mercoledì 14 novembre 2007

La saga delle Lande di Tilea.. decima parte... comincia a sembrare una telenovela..

ecco il raccontino della battaglia di sabato... questi orchi melnetti non si schiodano più dalla Tilea... parono zingaretti... ^^'
p.s. si scherza ehhh!!

LA BATTAGLIA DELLE COLLINE DI AGRAGAR

INTRO
La battaglia di Forra Tuttoverde aveva stremato i due principali eserciti nella martoriata terra di Tilea. Gli imperiali si erano schierati a difesa della città di Trantio, mentre le orde di Mariaki mantenevano un atteggiamento offensivo volto a tenere in rispetto l’avversario. Entrambi i generali erano consci di essere troppo deboli per poter vincere sull’altro. Anocora una volta dovevano attendere cospicui rinforzi dalla madrepatria. Gli imperiali sapevano che un grosso contingente stava giungendo guidato dall’arcilettore Aglim, mentre Mariaki non poteva esserne così sicuro. Gli orchi erano troppo indisciplinati per sottostare ad ordini precisi. Perciò Mariaki inviò il suo alfiere personale per condurre a sé un’orda di famelici orchi selvaggi che vagava stupidamente senza meta. All’inizio di novembre i selvaggi erano stati convinti e si dirigevano in Tilea per rinforzare l’orda principale.
I due contingenti opposti si sbarrarono la strada presso le colline di Agragar ed i rispettivi comandanti decisero di dare battaglia. Era l’undici novembre.

SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale
generale: arcilettore Aglim;
1 reggimento di alabardieri, 1 regg. di picchieri, 1 banda di flagellanti, 1 regg. di Templari del Lupo bianco, 1 regg. di Templari Portaspada, 1 regg. di pistolieri, 1 regg. di Archibugieri, 3 cannoni, 2 distaccamenti di miliziani, 2 distaccamenti di archibugieri, 1 capitano alfiere dello stendardo di battaglia Gustav Hessler, 2 maghi Sven Hassen, Joseph Siggail;

-orda orchesca
generale: grande sciamano orco selvaggio Zurka;
3 reggimenti di orchi selvaggi, 1 regg. di orchi selvaggi grozzi arcieri, 2 regg. di goblin delle tenebre, 1 regg. di goblin cavalcalupi, 1 regg. di goblin delle foreste cavalcaragni, 2 gettalance dei goblin, 1 gettafolli fiondati dei goblin, 1 grande capo orco nero alfiere dello stendardo di battaglia Marthog Brucialivivi, 2 sciamani di goblin Al-Aziz, Krippa lo storpio.

IL CAMPO DI BATTAGLIA
Lo scontro avvenne su di un terreno collinare, che, addolcendosi, formava una conca nel centro del campo. Alcuni boschi coprivano il fianco sinistro e lì si infilarono i pistolieri. Molte colline fornivano protezione alla fanteria e buoni punto di tiro per le macchine da guerra e gli arcieri. La gran massa delle truppe di entrambi gli eserciti si schierò nella piana. La vastità del fronte rendeva facile l’impiego delle veloci cavallerie leggere e l’aggiramento dei fianchi. Il generale orco, per ovviare ciò, schierò i goblin delle tenebre sui fianchi e la massa di fanteria d’assalto nel centro. Su di una collina laterale schierò gli arcieri. Aglim non schierò con la dovuta perizia, forse impensierito dall’entità del nemico. Il suo fianco destro rimase sguarnito e la disposizione delle fanterie nel centro non era ottimale. Nonostante ciò due possenti reggimenti di templari garantivano una certa forza di perforazione e l’arcilettore ne tenne prudentemente uno come riserva.

LA BATTAGLIA
Completato lo schieramento, entrambi gli eserciti iniziarono a manovrare. Gli orchi avanzarono con sicurezza, mentre gli uomini erano ancora indecisi su che tattica adottare e perciò restarono fermi sulle loro posizioni, puntando per il momento su due strategie: disturbo tattico dei pistolieri sul fianco sinistro e fuoco mirato dei cannoni. I primi avanzarono veloci protetti dai boschi, mentre i cannoni iniziarono ad esplodere salve sui nemici. Subito la sorte si fece avversa all’Impero ed un cannone ebbe un’avaria, poi tutto si aggiustò ed una gettalance venne mandata in mille pezzi.
L’orda orchesca continuava col suo incedere rapido e scomposto. Gli orchi selvaggi che componevano le sue fila erano molto diversi dai soliti orchi che gli uomini erano soliti affrontare, quegl’orchi furiosi, pazzi e che sfoggiavano tatuaggi di dubbio gusto, erano veramente uno spettacolo terrificante. Le fila umane trattennero i loro timori e restarono ferme sul loro posto mentre l’artiglieria distruggeva anche la gettafolli dei goblin.
Il distaccamento di miliziani sulla destra corse veloce verso i goblin per fagli espellere i fanatici, ma, raggiunto il suo scopo, venne prima maltrattato da un fanatico e poi decimato dagli arcieri orchi. I pochi miliziani superstiti si affrettarono ad abbandonare il campo di battaglia. il loro sacrificio aveva però permesso di liberare quella porzione di terreno dagli insidiosi fanatici che vennero infatti distrutti dal tiro degli archibugieri imperiali.
Nel centro e sulla sinistra due reggimenti di selvaggi ed uno di cavalcaragni erano ormai giunti a ridosso della linea umana. Zurka stesso guidava quella avanzata. I Lupi bianchi scattarono subito in avanti verso un reggimento di selvaggi, lo scontro fu violentissimo, molti orchi caddero ed i sopravvissuti vennero ributtati indietro ma non raggiunti nell’inseguimento. L’avanzata in profondità dei cavalieri fece espellere i fanatici anche ai goblin di quel fianco. Che si gettarono sugli imperiali provocando diversi morti.
Liberi dal pericolo i pistolieri saltarono fuori dai boschi e, aggirato il reggimento di goblin, si gettarono contro l’ultima gettalance rimasta. I valorosi serventi tentarono un’estrema difesa, ma vennero massacrati e loro macchine distrutta. I cavalleggeri imperiali, inebriati dalla vittoria, avanzarono ancora raggiungendo lo sciamano Al-Aziz, che colto di sorpresa tentò una fuga ma venne raggiunto ed ucciso.
L’ala sinistra orchesca era stata gravemente maltrattata e danneggiata, ma subito Zurka raddrizzò la situazione. Il reggimento di selvaggi venne richiamato e l’alfiere Marthog venne fatto affluire su quel settore. Giusto in tempo, perché i Templari del Lupo bianco si gettarono nuovamente su quegli orchi causando ancora numerosi morti, ma i selvaggi mantennero la posizione. Ora Marthog si gettò sul fianco dei Lupi bianchi, facendo oscillare il morale degli imperiali e dopo molte ferite date e ricevute, i pochi Templari superstiti si ritirarono abbandonando il terreno dello scontro.
La situazione procedeva in assoluta parità.
Sul fianco destro un veloce reparto di cavalcalupi aggirò il fianco umano senza incontrare difficoltà e si avviò verso le retrovie avversarie.
Nel centro selvaggi e cavalcaragni caricarono picchieri e miliziani. I miliziani resistettero come poterrono e vennero messi in fuga dai ragni, ma non raggiunti, si fermarono per riorganizzarsi. I picchieri , molto numerosi sapevano di non essere forti come i furiosi nemici, ma contavano appunto sul numero e la loro disciplina, tanto più che erano guidati dall’alfiere Gustav Hessler. Gustav, baldanzoso, cercò subito la sfida con Zurka lo sciamano orco selvaggio che guidava l’orda. Il pelleverde fece ricorso ai suoi poteri ed alle sue conoscenze e riuscì immediatamente ad uccidere l’avversario. I picchieri imperiali, spaventati da tale vista, combatterono con poco ardore e vennero mandati in rotta e dispersi nell’inseguimento. Il fronte centrale era sfondato, ora per gli imperiali erano veramente cazzi!! Come se non bastasse su di una collina del fianco destro i cavalcalupi stavano distruggendo un cannone. Le sorti della battaglia parevano pendere a favore dei pelleverde.
Aglim non si scompose, sapeva che il grosso del suo esercito era ancora in campo intatto. Perciò ordinò ai Portaspada ed ai flagellanti di caricare le truppe avanti a loro. I templari caricarono gli arcieri orchi, che si erano imprudentemente esposti. Fu un massacro, i pochi orchi sopravvissuti vennero uccisi nell’inseguimento. Diversa sorte per i flagellanti, che videro il reggimento di goblin avanti a loro fuggire vilmente per sottrarsi alla loro furia.
I reparti da tiro imperiale, intanto,mantenevano un pesante tiro di soppressione sulle linee orchesche, esigendo un pesante tributo di sangue al nemico.
Sul fianco sinistro, un reggimento di goblin si addentrò nei boschi per sloggiare gli archibugieri imperiali, cosa che riuscirono a fare egregiamente, facendo abbandonare al reparto imperiale il campo di battaglia.
Nel centro i selvaggi guidati da Zurka ed i cavalcaragni terminavano la milizia, mentre i cavalcalupi ricoprivano di frecce il mago Joseph Siggail fino ad ucciderlo.
Aglim diede le ultime disposizioni per la battaglia, con i cannoni fece concentrare il fuoco su di un reggimento di selvaggi non ancora impiegato. Con due colpi ben mirati il reparto venne massacrato, oltre i ¾ degli effettivi cadde.
Poi i Portaspada caricarono il reggimento di goblin che si stava riprendendo dalla fuga precedente. I goblin, guidati dallo sciamano Krippa lo Storpio, erano mal organizzati e non riuscirono a fare fronte adeguatamente. La carica li travolse facendo strage di loro e dello sciamano. I Templari, non sazi di sangue, si gettarono sui resti del reggimento di selvaggi maltrattato dall’artiglieria imperiale. I pochi superstiti si diedero subito alla fuga, ma i cavalieri li raggiunsero e li dispersero.
La battaglia si concludeva con sostanziale nulla di fatto, quando un fanatico, che ancora vagava per il campo, colpì in pieno l’alfiere orchesco Marthog che non sopravvisse alle ferite riportate.

OUTRO
Il duro scontro lasciava sul campo moltissimi valorosi guerrieri. Gli orchi avevano perso 3 reggimenti, tutte le macchine da guerra, due sciamani e l’alfiere. Anche gli altri reparti erano duramente provati. D’altra parte gli imperiali avevano perso 2 reggimenti di fanteria, uno di cavalleria, 2 distaccamenti, un cannone e l’alfiere di battaglia.
Anche questa volta lo scontro non era stato risolutivo nonostante i due eserciti avessero subito perdite rilevanti.
Gli orchi si stavano dimostrando capaci di sostenere una pressione notevole, lungo tutto il fronte e per molto tempo. Gli imperiali faticavano a resistere agli assalti reiterati e combinati, ma miglioravano nell’utilizzo della cavalleria.
La guerra era ad un punto di stallo, nessuno dei due contendenti pareva riuscire a prevalere sull’avversario. Per ora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il bello è che tutto il racconto è serissimo poi partono frasi del tipo "son cazzi". . .

CALSASBORA ha detto...

erano veramente cazzi.....