venerdì 30 novembre 2007
un pò di frasette...
Sabato scorso volavano gazze, nel pogo picchiavano come dei fabbri.. Chiari 23/11/2007
Life is Mauro Olmi 24/10/2006 (incisa sui muri del Livello..)
Fevrer curt curt, l'è pes che'n turc... Pezzarossa 12/2/2006 (l'incommensurabile vicino del Livello, su cui si potrebbero scrivere miliardi di post..)
insedia.. la crisi..
il pezzo è carino... ma il bello è contare quante cazzo di birre si bevono in 3 minuti....
altro che vene tagliate...
diamo a Mario quel ch'è di Mario..
giovedì 29 novembre 2007
mercoledì 28 novembre 2007
era ora...
martedì 27 novembre 2007
muller thurgau

lunedì 26 novembre 2007
l'ultimo samurai..

cmq tornando al film.. è lunghissimo e Tom Cruise è un fottuto nordista (^^).... però cazzo, almeno ci sono scene truculente con morti a palate che ti fanno passare il tempo che è una bellezza... ^^'
venerdì 23 novembre 2007
strozzini
”USA Banker's Magazine (Rivista dei banchieri americani), 25 Agosto 1924
da notare la data dello scritto..
momenti epici
...........
martedì 20 novembre 2007
ancora...
lunedì 19 novembre 2007
la saga delle Lande di Tilea... dodicesima parte...
magari ci scappa qlc altra battagliozza... ma gli orchetti son stati maciullati in una mega battaglia e mo a ca'!! hihihihi... poveri orchetti ci stavano cominciando a credere...
LA BATTAGLIA DEL TUMULO DI AZHAG
SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale
generale: Gran maestro Templare Teodorik Calsasbora;
1 reggimento di guardie di palazzo, 1 regg. di alabardieri, 1 regg. spadaccini, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di Templari del Lupo bianco, 1 regg. di Templari Portaspada, 1 regg. di miliziani, 1 regg. di balestrieri, 1 banda di flagellanti, 1 regg. di pistolieri, 2 distaccamenti di miliziani, 3 distac. di archibugieri, 3 cannoni, 1 lanciarazzi, 1 arcilettore Aglim, 1 prete guerriero Johan Peppenheim, 3 maghi Sven Hassen, Rich Wulf, Wolfgang Creutz.
-orda orchesca
generale: grande capoguerra (Grimgor) Mariaki;
1 reggimento di orchi neri, 2 regg. orchi selvaggi, 2 regg. di goblin delle tenebre, 2 regg. di goblin delle tenebre arcieri, 1 regg. di orchi cavalcacinghiali grozzi, 2 regg. di cavalcalupi goblin, 2 regg. di cavalcaragni goblin delle foreste, 2 gettalance, 1 catapulta, 1 gettafolli fiondati dei goblin, 1 grande sciamano orco selvaggio Zurka, 1 grande capo orco nero alfiere dello stendardo di battaglia Urtux l’onicofago, 1 grande capo orco selvaggio Gorga Zpakkaomi, 2 sciamani goblin delle tenebre Alo Rettosfondato, Roy Paci.
IL CAMPO DI BATTAGLIA
Le due armate presero posizione in una vasta plaga immersa tra le colline trantine. Un enorme tumulo divideva a metà il settore degli imperiali. Era l’eterna casa di Azhag, un antico capoguerra orco che aveva guidato a sua volta una violenta waagh contro la Tilea.
Gli orchi non mascheravano l’intenzione di volersene impossessare. Mariaki schierò una prima linea composta di goblin delle tenebre e orchi selvaggi, intervallate da diversi reggimenti di cavalleria leggera. La seconda linea era composta dai più massicci orchi neri e cavalcacinghiali. Il generale orco nero prese posizione tra la sua guardia di orchi neri.
Teodorik si trovava, come già detto, il terreno di schieramento diviso in due dal tumulo, perciò dovette dividere in due la sua armata. Alla sinistra schierò picchieri, guardie spadaccini, pistolieri,Portaspada con i loro distaccamenti e la maggioranza dell’artiglieria.
A destra del tumulo presero posizione alabardieri, flagellanti, Lupi bianchi, balestrieri con distaccamenti ed un solo cannone.
LA BATTAGLIA
Gli orchi avanzarono subito con un atteggiamento aggressivo, la loro tattica era chiara, divisi in due masse avrebbero tentato uno sfondamento nel centro di ognuno dei due blocchi imperiali. Questi ultimi non si fecero impressionare dalla superiorità numerica nemica, iniziarono a bersagliare le truppe in avanzata, mente le ali cominciarono a convergere verso il centro per calare sugli orchi in avanzata.
La sorte, inizialmente, sembrò baciare gli invasori pelleverde. I cannoni miravano le macchine da guerra nemiche, le colpivano, ma le macchine restavano incredibilmente in piedi seppur devastate. Solo una gettalance esplose al primo colpo.
Poi anche le macchine orchesche iniziarono a bersagliare le linee imperiali. La guardia, colpita duramente, abbandonò la posizione, mentre anche i distaccamenti subivano le borde di frecce delle cavallerie leggere mettendone a prova la disciplina.
Una nuova salva di artiglieria imperiale mandò in frantumi una catapulta e le salve successive spazzarono le restanti macchine. Ma queste scariche non incisero minimamente sulla marea verde avanzante.
Sul fianco destro gli imperiali si strinsero su di una collina che si stagliava a metà del campo: alabardieri e flagellanti ne tenevano le pendici, mentre balestrieri e archibugieri ne occupavano la cima, di rincalzo stavano i Templari. La milizia avanzava come al solito verso i goblin.
Gorga Zpakkaomi, che guidava il reggimento di selvaggi si lanciò in avanti supportato da due reggimenti di goblin e dalla cavalleria leggera. La milizia venne annientata da un assalto di selvaggi che poi si riorganizzarono per iniziare la conquista del colle.
A sinistra le cose evolvevano più lentamente, gli imperiali restavano fermi, riorganizzandosi dopo i danni causati dall’artiglieria orchesca. Nell’estremità del settore imperiale vi era un bosco rotondo, da cui fuoriuscirono i pistolieri che scaricarono le proprie armi su di un reggimento di cavalcaragni uccidendoli tutti. Questa rapida avanzata li espose alla furia dei fanatici che stavano impazzando ormai su tutto il campo. Uno di quei pazzi goblin schiantò in pieno i cavalleggeri uccidendone più della metà.
Anche in questo settore gli orchi avanzarono, ma più lentamente, coprendo l’avanzata con la loro magia strabordante, i Portaspada vennero dimezzati e anche le altre truppe vennero fortemente maltrattate. Dal canto loro gli imperiali si difendevano mantenendo un fortissimo volume di fuoco. Un reggimento di goblin venne dimezzato negli effettivi dal lanciarazzi ed il tiro incrociato degli archibugieri eliminò un reggimento di cavalcalupi. Un solo goblin sopravvissuto si lanciò in carica verso un cannone , dove riuscì ad uccidere un servente prima di rimanere ucciso a sua volta.
Sul fianco destro il sangue iniziava a scorrere. Gli alabardieri caricarono violentemente i selvaggi di fronte a loro, entrambe le parti ebbero numerose perdite, e la posizione restò in stallo. Poi i cavalcacinghiali, guidati dall’alfiere Urtux l’onicofago, avanzarono dalle retrovie e si gettarono sui fianchi degli imperiali, la carneficina fu immensa e gli alabardieri resistettero solo grazie alle incitazioni del prete Johan Peppenheim che li guidava. Gli orchi avevano già impegnato due reggimenti e stavano nettamente prevalendo. Ma a loro volta altri imperiali stavano arrivando in aiuto.
I flagellanti caricarono i selvaggi sul fianco facendo perdere loro la furia nello scontro; mentre i Lupi bianchi caricarono i cavalcacinghiali mettendoli duramente alla prova. Urtux, che guidava lo scontro in quel frangente, decise di gettare altri pelleverde in battaglia onde piegare definitivamente la resistenza umana. I cavalcaragni caricarono quindi il fianco esposto dei Lupi bianchi. Ancora una volta la prova fu terribile,le pendici della collina erano ormai pregne del sangue dei soldati morti e feriti. Gli alabardieri resistettero fino all’ultimo uomo, fino alla morte di Johan Peppenheim, che tante volte li aveva vittoriosamente guidati sul campo.
Il massacro del reparto centrale fece crollare il fronte umano sulla collina. I Templari si diedero alla fuga, seguiti dai balestrieri, mentre un distaccamento di archibugieri ed alcuni flagellanti mantenevano un simulacro di fronte.
Mariaki, vedendo le sue truppe vittoriose, decise di avanzare anche sul fianco sinistro e di sfondare il fronte umano anche lì. La lunga attesa aveva permesso al tiro umano di sfoltire notevolmente le linee orchesche. Difatti un reggimento di goblin arcieri e due di cavalleria leggera erano stati distrutti, inoltre uno di selvaggi guidato dal grande sciamano Zurka era stato talmente indebolito da dover essere tenuto come riserva. Un altro reggimento di goblin doveva esser tenuto di protezione sul fianco per evitare sorprese dagli spadaccini imperiali che da lì avanzavano.
Perplesso, Mariaki decise di andare all’assalto egli stesso con la sua guardia di orchi neri e puntò dritto sui picchieri guidati dall’arcilettore. I soldati umani si difesero con onore, pur subendo alcune perdite, ed Aglim, l’arcilettore di Sigmar, sfidò Mariaki, che vile rifiutò. Al suo posto mandò avanti il capo orco nero del reggimento che, seppur molto forte, vide la sua brutale smania omicida usata contro se stesso e morì senza capire nulla. L’assalto era bloccato, ora si doveva respingere il nemico.
Sulla collina insanguinata gli orchi parevano inarrestabili. Flagellanti ed archibugieri vennero spazzati via insieme al mago Rich Wulf che tentava la fuga. Il loro sacrificio aveva concesso ai reparti in fuga di riorganizzarsi, pronti a combattere fino alla morte. Intanto il cannone scaricò una borda di mitraglia sull’alfiere Urtux, che era rimasto solo dopo la morte di tutto il suo reggimento di cavalcacinghiali per mano di un fanatico. La scarica di ferro e piombo uccise il possente orco nero sul posto. I serventi del cannone vennero a loro volta sterminati da alcuni cavalcaragni sopraggiunsero a vendicare il loro capo ucciso.
Mentre accadeva ciò i Templari del Lupo bianco si lanciarono in avanti riconquistando la collina insanguinata e facendo sloggiare un reggimento di goblin nei paraggi, ma Gorga e i suoi selvaggi si gettarono ancora una volta nella mischia. Altro sangue scorse sul colle. Gorga uccise in duello il precettore del reggimento Templare, ma gli altri cavalieri abbatterono un gran numero di orchi mandandoli irrimediabilmente in rotta. I Lupi bianchi baldanzosi per la vittoria e per la collina ripresa, si gettarono all’inseguimento massacrando gli sventurati in fuga. Sul fianco destro la battaglia si era conclusa.
Restava lo scontro tra picchieri e orchi neri. Ancora una volta Aglim sfidò Mariaki, che dovette finalmente accettare. L’orco nero sapeva di essere più forte ma aveva capito che qualche strano potere proteggeva l’avversario. Mariaki vide l’imperiale attaccarlo con una forza sovraumana e non poté far altro che morire come se ucciso dalla sua stessa forza…
Alla vista del loro generale morto gli orchi neri abbandonarono il campo di battaglia, ma vennero falciati dall’inseguimento dei picchieri.
La sorte stava definitivamente voltando le spalle ai pelleverde tanto più che anche il grande sciamano Zurka esplose nel tentativo di generare un ultimo incantesimo. Morendo si tirò dietro alcuni valorosi orchi selvaggi del suo reggimento.
OUTRO
Gli uomini, seppur con grandi sacrifici, avevano vinto e schiacciato l’invasore pelleverde.
La grande armata messa in piedi da Mariaki era in gran parte morta, morente o ferita sul campo come lo stesso capoguerra. Gli orchi avevano perso 3 reggimenti di fanteria, 3 di cavalleria, il treno di artiglieria e tutti gli eroi orchi. Restavano soltanto goblin e qualche orco selvaggio.
Gli imperiali avevano perso 2 reggimenti di fanteria, tutti i distaccamenti, 1 cannone e numerosi cavalieri, il prete Johan Peppenheim ed un mago.
Senz’altro la prova era stata molto dura e sul fianco destro disperata in alcuni momenti, ma per ogni reparto imperiale che cedeva ve n’era un altro che occupava il suo posto.
Gli orchi avevano esercitato una pressione notevole nel centro del fronte riuscendo anche ad annientare vari reparti umani fino all’ultimo uomo. Gli imperiali avevano risposto con una volontà di resistenza incredibile facendosi massacrare pur di non cedere terreno. L’artiglieria e la sorte avevano fatto il resto.
I superstiti si affrettarono ad abbandonare il campo di battaglia per sottrarsi alla vendetta umana. Numerosi goblin si dispersero sulle montagne, mentre altri tentarono di raggiungere le Malelande.
I tileani erano felicissimi che dopo mesi di guerra e devastazioni l’orda nemica fosse stata battuta ed respinta. Ora per i vittoriosi soldati imperiali si aprivano settimane di baldoria, bevute ed orge nelle città tileane in festa.
belpaese
Il rom ubriaco che al volante di un furgone uccise 4 ragazzi sui propri motorini ad Appignano del Tronto (Ascoli Piceno) sarebbe divenuto il testimonial di una campagna pubblicitaria per una linea di abbigliamento e accessori. Lo ha rivelato l'on. Carlucci. Denunciando l'operazione "di un cinismo spaventoso" la parlamentare ha invitato ad ignorare la campagna di Marco Ahmetovic che rischia di diventare una celebrità."Apprendo sconcertata che Marco Ahmetovic, il rom ubriaco al volante che uccise quattro ragazzi, sarebbe divenuto addirittura il testimonial di una campagna pubblicitaria per una linea di abbigliamento e accessori vari. Ebbene, siamo di fronte alla schizofrenia di una società in cui si spettacolarizza ciò che in realtà si dovrebbe condannare" ha affermato il parlamentare Carlucci. L'aprile scorso il 22enne di origini Rom alla guida di un furgone in stato di ebrezza, investì ed uccise quattro minorenni che percorrevano la statale sui propri motorini ad Appignano del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. "Su questa vicenda, dopo i clamori televisivi, si cerca ancora di speculare utilizzando l'immagine di un assassino per vendere libercoli e capi di abbigliamento. Un'operazione di un cinismo spaventoso - ha proseguito Carlucci - in cui per commercializzare dei prodotti si è disposti a svendere non solo la propria coscienza, ma anche il senso civico che dovrebbe suggerire rispetto per i parenti delle vittime e per la decisione della giustizia"."La giustizia italiana ormai si consuma prevalentemente sui media. In una ridda di gossip e scandali che travolgono colpevoli ed innocenti, e che riducono la libera informazione a puro voyeurismo. La parola d'ordine per reagire a questa disfatta del buonsenso, è a questo punto 'ignoriamoli!' Ignoriamo la campagna pubblicitaria di Ahmetovic, altrimenti si rischia il danno e la beffa: il rom diventerebbe una celebrità ed il fatturato dell'azienda, come già accaduto per la campagna sull'anoressia di Nolita, aumenterebbe esponenzialmente". Il deputato ha annunciato che solleverà per l'ennesima volta questo caso in Parlamento, "sperando - ha concluso - che i miei colleghi ed i ministri interessati non evadano da un chiarimento necessario".
e poi uno dovrebbe essere tutto un fiore, pace, amore, no alla pena capitale...VAFFANCULO!
ancora detti...
me la frullo nel cervello e poi me la frullo nelle palle... Anonimo 14/07/2007
la mia parola è un pene... Olmi 26/10/2007
Mori ta m'è inculè na volta..ma sta volta a t'ò inculè mè! Manuel 26/10/2007
sabato 17 novembre 2007
la saga delle Lande di Tilea... undicesima parte
intanto butto su un po' di background della finale...
LA BATTAGLIA FINALE SI AVVICINA….
Le ultime battaglie erano state molto cruente, ma non avevano prodotto significativi risultati. Gli orchi guidati da Mariaki erano nei pressi delle mura di Trantio, guarnita dagli uomini dell’Impero.
Gli agognati rinforzi, erano infine giunti, ma lo stallo continuava.
Finché un giorno gli imperiali videro le orde, che stazionavano sulle colline di fronte alla città, iniziare a smobilitare. Inizialmente il barone Teodorik Calsasbora, non capì cosa stava accadendo, ma mise il suo esercito in stato di mobilitazione. Col passare delle ore la situazione apparve più chiara. Mariaki, disperando di poter prendere la città con un sanguinoso assedio, aveva deciso di aggirare l’ostacolo fortificato e di puntare a sud.
Fu subito chiaro a tutti che il suo obiettivo era la città di Remas, la maggiore della Tilea. Le truppe imperiali si misero in marcia per sbarrare la strada al possente nemico. Il 16 novembre, con l’arrivo del primo gelo, le truppe imperiali riuscirono nel loro intento e tagliarono il passo ai pelleverde.
Erano giunti nei pressi del fatale tumulo di Azhag, ove già gli orchi erano stati fermati diversi secoli prima.
giovedì 15 novembre 2007
si stava parlando di nerdz???
casuals... black shirt, white shoes...

mercoledì 14 novembre 2007
La saga delle Lande di Tilea.. decima parte... comincia a sembrare una telenovela..
p.s. si scherza ehhh!!
LA BATTAGLIA DELLE COLLINE DI AGRAGAR
INTRO
La battaglia di Forra Tuttoverde aveva stremato i due principali eserciti nella martoriata terra di Tilea. Gli imperiali si erano schierati a difesa della città di Trantio, mentre le orde di Mariaki mantenevano un atteggiamento offensivo volto a tenere in rispetto l’avversario. Entrambi i generali erano consci di essere troppo deboli per poter vincere sull’altro. Anocora una volta dovevano attendere cospicui rinforzi dalla madrepatria. Gli imperiali sapevano che un grosso contingente stava giungendo guidato dall’arcilettore Aglim, mentre Mariaki non poteva esserne così sicuro. Gli orchi erano troppo indisciplinati per sottostare ad ordini precisi. Perciò Mariaki inviò il suo alfiere personale per condurre a sé un’orda di famelici orchi selvaggi che vagava stupidamente senza meta. All’inizio di novembre i selvaggi erano stati convinti e si dirigevano in Tilea per rinforzare l’orda principale.
I due contingenti opposti si sbarrarono la strada presso le colline di Agragar ed i rispettivi comandanti decisero di dare battaglia. Era l’undici novembre.
SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale
generale: arcilettore Aglim;
1 reggimento di alabardieri, 1 regg. di picchieri, 1 banda di flagellanti, 1 regg. di Templari del Lupo bianco, 1 regg. di Templari Portaspada, 1 regg. di pistolieri, 1 regg. di Archibugieri, 3 cannoni, 2 distaccamenti di miliziani, 2 distaccamenti di archibugieri, 1 capitano alfiere dello stendardo di battaglia Gustav Hessler, 2 maghi Sven Hassen, Joseph Siggail;
-orda orchesca
generale: grande sciamano orco selvaggio Zurka;
3 reggimenti di orchi selvaggi, 1 regg. di orchi selvaggi grozzi arcieri, 2 regg. di goblin delle tenebre, 1 regg. di goblin cavalcalupi, 1 regg. di goblin delle foreste cavalcaragni, 2 gettalance dei goblin, 1 gettafolli fiondati dei goblin, 1 grande capo orco nero alfiere dello stendardo di battaglia Marthog Brucialivivi, 2 sciamani di goblin Al-Aziz, Krippa lo storpio.
IL CAMPO DI BATTAGLIA
Lo scontro avvenne su di un terreno collinare, che, addolcendosi, formava una conca nel centro del campo. Alcuni boschi coprivano il fianco sinistro e lì si infilarono i pistolieri. Molte colline fornivano protezione alla fanteria e buoni punto di tiro per le macchine da guerra e gli arcieri. La gran massa delle truppe di entrambi gli eserciti si schierò nella piana. La vastità del fronte rendeva facile l’impiego delle veloci cavallerie leggere e l’aggiramento dei fianchi. Il generale orco, per ovviare ciò, schierò i goblin delle tenebre sui fianchi e la massa di fanteria d’assalto nel centro. Su di una collina laterale schierò gli arcieri. Aglim non schierò con la dovuta perizia, forse impensierito dall’entità del nemico. Il suo fianco destro rimase sguarnito e la disposizione delle fanterie nel centro non era ottimale. Nonostante ciò due possenti reggimenti di templari garantivano una certa forza di perforazione e l’arcilettore ne tenne prudentemente uno come riserva.
LA BATTAGLIA
Completato lo schieramento, entrambi gli eserciti iniziarono a manovrare. Gli orchi avanzarono con sicurezza, mentre gli uomini erano ancora indecisi su che tattica adottare e perciò restarono fermi sulle loro posizioni, puntando per il momento su due strategie: disturbo tattico dei pistolieri sul fianco sinistro e fuoco mirato dei cannoni. I primi avanzarono veloci protetti dai boschi, mentre i cannoni iniziarono ad esplodere salve sui nemici. Subito la sorte si fece avversa all’Impero ed un cannone ebbe un’avaria, poi tutto si aggiustò ed una gettalance venne mandata in mille pezzi.
L’orda orchesca continuava col suo incedere rapido e scomposto. Gli orchi selvaggi che componevano le sue fila erano molto diversi dai soliti orchi che gli uomini erano soliti affrontare, quegl’orchi furiosi, pazzi e che sfoggiavano tatuaggi di dubbio gusto, erano veramente uno spettacolo terrificante. Le fila umane trattennero i loro timori e restarono ferme sul loro posto mentre l’artiglieria distruggeva anche la gettafolli dei goblin.
Il distaccamento di miliziani sulla destra corse veloce verso i goblin per fagli espellere i fanatici, ma, raggiunto il suo scopo, venne prima maltrattato da un fanatico e poi decimato dagli arcieri orchi. I pochi miliziani superstiti si affrettarono ad abbandonare il campo di battaglia. il loro sacrificio aveva però permesso di liberare quella porzione di terreno dagli insidiosi fanatici che vennero infatti distrutti dal tiro degli archibugieri imperiali.
Nel centro e sulla sinistra due reggimenti di selvaggi ed uno di cavalcaragni erano ormai giunti a ridosso della linea umana. Zurka stesso guidava quella avanzata. I Lupi bianchi scattarono subito in avanti verso un reggimento di selvaggi, lo scontro fu violentissimo, molti orchi caddero ed i sopravvissuti vennero ributtati indietro ma non raggiunti nell’inseguimento. L’avanzata in profondità dei cavalieri fece espellere i fanatici anche ai goblin di quel fianco. Che si gettarono sugli imperiali provocando diversi morti.
Liberi dal pericolo i pistolieri saltarono fuori dai boschi e, aggirato il reggimento di goblin, si gettarono contro l’ultima gettalance rimasta. I valorosi serventi tentarono un’estrema difesa, ma vennero massacrati e loro macchine distrutta. I cavalleggeri imperiali, inebriati dalla vittoria, avanzarono ancora raggiungendo lo sciamano Al-Aziz, che colto di sorpresa tentò una fuga ma venne raggiunto ed ucciso.
L’ala sinistra orchesca era stata gravemente maltrattata e danneggiata, ma subito Zurka raddrizzò la situazione. Il reggimento di selvaggi venne richiamato e l’alfiere Marthog venne fatto affluire su quel settore. Giusto in tempo, perché i Templari del Lupo bianco si gettarono nuovamente su quegli orchi causando ancora numerosi morti, ma i selvaggi mantennero la posizione. Ora Marthog si gettò sul fianco dei Lupi bianchi, facendo oscillare il morale degli imperiali e dopo molte ferite date e ricevute, i pochi Templari superstiti si ritirarono abbandonando il terreno dello scontro.
La situazione procedeva in assoluta parità.
Sul fianco destro un veloce reparto di cavalcalupi aggirò il fianco umano senza incontrare difficoltà e si avviò verso le retrovie avversarie.
Nel centro selvaggi e cavalcaragni caricarono picchieri e miliziani. I miliziani resistettero come poterrono e vennero messi in fuga dai ragni, ma non raggiunti, si fermarono per riorganizzarsi. I picchieri , molto numerosi sapevano di non essere forti come i furiosi nemici, ma contavano appunto sul numero e la loro disciplina, tanto più che erano guidati dall’alfiere Gustav Hessler. Gustav, baldanzoso, cercò subito la sfida con Zurka lo sciamano orco selvaggio che guidava l’orda. Il pelleverde fece ricorso ai suoi poteri ed alle sue conoscenze e riuscì immediatamente ad uccidere l’avversario. I picchieri imperiali, spaventati da tale vista, combatterono con poco ardore e vennero mandati in rotta e dispersi nell’inseguimento. Il fronte centrale era sfondato, ora per gli imperiali erano veramente cazzi!! Come se non bastasse su di una collina del fianco destro i cavalcalupi stavano distruggendo un cannone. Le sorti della battaglia parevano pendere a favore dei pelleverde.
Aglim non si scompose, sapeva che il grosso del suo esercito era ancora in campo intatto. Perciò ordinò ai Portaspada ed ai flagellanti di caricare le truppe avanti a loro. I templari caricarono gli arcieri orchi, che si erano imprudentemente esposti. Fu un massacro, i pochi orchi sopravvissuti vennero uccisi nell’inseguimento. Diversa sorte per i flagellanti, che videro il reggimento di goblin avanti a loro fuggire vilmente per sottrarsi alla loro furia.
I reparti da tiro imperiale, intanto,mantenevano un pesante tiro di soppressione sulle linee orchesche, esigendo un pesante tributo di sangue al nemico.
Sul fianco sinistro, un reggimento di goblin si addentrò nei boschi per sloggiare gli archibugieri imperiali, cosa che riuscirono a fare egregiamente, facendo abbandonare al reparto imperiale il campo di battaglia.
Nel centro i selvaggi guidati da Zurka ed i cavalcaragni terminavano la milizia, mentre i cavalcalupi ricoprivano di frecce il mago Joseph Siggail fino ad ucciderlo.
Aglim diede le ultime disposizioni per la battaglia, con i cannoni fece concentrare il fuoco su di un reggimento di selvaggi non ancora impiegato. Con due colpi ben mirati il reparto venne massacrato, oltre i ¾ degli effettivi cadde.
Poi i Portaspada caricarono il reggimento di goblin che si stava riprendendo dalla fuga precedente. I goblin, guidati dallo sciamano Krippa lo Storpio, erano mal organizzati e non riuscirono a fare fronte adeguatamente. La carica li travolse facendo strage di loro e dello sciamano. I Templari, non sazi di sangue, si gettarono sui resti del reggimento di selvaggi maltrattato dall’artiglieria imperiale. I pochi superstiti si diedero subito alla fuga, ma i cavalieri li raggiunsero e li dispersero.
La battaglia si concludeva con sostanziale nulla di fatto, quando un fanatico, che ancora vagava per il campo, colpì in pieno l’alfiere orchesco Marthog che non sopravvisse alle ferite riportate.
OUTRO
Il duro scontro lasciava sul campo moltissimi valorosi guerrieri. Gli orchi avevano perso 3 reggimenti, tutte le macchine da guerra, due sciamani e l’alfiere. Anche gli altri reparti erano duramente provati. D’altra parte gli imperiali avevano perso 2 reggimenti di fanteria, uno di cavalleria, 2 distaccamenti, un cannone e l’alfiere di battaglia.
Anche questa volta lo scontro non era stato risolutivo nonostante i due eserciti avessero subito perdite rilevanti.
Gli orchi si stavano dimostrando capaci di sostenere una pressione notevole, lungo tutto il fronte e per molto tempo. Gli imperiali faticavano a resistere agli assalti reiterati e combinati, ma miglioravano nell’utilizzo della cavalleria.
La guerra era ad un punto di stallo, nessuno dei due contendenti pareva riuscire a prevalere sull’avversario. Per ora.
martedì 13 novembre 2007
tanto per ridere un pò...
la figa è il culo del 2000.. Breme 10/12/2001
a n'è mia impurtant al cul, ma col cla ga da mes a li gambi... Breme 10/11/2007
perché me quand'a ghè fred a go da gusà... il Profeta 7/11/2007
lunedì 12 novembre 2007
sabato nerdz...

venerdì 9 novembre 2007
gutturnio

giovedì 8 novembre 2007
epica!
JUNGER
mannaggia..
mercoledì 7 novembre 2007
cette soir..
espulsioni di massa
lunedì 5 novembre 2007
scaldate i motori dei carri...

4 novembre 1918

Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria.
Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Diaz