si saranno resi conto adesso, loro che sono cristiani come noi, com'è bello convivere con i mujaheddin e compagni; in occasione degli ultimi Europei, a Mostar, un'ora prima della partita Turchia-Croazia, pure i bambini giravano con il coltello aperto».«Non riuscite proprio ad accettare di convivere con i musulmani?», gli chiedo, pregando Slobodan di tradurre.«No - mi risponde secco -, non voglio condividere nemmeno una sedia con chi ha ridotto le nostre chiese in pollai; quello che voglio io e che vogliono tutti gli ortodossi è una frontiera, un muro; peccato che noi siamo gli sconfitti e che dobbiamo soltanto subire. E voi italiani ne sapete qualcosa della nostra condizione; una volta eravate amati dalla nostra gente, poi i vostri giornali di regime hanno cominciato a dipingerci come terroristi, macellai di bimbi islamici; tutto questo perché i vostri governanti, il vostro presidente Prodi, il signor D’Alema, come Clinton, dovevano togliersi di dosso la patina comunista in casa loro. Ma non vi siete domandati perché Karadzic sia stato arrestato solo adesso, dopo che proprio lui aveva concertato il ritiro delle truppe con l'America, in cambio dell'immunità? Semplice, qui lo sanno tutti: visto che la sinistra democratica sta tornando al potere con Obama, ha cercato di prevenire lo scandalo, la mina vagante che poteva sconvolgere la campagna elettorale, se scagliata dalla parte avversa: se si fosse saputo che i democratici che hanno bombardato la Serbia avevano trattato con Karadzic, sarebbe stata la fine. Ed invece la fine ci sarà solo per “il serbo cattivo”. Perché in fondo a quel processo, vivo, lui non ci arriverà mai».«E quindi? - lo incalzo - La guerra contro i musulmani è finita o può riprendere?». Petr mi squadra torvo; bofonchia qualcosa a Slobodan.«Cosa ha detto?», gli chiedo, intuendo una tensione crescente.«Di portarti a Prijedor».«Perché?».«Per dimostrarti che non è finita; anzi, sia noi che loro, fin qui, ci siamo solo scaldati».
Prijedor. I tre filari di pini secolari, appena dietro, come eterne sentinelle, proteggono la lapide nera; una sorta di piccola vela di marmo scuro che si staglia dal verde: diciotto foto in bianco nero; uomini, ragazzi, «caduti per la nostra libertà», recita l'epitaffio in cirillico. Ostoja, Kos, Igor, fino al più piccolo, neppure dodici anni, di nome Ratko. Nella foto sorride timido; mi ricorda mio cugino, alla prima comunione. Mi ricorda un bambino qualunque del mondo. Ratko sgozzato insieme al padre, proprio lì, nel sottobosco. Il vento si leva, le nuvole si muovono appena.«Non finirà. Non finirà mai», dice Slobodan con la voce rotta.Mi si inumidiscono gli occhi.
Celinac. È Federico, l'altro italiano che ci accompagna, a sentire la musica nell'aria che ci guida fino alla sala prove. I ragazzi non hanno più di quindici anni; sudati e stanchi, continuano a ballare sul palcoscenico del piccolo teatro. Saranno in totale duecento e venti gli adolescenti che per una giornata intera si alterneranno nella danza di antichi balli serbo-bosniaci: una coreografia complicata di cerchi, spaccate, salti, oscillazioni improvvise di braccia e gambe spiegate; i ballerini, in particolare le ragazzine, si muovono con la concentrazione dei guerrieri. Adesso ballano solo per me; e questo girotondo d'amore e di morte, per tamburo e fisarmonica, sembra dar ragione a Cesare Pavese: «Una dichiarazione di guerra è in fondo sempre una dichiarazione d'amore». A coordinare il balletto è Aleksic Slavko: Aleksic ha probabilmente gli occhi più belli che io abbia incontrato; timido, mi fa vedere il buco, ancora in carne viva, che gli perfora l'avambraccio.«Una granata?», gli chiedo.«Sì», annuisce con la testa.«Perché insegni a tutti i ragazzi del paese a ballare?».«Perché superino la loro paura di uscire da qui; per sfidare tutto quel mondo che già li ha condannati. Perché se uno balla bene, non può essere cattivo».
Oltre. In Italia, oltre la frontiera slovena. Tre del mattino. E sembra giorno davvero, visto che un esercito di lampi sta prendendo a calci le tenebre. Scendiamo dall'auto per sgranchire le gambe. Slobodan accende una sigaretta e si guarda alle spalle. Alla radio il cd di Baja Mali Knindza risuona ancora.La terra e la donna che hai amato ti aspettano...Slobodan tra non molto tornerà ad essere chiamato Libero; per l'ultima volta, spinge idealmente lo sguardo oltre tutte le frontiere che lo separano dal suo paese, dalla sua libertà, dal suo amore.E se tu non torni, prima o poi, loro ti vengono a cercare...Perdo gli occhi nel mare grande e triste di Trieste. Eccomi qui. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287150

ripresa delle comunicazioni


dopo la sfacchinata per la festa (che non è ancora finita..) riprendiamo un briciolo normale di tran tran...
per il Livello stasettiamana sarà ancora dura trovarsi, ma con calma.. dalla settimana prossima torniamo a regime stabile.. ^^'