la saga se Dio vuole è finita!
magari ci scappa qlc altra battagliozza... ma gli orchetti son stati maciullati in una mega battaglia e mo a ca'!! hihihihi... poveri orchetti ci stavano cominciando a credere...
LA BATTAGLIA DEL TUMULO DI AZHAG
SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale
generale: Gran maestro Templare Teodorik Calsasbora;
1 reggimento di guardie di palazzo, 1 regg. di alabardieri, 1 regg. spadaccini, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di Templari del Lupo bianco, 1 regg. di Templari Portaspada, 1 regg. di miliziani, 1 regg. di balestrieri, 1 banda di flagellanti, 1 regg. di pistolieri, 2 distaccamenti di miliziani, 3 distac. di archibugieri, 3 cannoni, 1 lanciarazzi, 1 arcilettore Aglim, 1 prete guerriero Johan Peppenheim, 3 maghi Sven Hassen, Rich Wulf, Wolfgang Creutz.
-orda orchesca
generale: grande capoguerra (Grimgor) Mariaki;
1 reggimento di orchi neri, 2 regg. orchi selvaggi, 2 regg. di goblin delle tenebre, 2 regg. di goblin delle tenebre arcieri, 1 regg. di orchi cavalcacinghiali grozzi, 2 regg. di cavalcalupi goblin, 2 regg. di cavalcaragni goblin delle foreste, 2 gettalance, 1 catapulta, 1 gettafolli fiondati dei goblin, 1 grande sciamano orco selvaggio Zurka, 1 grande capo orco nero alfiere dello stendardo di battaglia Urtux l’onicofago, 1 grande capo orco selvaggio Gorga Zpakkaomi, 2 sciamani goblin delle tenebre Alo Rettosfondato, Roy Paci.
IL CAMPO DI BATTAGLIA
Le due armate presero posizione in una vasta plaga immersa tra le colline trantine. Un enorme tumulo divideva a metà il settore degli imperiali. Era l’eterna casa di Azhag, un antico capoguerra orco che aveva guidato a sua volta una violenta waagh contro la Tilea.
Gli orchi non mascheravano l’intenzione di volersene impossessare. Mariaki schierò una prima linea composta di goblin delle tenebre e orchi selvaggi, intervallate da diversi reggimenti di cavalleria leggera. La seconda linea era composta dai più massicci orchi neri e cavalcacinghiali. Il generale orco nero prese posizione tra la sua guardia di orchi neri.
Teodorik si trovava, come già detto, il terreno di schieramento diviso in due dal tumulo, perciò dovette dividere in due la sua armata. Alla sinistra schierò picchieri, guardie spadaccini, pistolieri,Portaspada con i loro distaccamenti e la maggioranza dell’artiglieria.
A destra del tumulo presero posizione alabardieri, flagellanti, Lupi bianchi, balestrieri con distaccamenti ed un solo cannone.
LA BATTAGLIA
Gli orchi avanzarono subito con un atteggiamento aggressivo, la loro tattica era chiara, divisi in due masse avrebbero tentato uno sfondamento nel centro di ognuno dei due blocchi imperiali. Questi ultimi non si fecero impressionare dalla superiorità numerica nemica, iniziarono a bersagliare le truppe in avanzata, mente le ali cominciarono a convergere verso il centro per calare sugli orchi in avanzata.
La sorte, inizialmente, sembrò baciare gli invasori pelleverde. I cannoni miravano le macchine da guerra nemiche, le colpivano, ma le macchine restavano incredibilmente in piedi seppur devastate. Solo una gettalance esplose al primo colpo.
Poi anche le macchine orchesche iniziarono a bersagliare le linee imperiali. La guardia, colpita duramente, abbandonò la posizione, mentre anche i distaccamenti subivano le borde di frecce delle cavallerie leggere mettendone a prova la disciplina.
Una nuova salva di artiglieria imperiale mandò in frantumi una catapulta e le salve successive spazzarono le restanti macchine. Ma queste scariche non incisero minimamente sulla marea verde avanzante.
Sul fianco destro gli imperiali si strinsero su di una collina che si stagliava a metà del campo: alabardieri e flagellanti ne tenevano le pendici, mentre balestrieri e archibugieri ne occupavano la cima, di rincalzo stavano i Templari. La milizia avanzava come al solito verso i goblin.
Gorga Zpakkaomi, che guidava il reggimento di selvaggi si lanciò in avanti supportato da due reggimenti di goblin e dalla cavalleria leggera. La milizia venne annientata da un assalto di selvaggi che poi si riorganizzarono per iniziare la conquista del colle.
A sinistra le cose evolvevano più lentamente, gli imperiali restavano fermi, riorganizzandosi dopo i danni causati dall’artiglieria orchesca. Nell’estremità del settore imperiale vi era un bosco rotondo, da cui fuoriuscirono i pistolieri che scaricarono le proprie armi su di un reggimento di cavalcaragni uccidendoli tutti. Questa rapida avanzata li espose alla furia dei fanatici che stavano impazzando ormai su tutto il campo. Uno di quei pazzi goblin schiantò in pieno i cavalleggeri uccidendone più della metà.
Anche in questo settore gli orchi avanzarono, ma più lentamente, coprendo l’avanzata con la loro magia strabordante, i Portaspada vennero dimezzati e anche le altre truppe vennero fortemente maltrattate. Dal canto loro gli imperiali si difendevano mantenendo un fortissimo volume di fuoco. Un reggimento di goblin venne dimezzato negli effettivi dal lanciarazzi ed il tiro incrociato degli archibugieri eliminò un reggimento di cavalcalupi. Un solo goblin sopravvissuto si lanciò in carica verso un cannone , dove riuscì ad uccidere un servente prima di rimanere ucciso a sua volta.
Sul fianco destro il sangue iniziava a scorrere. Gli alabardieri caricarono violentemente i selvaggi di fronte a loro, entrambe le parti ebbero numerose perdite, e la posizione restò in stallo. Poi i cavalcacinghiali, guidati dall’alfiere Urtux l’onicofago, avanzarono dalle retrovie e si gettarono sui fianchi degli imperiali, la carneficina fu immensa e gli alabardieri resistettero solo grazie alle incitazioni del prete Johan Peppenheim che li guidava. Gli orchi avevano già impegnato due reggimenti e stavano nettamente prevalendo. Ma a loro volta altri imperiali stavano arrivando in aiuto.
I flagellanti caricarono i selvaggi sul fianco facendo perdere loro la furia nello scontro; mentre i Lupi bianchi caricarono i cavalcacinghiali mettendoli duramente alla prova. Urtux, che guidava lo scontro in quel frangente, decise di gettare altri pelleverde in battaglia onde piegare definitivamente la resistenza umana. I cavalcaragni caricarono quindi il fianco esposto dei Lupi bianchi. Ancora una volta la prova fu terribile,le pendici della collina erano ormai pregne del sangue dei soldati morti e feriti. Gli alabardieri resistettero fino all’ultimo uomo, fino alla morte di Johan Peppenheim, che tante volte li aveva vittoriosamente guidati sul campo.
Il massacro del reparto centrale fece crollare il fronte umano sulla collina. I Templari si diedero alla fuga, seguiti dai balestrieri, mentre un distaccamento di archibugieri ed alcuni flagellanti mantenevano un simulacro di fronte.
Mariaki, vedendo le sue truppe vittoriose, decise di avanzare anche sul fianco sinistro e di sfondare il fronte umano anche lì. La lunga attesa aveva permesso al tiro umano di sfoltire notevolmente le linee orchesche. Difatti un reggimento di goblin arcieri e due di cavalleria leggera erano stati distrutti, inoltre uno di selvaggi guidato dal grande sciamano Zurka era stato talmente indebolito da dover essere tenuto come riserva. Un altro reggimento di goblin doveva esser tenuto di protezione sul fianco per evitare sorprese dagli spadaccini imperiali che da lì avanzavano.
Perplesso, Mariaki decise di andare all’assalto egli stesso con la sua guardia di orchi neri e puntò dritto sui picchieri guidati dall’arcilettore. I soldati umani si difesero con onore, pur subendo alcune perdite, ed Aglim, l’arcilettore di Sigmar, sfidò Mariaki, che vile rifiutò. Al suo posto mandò avanti il capo orco nero del reggimento che, seppur molto forte, vide la sua brutale smania omicida usata contro se stesso e morì senza capire nulla. L’assalto era bloccato, ora si doveva respingere il nemico.
Sulla collina insanguinata gli orchi parevano inarrestabili. Flagellanti ed archibugieri vennero spazzati via insieme al mago Rich Wulf che tentava la fuga. Il loro sacrificio aveva concesso ai reparti in fuga di riorganizzarsi, pronti a combattere fino alla morte. Intanto il cannone scaricò una borda di mitraglia sull’alfiere Urtux, che era rimasto solo dopo la morte di tutto il suo reggimento di cavalcacinghiali per mano di un fanatico. La scarica di ferro e piombo uccise il possente orco nero sul posto. I serventi del cannone vennero a loro volta sterminati da alcuni cavalcaragni sopraggiunsero a vendicare il loro capo ucciso.
Mentre accadeva ciò i Templari del Lupo bianco si lanciarono in avanti riconquistando la collina insanguinata e facendo sloggiare un reggimento di goblin nei paraggi, ma Gorga e i suoi selvaggi si gettarono ancora una volta nella mischia. Altro sangue scorse sul colle. Gorga uccise in duello il precettore del reggimento Templare, ma gli altri cavalieri abbatterono un gran numero di orchi mandandoli irrimediabilmente in rotta. I Lupi bianchi baldanzosi per la vittoria e per la collina ripresa, si gettarono all’inseguimento massacrando gli sventurati in fuga. Sul fianco destro la battaglia si era conclusa.
Restava lo scontro tra picchieri e orchi neri. Ancora una volta Aglim sfidò Mariaki, che dovette finalmente accettare. L’orco nero sapeva di essere più forte ma aveva capito che qualche strano potere proteggeva l’avversario. Mariaki vide l’imperiale attaccarlo con una forza sovraumana e non poté far altro che morire come se ucciso dalla sua stessa forza…
Alla vista del loro generale morto gli orchi neri abbandonarono il campo di battaglia, ma vennero falciati dall’inseguimento dei picchieri.
La sorte stava definitivamente voltando le spalle ai pelleverde tanto più che anche il grande sciamano Zurka esplose nel tentativo di generare un ultimo incantesimo. Morendo si tirò dietro alcuni valorosi orchi selvaggi del suo reggimento.
OUTRO
Gli uomini, seppur con grandi sacrifici, avevano vinto e schiacciato l’invasore pelleverde.
La grande armata messa in piedi da Mariaki era in gran parte morta, morente o ferita sul campo come lo stesso capoguerra. Gli orchi avevano perso 3 reggimenti di fanteria, 3 di cavalleria, il treno di artiglieria e tutti gli eroi orchi. Restavano soltanto goblin e qualche orco selvaggio.
Gli imperiali avevano perso 2 reggimenti di fanteria, tutti i distaccamenti, 1 cannone e numerosi cavalieri, il prete Johan Peppenheim ed un mago.
Senz’altro la prova era stata molto dura e sul fianco destro disperata in alcuni momenti, ma per ogni reparto imperiale che cedeva ve n’era un altro che occupava il suo posto.
Gli orchi avevano esercitato una pressione notevole nel centro del fronte riuscendo anche ad annientare vari reparti umani fino all’ultimo uomo. Gli imperiali avevano risposto con una volontà di resistenza incredibile facendosi massacrare pur di non cedere terreno. L’artiglieria e la sorte avevano fatto il resto.
I superstiti si affrettarono ad abbandonare il campo di battaglia per sottrarsi alla vendetta umana. Numerosi goblin si dispersero sulle montagne, mentre altri tentarono di raggiungere le Malelande.
I tileani erano felicissimi che dopo mesi di guerra e devastazioni l’orda nemica fosse stata battuta ed respinta. Ora per i vittoriosi soldati imperiali si aprivano settimane di baldoria, bevute ed orge nelle città tileane in festa.
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1 commento:
le femmine tileane se la tirano troppo...e poi sto posto è pieno di negri! noi ce ne andiamo, ve la lasciamo tutta trantio!!!
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