la saga è ufficialmente finita, ma le battaglie al Livello non si son mica fermate... x cui mi è parso giusto scrivere almeno a grandi linee cosa è accaduto. ovviamente i soliti massacri e qlc storiella di contorno...
Ultimi sviluppi della saga delle Tumulilande
Dopo la vittoria presso le rovine di Zadar, il dominio dei Pelleverde sulle Tumulilande era stato spezzato. L’impero aveva assorbito quel territorio con la scopo di erigerlo a provincia autonoma. L’imperatore Karl Franz in persona si complimentò con il signore di Wartebad ed i suoi ufficiali per la magnifica campagna. L’imperatore ordinò al suo alfiere personale, Ludwig Schwarzhelm, di prendere il comando della nuova provincia e di curare l’opera di colonizzazione umana nella zona.
Nonostante la calma apparente nuove nubi minacciose si addensavano sulle martoriate steppe delle Tumulilande. Una nuova orda di orchi si stava riversando ai confini della regione, preparandosi ad attraversare il fiume Teskio, per lanciare una nuova Whaag contro l’Impero.
Il nuovo capoguerra orco, Mussaif Gheddafi, aveva preparato una nuova imponente orda, con l’intenzione di schiacciare gli imperiali e di avanzare fin ove avesse potuto.
La notizia arrivò a Ludwig a tempo debito dandogli il tempo di preparare le giuste contromisure. Venne mobilitato l’esercito che si mise immediatamente in marcia contro il nemico.
I due nemici si scontrarono presso una piana oltre uno dei rari guadi sul fiume Teskio. Le truppe orchesche si batterono con vigore, riuscendo a causare alcune importanti perdite agli umani, ma la disciplina dei reggimenti imperiali li fece resistere e lo strapotere dell’artiglieria decimarono le fila nemiche.
Quando la battaglia arrivò alla fase decisiva Ludwig maciullò in duello il capoguerra orco, spezzando definitivamente il morale avversario. I reggimenti di pelleverde che non furono abbastanza rapidi a ritirarsi oltre il fiume vennero massacrati senza pietà. Tale fu il massacro che per molto tempo gli orchi tremeranno al solo sentir nominare le Tumulilande.
Altri nemici però si avvicinavano nell’ombra.
Un esercito di elfi era venuto alcuni mesi prima nel cuore del vecchio mondo alla ricerca di qualcosa. Sull’obiettivo di tale ricerca mantennero il massimo riserbo con chiunque venisse a contatto con loro.
Un giorno apparvero davanti alla roccaforte nanesca Karaz Ucaz spazzandone via i difensori e massacrandone la popolazione. Dopo questi fatti l’imperatore Karl Franz inviò emissari per ottenere spiegazione di tale comportamento, ma ancora non si ebbero che risposte vaghe.
Dopo di ciò l’esercito elfico sparì e l’impero era troppo impegnato nella guerra a sud per prestare attenzione ad esso.
Nel frattempo riaffiorò un’antica leggenda nelle terre meridionali: nel Wissenland, nell’Averland e nello Stirland... la leggenda riguardava ad un oggetto magico appartenuto un tempo alla perduta provincia del Solland. Dal racconto non si capiva bene che di cosa si trattasse, se di un’arma incantata, un amuleto od un manufatto nanesco, ma girava voce di un esercito venuto da terre lontane per riportarlo in patria.
Ovviamente la leggenda non venne presa in considerazione da nessun uomo di comando ritenuto sano di mente, fino a che un giorno un esercito elfico discese dai monti Neri nelle steppe delle Tumulilande devastando tutti i villaggi e le guarnigioni sul suo cammino.
Ludwig radunò ancora l’esercito e si mosse contro il nemico, ma prima inviò alcuni emissari al nemico per capire se vi era spazio per una qualche trattativa. Gli emissari vennero trucidati.
Non restava altro che la guerra.
Mentre le rispettive truppe si avvicinavano, il mago guerriero Gustav von Bruun, aggregato all’esercito imperiale, pensò di aver capito il motivo di tanta crudeltà da parte di un popolo come gli elfi, generalmente miti.
Studiando attentamente le leggende del sud Impero, Gustav aveva capito che gli elfi erano venuti a ricercare l’antico anello di Volans, che avevano perduto nelle guerre contro i nani di alcuni millenni prima. L’anello era stato poi catturato dagli orchi ed in seguito recuperato dalla casata del Solland. Poi era stato perduto nuovamente e se ne erano perse le tracce.
Intanto le schiere elfiche erano giunte presso un villaggio di nuova costituzione e lo avevano raso al suolo. Ludwig decise che avrebbe affrontato subito il nemico onde evitare altre perdite inutili di uomini.
I due eserciti si schierarono ognuno su di alcune colline che stavano di fronte creando un piccolo avvallamento nel cui centro sorgeva un antico mastio.
Gustav tentò di dissuadere Ludwig ad accettare battaglia, ma il generale fu irremovibile, gli elfi avevano passato il segno.
La battaglia si aprì con un violentissimo tiro di sbarramento da parte imperiale che causò numerose perdite al nemico. Poi le due linee vennero a contatto, ma le fila elfiche, indebolite dal tiro, non ressero a lungo ed alcuni reggimenti vennero massacrati sul campo. Nonostante la magia elfica fosse notevolmente superiore nulla poté contro la formidabile artiglieria imperiale guidata dall’ingegnere Reihnard Hessler. Lo scontro terminò quando il generale elfico Marilù Lugas venne abbattuto in corpo a corpo da Ludwig e le poche truppe rimaste si dispersero.
Nonostante la vittoria totale troppi misteri restavano riguardo al passato delle Tumulilande. L’imperatore stesso rimase colpito dal numero di nemici che si affacciavano quotidianamente su quei territori infelici.
L’Impero si poteva affidare solo su tre cose: la disciplina della fanteria, l’acciaio della cavalleria ed il fuoco dei cannoni, come sempre.
Dopo la vittoria presso le rovine di Zadar, il dominio dei Pelleverde sulle Tumulilande era stato spezzato. L’impero aveva assorbito quel territorio con la scopo di erigerlo a provincia autonoma. L’imperatore Karl Franz in persona si complimentò con il signore di Wartebad ed i suoi ufficiali per la magnifica campagna. L’imperatore ordinò al suo alfiere personale, Ludwig Schwarzhelm, di prendere il comando della nuova provincia e di curare l’opera di colonizzazione umana nella zona.
Nonostante la calma apparente nuove nubi minacciose si addensavano sulle martoriate steppe delle Tumulilande. Una nuova orda di orchi si stava riversando ai confini della regione, preparandosi ad attraversare il fiume Teskio, per lanciare una nuova Whaag contro l’Impero.
Il nuovo capoguerra orco, Mussaif Gheddafi, aveva preparato una nuova imponente orda, con l’intenzione di schiacciare gli imperiali e di avanzare fin ove avesse potuto.
La notizia arrivò a Ludwig a tempo debito dandogli il tempo di preparare le giuste contromisure. Venne mobilitato l’esercito che si mise immediatamente in marcia contro il nemico.
I due nemici si scontrarono presso una piana oltre uno dei rari guadi sul fiume Teskio. Le truppe orchesche si batterono con vigore, riuscendo a causare alcune importanti perdite agli umani, ma la disciplina dei reggimenti imperiali li fece resistere e lo strapotere dell’artiglieria decimarono le fila nemiche.
Quando la battaglia arrivò alla fase decisiva Ludwig maciullò in duello il capoguerra orco, spezzando definitivamente il morale avversario. I reggimenti di pelleverde che non furono abbastanza rapidi a ritirarsi oltre il fiume vennero massacrati senza pietà. Tale fu il massacro che per molto tempo gli orchi tremeranno al solo sentir nominare le Tumulilande.
Altri nemici però si avvicinavano nell’ombra.
Un esercito di elfi era venuto alcuni mesi prima nel cuore del vecchio mondo alla ricerca di qualcosa. Sull’obiettivo di tale ricerca mantennero il massimo riserbo con chiunque venisse a contatto con loro.
Un giorno apparvero davanti alla roccaforte nanesca Karaz Ucaz spazzandone via i difensori e massacrandone la popolazione. Dopo questi fatti l’imperatore Karl Franz inviò emissari per ottenere spiegazione di tale comportamento, ma ancora non si ebbero che risposte vaghe.
Dopo di ciò l’esercito elfico sparì e l’impero era troppo impegnato nella guerra a sud per prestare attenzione ad esso.
Nel frattempo riaffiorò un’antica leggenda nelle terre meridionali: nel Wissenland, nell’Averland e nello Stirland... la leggenda riguardava ad un oggetto magico appartenuto un tempo alla perduta provincia del Solland. Dal racconto non si capiva bene che di cosa si trattasse, se di un’arma incantata, un amuleto od un manufatto nanesco, ma girava voce di un esercito venuto da terre lontane per riportarlo in patria.
Ovviamente la leggenda non venne presa in considerazione da nessun uomo di comando ritenuto sano di mente, fino a che un giorno un esercito elfico discese dai monti Neri nelle steppe delle Tumulilande devastando tutti i villaggi e le guarnigioni sul suo cammino.
Ludwig radunò ancora l’esercito e si mosse contro il nemico, ma prima inviò alcuni emissari al nemico per capire se vi era spazio per una qualche trattativa. Gli emissari vennero trucidati.
Non restava altro che la guerra.
Mentre le rispettive truppe si avvicinavano, il mago guerriero Gustav von Bruun, aggregato all’esercito imperiale, pensò di aver capito il motivo di tanta crudeltà da parte di un popolo come gli elfi, generalmente miti.
Studiando attentamente le leggende del sud Impero, Gustav aveva capito che gli elfi erano venuti a ricercare l’antico anello di Volans, che avevano perduto nelle guerre contro i nani di alcuni millenni prima. L’anello era stato poi catturato dagli orchi ed in seguito recuperato dalla casata del Solland. Poi era stato perduto nuovamente e se ne erano perse le tracce.
Intanto le schiere elfiche erano giunte presso un villaggio di nuova costituzione e lo avevano raso al suolo. Ludwig decise che avrebbe affrontato subito il nemico onde evitare altre perdite inutili di uomini.
I due eserciti si schierarono ognuno su di alcune colline che stavano di fronte creando un piccolo avvallamento nel cui centro sorgeva un antico mastio.
Gustav tentò di dissuadere Ludwig ad accettare battaglia, ma il generale fu irremovibile, gli elfi avevano passato il segno.
La battaglia si aprì con un violentissimo tiro di sbarramento da parte imperiale che causò numerose perdite al nemico. Poi le due linee vennero a contatto, ma le fila elfiche, indebolite dal tiro, non ressero a lungo ed alcuni reggimenti vennero massacrati sul campo. Nonostante la magia elfica fosse notevolmente superiore nulla poté contro la formidabile artiglieria imperiale guidata dall’ingegnere Reihnard Hessler. Lo scontro terminò quando il generale elfico Marilù Lugas venne abbattuto in corpo a corpo da Ludwig e le poche truppe rimaste si dispersero.
Nonostante la vittoria totale troppi misteri restavano riguardo al passato delle Tumulilande. L’imperatore stesso rimase colpito dal numero di nemici che si affacciavano quotidianamente su quei territori infelici.
L’Impero si poteva affidare solo su tre cose: la disciplina della fanteria, l’acciaio della cavalleria ed il fuoco dei cannoni, come sempre.
1 commento:
finalmente siete tornati.. sembrava che fosse finita così..
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