lunedì 15 ottobre 2007

La saga delle Lande di Tilea..settima parte (height elves! begin a new history..)

ecco una delle due battaglie combattute giovedì scorso.... è stata una breve battaglia di prova.. ma ha visto l'entrata in guerra degli elfi e del nuovo generale Tuz che inizia la sua storia guerresca suoi tavoli del Livello...

LA BATTAGLIA DI FORRA BOSCOSA

INTRO
L’undici ottobre fu un giorno di sangue nelle martoriate terre di Tilea. Due scontri che videro contrapposti diversi contendenti avvennero quel giorno.
Con ordine.
Con la battaglia di passo nano gli orchi avevano conquistato la sommità del passo che portava alle ridenti colline della Tilea centrale, sottraendolo agli uomini. Gli imperiali, in ritirata, si avviavano verso Campogrotta, nel nord, ove avrebbero atteso i rinforzi promessi dal conte del Wissenland. La marcia proseguiva attraverso una vasta regione boscosa chiamata dai tileani foresta Tuttoverde.
La mattina di quell’11 ottobre, di fronte all’accampamento il generale imperiale trovò schierato in maniera aggressiva un contingente di alti elfi. Subito credette fossero giunti a supportarli nella guerra contro i pelleverde, ma al rifiuto di ogni scambio di ambasciatori, capì che erano lì per altro, erano lì per combattere.
È sempre difficile per un umano capire l’agire di un elfo, ma era chiaro lo schieramento offensivo e pronto alla battaglia del nemico.

SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale:
generale: prete guerriero Johan Peppenheim;
1 reggimento di alabardieri, 1 regg. di flagellanti, 1 regg. di miliziani, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di pistolieri, 1 regg. di archibugieri, 2 cannoni, 1 mago guerriero Sven Hassen;
-Esercito elfico:
generale: mago guerriero Aeryonne;
1 reggimento di maestri di spada, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di elmi d’argento, 1 regg. di arcieri elfici, 1 regg. di guardie della fenice, 1 multibalista degli elfi;

IL CAMPO DI BATTAGLIA
La battaglia avvenne in una radura pianeggiante nel bel mezzo della foresta. Quindi i due eserciti non avevano molti appigli tattici, se si esclude un rudere di una casa che si trovava sul fianco destro imperiale. Lì Johan Peppenheim schierò il reggimento di archibugieri ed un cannone. Il resto della fanteria teneva il centro del campo, mentre i pistolieri e la milizia occupavano il fianco sinistro coperto per buona parte dal bosco. Aeryonne schierò anch’egli la fanteria a tenere il centro ed il fianco destro, posizionando la cavalleria pesante degli elmi d’argento sul tra i boschi e le dorsali del fianco sinistro.

LA BATTAGLIA
Gli elfi aprirono lo scontro con un fitto lancio di frecce dalle loro linee, a cui gli imperiali risposero subito con eguale intensità.
Nel volgere di poco tempo i reggimenti centrali di entrambi gli schieramenti si trovarono a dover contare i morti del fitto lancio, finché l’artiglieria imperiale centrò la balista mandandola in frantumi, guadagnando la superiorità per gli uomini nel tiro.
Ora lo schieramento elfico mosse in avanti per schiacciare le linee avversarie. Johan Peppenheim aveva optato per un piano strettamente difensivo, con l’eccezione del fianco sinistro ove la maggior mobilità della cavalleria leggera umana ed il terreno boscoso permettevano ciò.
Difatti i pistolieri si mossero rapidamente in avanti tra i boschi e, una volta che la cavalleria nemica uscì allo scoperto, le scivolarono sul fianco scaricando una scarica di colpi sul fianco del nemico, causando però ben pochi danni. Gli elmi d’argento si girarono in direzione dei pistolieri per caricarli, ma già questi ultimi si erano sfilati e li tallonavano da dietro.
Il resto del fronte elfico avanzava coprendosi con una selva di frecce, ma da parte imperiale il tiro era ben maggiore e causava ingenti perdite. Nella loro avanzata il reggimento di arcieri elfi capitarono a breve distanza dei flagellanti. Gli esaltati guerrieri di Sigmar si lanciarono violentemente sul nemico scompigliandone i ranghi. Gli arcieri elfi erano schierati su lunghe fila non adatte a subire un assalto come quello. Dopo aver perso numerosi commilitoni, i sopravvissuti abbandonarono il campo tallonati a breve distanza dal reparto umano assetato di sangue.
Il fronte elfico era rotto in due, ma la battaglia era tutt’altro che conclusa.
Aeryonne, dal limitare di un boschetto, poteva vedere il campo di battaglia e continuava a tener saldo l’esercito elfico. Ad un tratto i pistolieri, che scorrazzavano nelle immediate retrovie, si accorsero della sua presenza e gli scaricarono addosso le armi da fuoco. Aeryonne, colto di sorpresa, morì tra le fresche frasche di quel bosco.
Ora l’esercito elfico si ritirò e, così come era arrivato, sparì nel nulla.

OUTRO
Il motivo per cui gli elfi attaccarono gli imperiali in quella radura non era ancora chiaro. Solitamente i due popoli erano alleati contro ben altri nemici.
La battaglia si era risolta con una disfatta per gli “Asur”, il loro generale era caduto, la loro macchina da guerra distrutta ed un reggimento era stato sopraffatto in combattimento. Il grosso dell’esercito era ancora integro, ma senza una guida aveva preferito ritirasi. Uno strano comportamento per dei figli della luce….
Nel campo imperiale questi dubbi attanagliavano la mente del generale Johan Peppenheim, che si affrettò a portare le sue truppe al sicuro oltre le mura di Campogrotta, per attendere i rinforzi ed evitare ulteriori perdite tra i suoi reparti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma sono elfi buoni o elfi oscuri?

CALSASBORA ha detto...

secondo te?

Anonimo ha detto...

Secondo me non sa l'inglese...