mercoledì 31 ottobre 2007

fal te al punt in Italia...!!!




ciao ragas.. per il ponte dei santi me ne vo a Vienna con donna..... quindi ci si rivede poi lunedì...

auswiedersehen....

martedì 30 ottobre 2007

amicizia uomo-pollo...

questa è la più bella scena dei griffin... e una delle migliori della tv in generale...

ahahahahahah!!!!


povera donzella...

lunedì 29 ottobre 2007

risiko tonight?


se famo un risikello stasera..? le condizioni paiono buone e bisogna pure discutere che fare per halloween/ognissanti/samian...

la saga delle Lande di Tilea... nona parte

questa è la battaglia combattuta al Livello la settimana scorsa... ultimamente gli orchetti si stanno rivelando un nemico piuttosto ostico un po' per tutti...

LA BATTAGLIA DI FORRA TUTTOVERDE

INTRO
Le recenti battaglie avevano aperto ai pelleverde le floride colline della Tilea centrale.
Senza por tempo in mezzo, Mariaki mosse la sua sterminata orda verso quei territori che appartenevano al principato di Trantio, scatenando il panico tra i Tileani. I loro regni erano troppo piccoli per difendersi da soli ed i loro governanti troppo stupidi ed altezzosi per organizzare un’alleanza.
Così tutti guardavano a nord, verso l’impero, attendendo i sospirati rinforzi. Ma le truppe tanto attese tardavano, concedendo al nemico la possibilità di saccheggiare impunito numerosi villaggi nella sua avanzata. Finalmente attorno al 20 di ottobre il generale Alarik Haider del Wissenland giunse agli accampamenti imperiali appena fuori Campogrotta, nel nord della Tilea. Al suo arrivo trovo le truppe presenti molto assottigliate dalle dure battaglie delle settimane precedenti, ma desiderose di battersi. Con se portava numerosi cavalieri, con cui contava di raggiungere rapidamente gli orchi e sbarrare loro il passo.

SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale
generale: generale imperiale Alarik Haider;
1 reggimento di alabardieri, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di flagellanti, 1 regg. di templari Portaspada, 1 regg. di templari del Lupo bianco, 1 regg. di pistolieri, 2 distaccamenti di miliziani, 2 distaccamenti di archibugieri, 2 cannoni, 1 lanciarazzi, 1 prete guerriero Johan Peppenheim, 2 maghi Sven Hassen, Joseph Siggail;

-Orda orchesca
generale: Capoguerra orco nero Mariaki;
1 reggimento di picchieri orchi, 2 reggimenti di ragazzi orchi, 2 regg. di goblin delle tenebre, 1 regg. di goblin delle tenebre arcieri, 1 regg. di troll, 2 regg. di cavalcalupi goblin, 2 gettalance dei goblin, 1 catapulta dei goblin, 1 grande capo orco nero alfiere dello stendardo da battaglia Marthog Brucialivivi, 2 sciamani goblin delle tenebre Zepparotta, Mordikane;

IL CAMPO DI BATTAGLIA
L’esercito imperiale riuscì a raggiungere l’orda orchesca mentre stava abbandonando la grande foresta di Tuttoverde, per dirigersi verso la città di Trantio, ove la popolazione era indecisa se abbandonare le proprie case o tentare di opporre una qualche resistenza.
La battaglia avvenne quindi su di una vasta plaga al limitare della foresta, ove era possibile manovrare numerosi contingenti e tentare di risolvere la questione in maniera decisiva.
L’esercito imperiale si schierò sotto gli oculati ordini del generale Haider, che, posizionate le macchine da guerra su di una collina e coperta la posizione con la fanteria, schierò le restanti truppe intervallando i reparti di fanti con i possenti reggimenti templari, che avrebbero garantito maggior penetrazione nella fase di attacco.
Mariaki, che aveva al suo comando un maggior numero di truppe, ricalcò a suo modo lo schieramento umano, intervallando reggimenti di orchi con quelli di goblin.
Il fianco destro del campo di battaglia appoggiava nella boscaglia, ed entrambi i generali inviarono lì la loro cavalleria leggera per coprirsi il fianco.

LA BATTAGLIA
I due eserciti si fronteggiavano in attesa dello scontro. Il fronte orchesco era più ampio ed in palese superiorità numerica. Alarik non si scoraggiò e ordinò l’inizio del tiro di soppressione sulle linee nemiche. Subito una balista andò in frantumi, centrata da una palla di cannone. Mariaki prontamente fece rispondere i propri pezzi. Un masso scagliato dalla catapulta centrò in pieno il reggimento di picchieri uccidendone più di un quarto degli effettivi. La battaglia iniziava molto serrata.
Gli orchi avanzavano in massa verso il nemico, certi di poterlo travolgere, mentre i reparti imperiali tenevano la posizione in attesa di ordini. Per il momento Alarik fece avanzare solo truppe di disturbo come i due distaccamenti di miliziani, che dovevano rendere inservibili i goblin fanatici, e il reggimento di pistolieri, che manovrando e sparando senza posa, riuscì ad eliminare il reggimento di cavalcalupi che lo fronteggiava, aprendo una falla nell'estremità destra del fronte orchesco.
Se sul fianco destro le cose andavano bene per gli imperiali, altrettanto non si poteva dire del fianco sinistro. Lì la superiorità numerica orchesca era schiacciante. I miliziani non riuscirono a portare a termine perfettamente il loro compito e vennero massacrati a più riprese dai fanatici. In quella porzione di campo il numero impressionante di fanatici goblin delle tenebre che girovagavano impazziti (o drogati) era tale da non rendere sicuro il movimento a nessuno dei due eserciti. Alcuni di quei pazzi goblin si schiantarono sulla linea imperiale causando danni soprattutto al reparto di flagellanti, mentre altri, tornando sui loro passi, colpirono le loro stesse truppe. Caddero alcuni goblin delle tenebre e il peggio sembrava passato, quando uno di quei folli vaganti annientò completamente l’altro reggimento di cavalcalupi. I flagellanti, incuranti delle perdite subite, si lanciarono in avanti scompigliando un reggimento goblin e ributtandolo indietro, pur senza riuscire ad eliminarlo.
Mentre sul fianco sinistro la battaglia proseguiva serrata, Alarik lanciò un colpo di maglio al fronte nemico. Il reggimento di lupi bianchi, che si trovava sulla destra prima del bosco, caricò con violenza il reggimento di troll. Delle linee pelleverde piovve un fiume di dardi che causò notevoli perdite ai templari, ma sorretti dalla loro fede, portarono a segno la carica e, nonostante uno scontro poco cruento, riuscirono a mandare in rotta i troll. Subito scattarono all’inseguimento e li massacrarono con i loro possenti martelli. Il reggimento orchesco di maggior peso era distrutto.
Mariaki non si perse d’animo, aveva ancora numerose carte da giocare. Sul fianco sinistro bloccò la spinta dei flagellanti caricandoli sul fianco col rimanente reggimento goblin, mentre il reparto appena battuto si riorganizzava. Fece avanzare il resto delle sue truppe ed egli stesso caricò i reggimento di templari del lupo bianco. Questi ultimi, sfiniti dal combattimento e presi di sorpresa, non riuscirono a fare adeguatamente fronte e vennero letteralmente spazzati via. I pochi superstiti si dispersero in disordine dal campo di battaglia.
Lo scontro sembrava non far prevalere nessuno dei due eserciti.
Mentre gli orchi avanzavano piuttosto lentamente, rallentati dal bosco, da alcuni miliziani ancora vivi e dai loro stessi fanatici, il tiro imperiale si impegnava ad ammorbidire il più possibile la linea nemica. La catapulta venne distrutta da un cannone e molti fanatici sterminati dai maghi e dagli archibugieri.
Mariaki tentò un assalto al reggimento di alabardieri con un reggimento di orchi, ma guidati dal prete Johan Peppenheim, gli imperiali pestarono di brutto i malcapitati orchi ributtandoli rovinosamente indietro. Il generale orco ordinò allora a tutte le sue truppe di avanzare per giungere finalmente addosso alle linee imperiali, che beffarde restavano intatte. L’avanzata espose però i sui reggimenti ancor più al tiro imperiale che concentrandosi riuscì a mandare in rotta il reparto di arcieri goblin. L’artiglieria terminava di distruggere le macchine da guerra orchesche e, nonostante un cannone esplose nel tentativo, l’altro centrò in pieno il bersaglio distruggendo l’ultima balista.
Sul fianco sinistro lo scontro si intensificava, un reggimento goblin caricò frontalmente i flagellanti impegnati già sul fianco da altri goblin. I flagellanti sentendosi minacciati esplosero in una furia ceca e devastatrice. Un reggimento goblin venne decimato a tal punto da costringerlo ad abbandonare il campo, mentre l’altro venne battuto, inseguito e distrutto.
L’alfiere Marthog, che guidava il fianco sinistro orchesco, decise di salvare il salvabile e si intruppò al reggimento di ragazzi orchi, ultimo rimasto dei quattro reparti che aveva ad inizio battaglia.
Alarik era soddisfatto di come era andata la battaglia sul fianco sinistro, ma nel centro restavano ancora due reggimenti orchi ed uno goblin, contro un singolo reggimento di picchieri e due piccoli distaccamenti di archibugieri. Perciò il generale umano fece convergere verso il centro il reggimento di templari Portaspada, e con essi caricò sul fianco il reggimento orco più avanzato. Lo scontro fu molto sanguinoso, molti pelleverde caddero, i loro compagni non ressero più l’urto e si sbandarono verso i boschi in cerca di salvezza.
La battaglia stava finendo e dopo tanto sangue sembrava che la sorte pendesse a favore degli umani. Mariaki non la pensava così, sapeva che le sue truppe non avrebbero accettato sconfitte e che la sua orda si sarebbe sbandata al primo cedimento. I suoi reparti erano stati molto maltrattati quel giorno, ma conservavano ancora un buon spirito offensivo, perciò ordinò un'ultima selvaggia carica con cui rimediare almeno una mezza vittoria sugli imperiali. Così un reggimento di picchieri orchi, uno di arcieri goblin e Mariaki stesso si gettarono addosso al reggimento di templari che teneva il centro del campo. I templari non si scomposero, seppur circondati da tre lati ressero bene all’urto riuscendo ad uccidere numerosi goblin ed orchi subendo poche perdite, ma il loro precettore, il comandante del reggimento, venne brutalmente massacrato dal generale orco. A quella vista il reparto, oppresso da più parti si gettò in fuga per salvare la pellaccia.

OUTRO
La grande battaglia si era conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto. Entrambi gli eserciti avevano dato prova di grande valore, ma nessuno dei due aveva chiaramente prevalso.
Gli orchi avevano perso tutte le macchine da guerra, la cavalleria leggera, due reggimenti goblin ed uno di orchi. Gli imperiali un cannone, mezzo reggimento di flagellanti, i distaccamenti di miliziani e la cavalleria pesante.
Gli orchi avevano dimostrato buone capacità combattive, anche se spesso la loro azione era stata incerta e poco incisiva. Gli imperiali si erano battuti bene, le loro linee erano rimaste inviolate, ma era mancata coordinazione negli attacchi e ciò aveva portato ai disastri cui era andata incontro la cavalleria pesante in seconda battuta.
Ora la campagna si faceva incerta. Sarebbe riuscito Mariaki a rimpiazzare le perdite prima che altri rinforzi giungessero dall’Impero.

tanto per non scordarselo subito...


povere zecche...


hihihi... povere zecche.. vanno a protestare davanti ad una chiesa e le prendono pure dai vecchietti... ah piccole zecche restare a casa la domenica no eh?!?!
ahahahahahahah.....
p.s. tra l'altro veramente brutti....
p.p.s. è proprio vera la frase:
"le zecche come i centesimi di euro: stanno sempre in mezzo soprattutto quando non servono, brutti, danno fastidio, fanno tanto rumore, per essere utili devono essere una marea ma soprattutto non contano un cazzo."

venerdì 26 ottobre 2007

e per il weekend...

un pò di carica.... SICK OF IT ALL

le Malelande

un po' di approfondimento sulle terre di provenienza dei partecipanti alla saga...
quindi si va di cartine.....
per prima la terra degli orchi....le Malelande.. che bel posticino tranquillo..

povero il mio cannone...


ahhh... il mio povero cannoncino scoppiato alle ultime salve della battaglia...^^"
a presto sarà pronto il raccontino dell'ultima battaglia... pensate gli orchi non perdono da un po' ed il capoguerra si è ammalato, non smette più di piovere....

giovedì 25 ottobre 2007

un'altro pò di frasette..

qlc altra chicca che allieta le serate nella bassa...

sposa bagnata fa buon brodo... Tuz 9/10/2007

Ma set sempar a Verona? At'se pes che Romeo... Alberto (riferito a Breme) 1/08/2007

Te il dolore non sai neanche cosa sia... Sara (parlando di un lieve torcicollo) 12/08/2007

un pò di f...

non viene voglia di giocare a tomb raider.....

ieri sera..

bella partita ieri sera al Livello tra orchi e imperiali... molto tirata ed equilibrata.. finita giustamente in pareggio... per gli altri dettagli ci sarà la storiella...

martedì 23 ottobre 2007

Patriota Peppone!!!

PRESENTE!!

spettacolo.... Emilia rossa e nazionalista!!!!

lunedì 22 ottobre 2007

Fight Club

dopo esser rimasto nell'assoluta ignoranza, con un ritardo di anni ed anni.. sabato ho finalmente visto FIGHT CLUB... e devo dire che sono rimasto folgorato come san Paolo sulla via di Damasco..(hihihihi)
mi ravvedo, mi pento di tutte le mie colpe passate e mi converto al sacro culto della violenza.. ahahahahah!!!
a parte gli scherzi, bellissimo! e mi tocca anche rivalutare Brot Pitt..

domani sera... risikiamo?


allora... direi che domani ci potremmo trovare per fare un bel risiko.. che orami è un pò che manca dai tavoli del livello... quindi solito orario... e cmq mando un sms a tutti...

Bocklin..L'isola dei morti


spettacolo...

domenica 21 ottobre 2007

Panico Mediatico



Sai che è successo?”

“No, che è successo?”

“Hanno colorato de rosso Fontan de Trevi...”

“Come sarebbe a dì: l’anno colorata de rosso... hanno verniciato le statue?”

“No: ce l’hanno buttata dentro l’acqua e in dieci minuti tutte le vasche erano rosse...”

"Sti delinquenti...”

“Perché dichi che so’ delinquenti?”

“Rovinà così uno delli più belli monumenti de Roma...”

“Ma mica l’hanno rovinata...”

“Come sarebbe a dì che nun l’hanno rovinata: mo’ sai quanto ce vole pe’ ripulì tutto?”

“Macché!!! dopo quarche ora l’acqua era n’antra vorta trasparente e sui marmi, manco ‘na macchia...”

“E come hanno fatto a ripulilla così presto? ammazza come so’ diventati ‘fficenti ar comune de Roma nostra...”

“Ma quale comune e comune... ‘a sostanza rossa che c’hanno buttato dentro era de quelle che se usano per tigne li panni: dopo un po’ s’è sciorta da sola e tutto è ritornato come prima... è stato ‘n peccato...”

“Come sarebbe a dì ch’è stato ‘n peccato?”

“Aho!!! dalle foto era proprio venuta bene: me sarebbe piaciuto che l’effetto fosse durato quarche giorno... così, tanto pe potella andà vedé pur’io... ma'n sai che forza che era?”

“Ma cello sai che c’hai raggione? Me sarebbe piaciuto de vedella pure a me dar vivo... Però, daje: ‘ste cose nun se fanno?
“E perché?”
“Ma perché nun è bello de modificà ‘na cosa che è nata così e che semo abituati a vedé così...”
“Ma perché allora tutte quelle luci murticolori che er comune de Roma spara sulli monumenti? Nun te ricordi, alla notte bianca, tutte quelle lampade fusfurescenti che hanno messo ar circo massimo? Che quelle annaveno bene?
“Ma che c’entra? quelle ce l’ha messe er comune...”
“E che?, se ce le mette er comune vanno bene e se un po’ de colore jelo dà quarche d’un artro è 'n'infamità? Ma nun l’hai lette ‘e dichiarazioni der sindaco, dell’assessore? Tutti a dà der delinquente a chi ha fatto ‘sta cosa: allora so’ delinquenti puro loro... A parte er fatto che quelle cazzo de’ luci loro ‘e pagamo puro noantri e la vernice nella fontana, inveci, no... e nun c’è costato gnente manco per ripulilla: s'è ripulita sola...”
“Aho! ma lo sai che c’hai raggione? e chi l’avrebbe fatta ‘sta pensata de colorà Trevi?”
“Mah! nun se sa co’ precisione: pare li futuristi, li fascisti...”
“Li fascisti, no... daje...”
“E perché, no?”
“Se erano stati loro ‘a coloravano de nero, mica de rosso...”
“Ma pare che er rosso sta’ a significà er sangue che ce fanno buttà colle tasse, li mutui, er lavoro precario, er riarzo de li prezzi... tanto sangue che sgorga puro dalle fontane, sgorga...”
“Appunto, no? che te pareno argomenti delli fascisti questi?
“Perché a te che te pareno?”
“A me me pareno de più cose da compagni, da communisti insomma...
“Magari ‘na vorta: ma tu ce lli vedi oggi bertinotti e vertroni che vanno a dipigne
de rosso la fontana pe’ ‘sta a significà er sangue nostro che ce succhieno puro loro stessi?”
“Aho! nun me ce stai più a fa capì ‘n cazzo: ma che er mondo s’è riggirato sottosopra?
“E che te ne sei accorto mo’?”
miro renzaglia

sabato 20 ottobre 2007

stronzi all'opera!!

ho ricevuto questa ,mail... ...spero sia uno scherzo,
se fosse vero.. governo infame... e t'ho pure apprezzato..

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all'informazione sotto sotto questi sono tutti d'accordo. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell'Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. L'iter proposto da Levi limita, di fatto, l'accesso alla Rete. Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog? La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all'albo come direttore responsabile. Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura. Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: "Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere". Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili. Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.
Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it

venerdì 19 ottobre 2007

....

oggi non ho voglia di strolicare cose da buttar su... quindi buon weekend...

dopo 3 mesi 65 anni fa..



giovedì 18 ottobre 2007

olè



allora per stasera ci siamo.. ci son circa due kg di marroni.. quindi.. non so quanti saremo di preciso.. cmq alla nove/nove e mezza al livello...

dopo questa!!!

adesso basta!!! maledette radio e maledetta mtv!

dopo averci fatto ciucciare per anni quell'ignobile brusio detto hip hop(pippoppà), adesso cominciano a sfracassarci i coglioni con sto cazzo di cugino degenere del punk... povero cuginetto cosa hai fatto di male per finire così in basso.......

mercoledì 17 ottobre 2007

blogspot nun me fa incazzà....

allora... stasera blogspot fa le bizze... cmq x domani ci siamo.. unica cosa.. il signor manuel vuole combattere... ci sarà qlc elfo, orco o bretoniano che vuole sfidarlo.....?
cmq per aggiornamenti ci sentiamo domani...

martedì 16 ottobre 2007

mitico homer

la saga delle Lande di Tilea...ottava parte

questa è l'altra battaglia di giovedì scorso... in cui i nani prendono qlc scapellotto dagli orchetti... mah!! due vittorie di fila degli orchi non se le aspettava nessuno...


LA BATTAGLIA DI MONTE ROSSO

INTRO
La vittoria di passo Nano aveva aperto al generale orco Mariaki le vaste colline verdeggianti del principato di Trantio. Nulla pareva poter impedire l’avanzata pelleverde.
Gli imperiali erano in ritirata verso nord, impegnati a respingere gli assalti delle schiere elfiche e i Tileani erano impegnati a rinforzare le fortificazioni delle loro città, troppo pavidi per organizzare un esercito.
Mariaki si spinse in avanti con una porzione della propria orda onde rendere più agevole il passaggio e compire una perlustrazione.
Giunto con le sue truppe alle pendici di monte Rosso trovò un esercito nano schierato in formazione da battaglia, pronto a sbarrargli il passo. Erano i nani di Karak Sticaz guidati dal loro thane Victor il vichingo. Mariaki notò subito che, nonostante il suo fosse solo un corpo di esplorazione, era in netta superiorità numerica, quindi decise di accettare lo scontro contro gli odiati “tapperonzoli”.

SCHIERRAMENTI
-Esercito Nano
generale: thane Victor il vichingo;
1 reggimento di spaccaferro, 1 regg. di sventratori, 1 regg. di guerrieri, 1 regg. di balestrieri, 2 regg. di archibugieri, 1 cannone, 1 cannone lanciafiamme, 1 forgiarune Jo Strunzus;
-Orda orchesca
generale: grande capo orco nero Mariaki;
1 reggimento di orchi selvaggi, 1 regg. di ragazzi orchi, 3 regg. di goblin delle tenebre, 2 regg. di cavalcalupi, 2 baliste, 1 catapulta, 1 catapulta dei goblin folli fiondati, 1 grande capo goblin delle tenebre Grummor, 1 sciamano goblin delle tenebre Al-Aziz.

IL CAMPO DI BATTAGLIA
Lo scontro avvenne in una piccola piana alle pendici di monte Rosso. I nani si schierarono tra una casa ed una collina tagliando completamente la strada agli orchi, i quali presero posizione a cavallo tra due colline proprio di fronte agli odiati nemici.
Entrambi gli eserciti covavano eterni rancori che presto avrebbero potuto spegnere nel sangue del nemico.

LA BATTAGLIA
I pelleverde stavano ancora completando lo schieramento quando dalle fila nanesche si aprì uno spaventoso fuoco di soppressione verso di loro. Anche gli orchi allora iniziarono il tiro di controbatteria con le numerose macchine da guerra fatte sopraggiungere da Mariaki per contrastare il nemico.
I reggimenti di linea di entrambi gli schieramenti subirono duramente il tiro incrociato e iniziarono lentamente a muoversi verso il nemico. I nani avanzarono un po’ poi Victor decise di attendere il nemico sulla propria linea. Gli orchi, invece, si gettarono in avanti come una vera e propria marea minacciando entrambi i fianchi nemici grazie alla loro superiorità numerica.
Il tiro continuava serrato con una certa parità finché al lanciafiamme accadde qualcosa di sbagliato ed esplose, portandosi nella tomba i serventi. Ora gli orchi potevano contare su di una maggiore capacità di tiro. I nani per rifarsi dell’onta ed evitare l’accerchiamento, concentrarono il tiro sulla cavalleria leggera goblin che copriva i fianchi all’avanzata orchesca. I poveri reggimenti di cavalcalupi vennero tempestati da nerbate di ferro e fuoco, molti di loro caddero ed i superstiti abbandonarono vilmente il campo.
Victor era soddisfatto, il suo tiro concentrato si era rivelato letale per la cavalleria nemica, nonostante un pezzo fosse esploso.
Mariaki aveva valutato meglio la situazione, i reparti che aveva offerto al tiro nemico erano stati spazzati via, ma il resto della sua armata era intatta pronta ad entrare in combattimento. I tre reggimenti di goblin delle tenebre guidati dal grande capo goblin Grummor arrivarono a breve distanza dalla linea manesca e subito liberarono i fanatici che tenevano nascosti. Tanti fanatici lanciati in così poco spazio fecero vacillare il morale delle truppe di Victor, il fianco destro venne devastato, un reggimento di archibugieri perse più della metà degli effettivi, mentre il reggimento di guerrieri subì più volte i colpi ed abbandonò il posto terrorizzato dalle perdite subite.
Come se non bastasse un masso scagliato dalla catapulta centrò in pieno il forgiarune Jo Strunzus che rimase sfracellato dallo schianto.
Victor, imbufalito, ordinò alle sue truppe di tenere la posizione e di non mollare per nessun motivo nemmeno un centimetro di terra. Avrebbero vinto o sarebbero morti su quel passo. Allora dalle linee nanesche ricominciò un fitto lancio che spazzò via numerosi pelleverde e alcuni fanatici che ancora volteggiavano sul campo di battaglia.
Mariaki, felice di come stava andando la battaglia, decise che era il momento di lanciare in avanti le sue truppe migliori per spezzare il fronte avversario. Il reggimento di orchi selvaggi venne avanti e si gettò furiosamente sul reparto di spaccaferro che teneva saldo il centro del fronte. Lo scontro fu violentissimo, morirono molti valorosi soldati da entrambe le parti, ma gli orchi erano più del doppio dei nani e li costrinsero alla fuga, scattando subito all’inseguimento pur senza raggiungerli. Victor si trovò caricato dal massiccio nemico e si scansò per non venirne travolto. Gli spaccaferro, nel frattempo si erano riorganizzati e sopportarono un’altra carica dei selvaggi.
I rimanenti reparti nani mantenevano un fuoco formidabile sul nemico, tanto da coprire letteralmente il campo di goblin feriti od uccisi.
Mariaki comprese che i nani non avrebbero abbandonato lo scontro se non duramente sconfitti. Allora ordinò un assalto di massa sulle esauste linee nemiche. Lui stesso caricò gli sventratori, uccidendone diversi. Altrove gli scontri ebbero sorti alterne, i selvaggi terminarono gli spaccaferro, ma i goblin non sempre riuscirono a schiacciare il nemico, addirittura un reparto venne messo in fuga da un pugno di guerrieri nani superstiti. Ma quest’ultimo assalto fece capire a Victor che la battaglia era irrimediabilmente persa.

OUTRO
La battaglia aveva provato duramente entrambi i contendenti, difatti Mariaki non fu in grado di insidiare la ritirata nana, che poterono tranquillamente barricarsi nella loro roccaforte. Victor aveva subito una dura sconfitta, per il momento non sarebbe stato in grado di ostacolare il passaggio all’armata pelleverde che avrebbe oltrepassato i monti Appuccini e avrebbe invaso il centro della Tilea.
Il generale orco nero aveva ottenuto un’altra ottima vittoria, ma sapeva che era solo all’inizio della campagna e gli scontri maggiori ancora dovevano arrivare.

lunedì 15 ottobre 2007

La saga delle Lande di Tilea..settima parte (height elves! begin a new history..)

ecco una delle due battaglie combattute giovedì scorso.... è stata una breve battaglia di prova.. ma ha visto l'entrata in guerra degli elfi e del nuovo generale Tuz che inizia la sua storia guerresca suoi tavoli del Livello...

LA BATTAGLIA DI FORRA BOSCOSA

INTRO
L’undici ottobre fu un giorno di sangue nelle martoriate terre di Tilea. Due scontri che videro contrapposti diversi contendenti avvennero quel giorno.
Con ordine.
Con la battaglia di passo nano gli orchi avevano conquistato la sommità del passo che portava alle ridenti colline della Tilea centrale, sottraendolo agli uomini. Gli imperiali, in ritirata, si avviavano verso Campogrotta, nel nord, ove avrebbero atteso i rinforzi promessi dal conte del Wissenland. La marcia proseguiva attraverso una vasta regione boscosa chiamata dai tileani foresta Tuttoverde.
La mattina di quell’11 ottobre, di fronte all’accampamento il generale imperiale trovò schierato in maniera aggressiva un contingente di alti elfi. Subito credette fossero giunti a supportarli nella guerra contro i pelleverde, ma al rifiuto di ogni scambio di ambasciatori, capì che erano lì per altro, erano lì per combattere.
È sempre difficile per un umano capire l’agire di un elfo, ma era chiaro lo schieramento offensivo e pronto alla battaglia del nemico.

SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale:
generale: prete guerriero Johan Peppenheim;
1 reggimento di alabardieri, 1 regg. di flagellanti, 1 regg. di miliziani, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di pistolieri, 1 regg. di archibugieri, 2 cannoni, 1 mago guerriero Sven Hassen;
-Esercito elfico:
generale: mago guerriero Aeryonne;
1 reggimento di maestri di spada, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di elmi d’argento, 1 regg. di arcieri elfici, 1 regg. di guardie della fenice, 1 multibalista degli elfi;

IL CAMPO DI BATTAGLIA
La battaglia avvenne in una radura pianeggiante nel bel mezzo della foresta. Quindi i due eserciti non avevano molti appigli tattici, se si esclude un rudere di una casa che si trovava sul fianco destro imperiale. Lì Johan Peppenheim schierò il reggimento di archibugieri ed un cannone. Il resto della fanteria teneva il centro del campo, mentre i pistolieri e la milizia occupavano il fianco sinistro coperto per buona parte dal bosco. Aeryonne schierò anch’egli la fanteria a tenere il centro ed il fianco destro, posizionando la cavalleria pesante degli elmi d’argento sul tra i boschi e le dorsali del fianco sinistro.

LA BATTAGLIA
Gli elfi aprirono lo scontro con un fitto lancio di frecce dalle loro linee, a cui gli imperiali risposero subito con eguale intensità.
Nel volgere di poco tempo i reggimenti centrali di entrambi gli schieramenti si trovarono a dover contare i morti del fitto lancio, finché l’artiglieria imperiale centrò la balista mandandola in frantumi, guadagnando la superiorità per gli uomini nel tiro.
Ora lo schieramento elfico mosse in avanti per schiacciare le linee avversarie. Johan Peppenheim aveva optato per un piano strettamente difensivo, con l’eccezione del fianco sinistro ove la maggior mobilità della cavalleria leggera umana ed il terreno boscoso permettevano ciò.
Difatti i pistolieri si mossero rapidamente in avanti tra i boschi e, una volta che la cavalleria nemica uscì allo scoperto, le scivolarono sul fianco scaricando una scarica di colpi sul fianco del nemico, causando però ben pochi danni. Gli elmi d’argento si girarono in direzione dei pistolieri per caricarli, ma già questi ultimi si erano sfilati e li tallonavano da dietro.
Il resto del fronte elfico avanzava coprendosi con una selva di frecce, ma da parte imperiale il tiro era ben maggiore e causava ingenti perdite. Nella loro avanzata il reggimento di arcieri elfi capitarono a breve distanza dei flagellanti. Gli esaltati guerrieri di Sigmar si lanciarono violentemente sul nemico scompigliandone i ranghi. Gli arcieri elfi erano schierati su lunghe fila non adatte a subire un assalto come quello. Dopo aver perso numerosi commilitoni, i sopravvissuti abbandonarono il campo tallonati a breve distanza dal reparto umano assetato di sangue.
Il fronte elfico era rotto in due, ma la battaglia era tutt’altro che conclusa.
Aeryonne, dal limitare di un boschetto, poteva vedere il campo di battaglia e continuava a tener saldo l’esercito elfico. Ad un tratto i pistolieri, che scorrazzavano nelle immediate retrovie, si accorsero della sua presenza e gli scaricarono addosso le armi da fuoco. Aeryonne, colto di sorpresa, morì tra le fresche frasche di quel bosco.
Ora l’esercito elfico si ritirò e, così come era arrivato, sparì nel nulla.

OUTRO
Il motivo per cui gli elfi attaccarono gli imperiali in quella radura non era ancora chiaro. Solitamente i due popoli erano alleati contro ben altri nemici.
La battaglia si era risolta con una disfatta per gli “Asur”, il loro generale era caduto, la loro macchina da guerra distrutta ed un reggimento era stato sopraffatto in combattimento. Il grosso dell’esercito era ancora integro, ma senza una guida aveva preferito ritirasi. Uno strano comportamento per dei figli della luce….
Nel campo imperiale questi dubbi attanagliavano la mente del generale Johan Peppenheim, che si affrettò a portare le sue truppe al sicuro oltre le mura di Campogrotta, per attendere i rinforzi ed evitare ulteriori perdite tra i suoi reparti.

arriva l'autunno.. ritornano le castagnate..

il fine settimana sono andato su in montagna con la morosa...ovviamente per la riposarsi, vedere bei paesaggi, la tranquillità.....maddeche!!!!! era per fare il pieno di castagne.. e data la nota mancanza di cognizione propria dei gualtierini ne ho raccattato su una vagonata....
quindi sta settimana ci sta una bella castagnata old fashion style... io direi giovedì o venerdì o sabato... sento il pensiero popolare cosa ne pensa e poi si va...

Guillame Faye

è ora di introdurre uno dei più lucidi pensatori dell'Europa contemporanea.. Guillame Faye.
ovviamente non è politicamente corretto come vorrebbe la MTV-society.. non è particolarmente egalitario e liberale, filo-americano o filo-arabo... però in gioventù ha fatto il porno-attore...^^
questo è un pezzo miliare del pensiero "archo-futurista", come lo descrive lo stesso Faye: USA e ISLAM banchettano sul cadavere un tempo conosciuto come Europa...

La possibilità di un codominio americano-islamico sull'Europa

La nostra colonizzazione serve gli interessi americani. Gli Stati Uniti, che sono l'"avversario principale" dell'Europa mentre il Sud e l'Islam ne sono i "nemici principali", giocano evidentemente a fondo la carta della colonizzazione di popolamento e dell'islamizzazione del nostro continente.Da molto tempo, la strategia americana molto pertinente dal loro punto di vista, è stata evacuare gli Europei d'Africa e d'Asia per prenderne il posto e di incoraggiare la nascita di un caleidoscopio etnico afro-asiatico in Europa.Durante la guerra d'Algeria, gli USA sostenevano il FLN. Nell'Africa francofona, come recentemente in Zaire, essi hanno combattuto, perfino militarmente, la presenza francese e belga, al fine di appropriarsi del sottosuolo minerario e dell'Uranio. In Africa nera, essi finanziano e incoraggiano la scomparsa della francofonia.In Algeria, hanno sostenuto la politica di arabizzazione che ha visto eliminare l'arabo e instaurare l'Inglese come prima lingua straniera. Aiutati dai loro complici inglesi, hanno persuaso tutti i governi algerini successivi ad accordare agli Anglo-Sassoni il monopolio delle estrazioni petrolifere e di gas nel Sahara.I terroristi islamici non hanno mai disturbato le società e i rappresentanti americani presenti in Algeria. In Afghanistan , la Cia ha armato gli islamici contro i russi.Certamente, vi sono tensioni tra l'Islam e gli USA. Le problematiche in Iran lo dimostrano. Ma globalmente, l'America gioca la carta dell'Islam per indebolire l'Europa, e l'Islam quella dell'America col medesimo disegno.E' la strategia dei ladri di Pisa, dei competitori che si uniscono contro un avversario comune, quella che viene chiamata la "coopetizione" (cooperazione-competizione).L'Islam è interessato alla benevolenza americana per colonizzare l'Europa.L'America incoraggia il suo protetto fondamentalista, l'Arabia Saudita, a finanziare moschee e associazioni in Europa grazie alle rendite petrolifere (ma la stessa cosa è vietata in America!)La guerra del Kossovo è un caso da manuale. L'obiettivo geopolitico era duplice: da una lato favorire l'innesto in Europa di due stati Islamici, la Bosnia e il Kossovo, dall'altro suggellare malanimo e risentimento tra Europei dell'Ovest (asserviti alla Nato e coinvolti nei bombardamenti sulla Serbia) e slavi ortodossi.In maniera di impedire la nascita di una Grande Europa, incubo geopolitico dell'America talassocratica.Ieri, l'Europa divisa e occupata era alle prese con il "codominio americano-sovietico". Domani, potrebbe essere peggio! Vedremo forse il codominio americano-islamico.Come evocato a giusto titolo da Alexandre del Valle nel suo pregevole saggio "Islamisme et États-Unis, une alliance contre l'Europe" (Éditions L'Age d'Homme), è interesse dell'America una islamizzazione dell'Europa, una presenza afro-magrebina e asiatica sempre più forte nel nostro continente.Un'Europa peninsulare in orbita Nato, islamizzata e separata da Slavi e Russi, non è forse la migliore maniera per gli USA di incatenare Gulliver, di paralizzare il gigante?In più, non è indifferente per le strategie economiche americane il sapere che l'immigrazione massiccia è una palla al piede che appesantisce il nostro dinamismo economico.La colonizzazione di popolamento dell'Europa da parte del Terzo Mondo serve gli interessi economici americani, allo stesso modo del lassimo libero-scambista della Commissione di Bruxelles. Nell'ipotesi di un conflitto tra l'Europa e i paesi arabomussulmani, di cui una guerra civile etnica in Europa sarebbe il pretesto, gli Americani si affretterebbero ad intervenire come "mediatori", dunque come medici prescrittori.Immaginiamo una guerra etnica in Provenza entro una decina d'anni, cosa non impossibile, dato che già comincia a intravedersi sotto traccia, come in altre regioni dell'Esagono. La storia non si ripete mai esattamente allo stesso modo, ma è possibilissimo che gli Stati Uniti si "interporrebbero" come hanno fatto in Serbia.Per "riportare la pace", evidentemente. Il codominio islamico-americano cadrebbe allora come una cappa di piombo, come una lunga notte sulla Francia e l'Europa.G.Faye da "La colonisation de l'Europe"

venerdì 12 ottobre 2007

passa a vomitel...

....e dona il sangue..

ieri sera..

bella serata ieri al Livello.. massiccia presenza e belle battaglie.. 2 per l'esattezza.. quindi c'avrò da lavorare per fare tutti i riassuntini..^^" la saga prosegue...

giovedì 11 ottobre 2007

epica canzone U.F...

Birra grande e subito

Appena apro gli occhi alla mattina
Un cerchio assalta la mia testolina
Come ogni sera ho esagerato
Ma almeno questa stavolta non ho vomitato
Caffe' e latte e sigaretta
Poi ritorno nella mia stanzetta
Perche' non sia un giorno diverso
Apro il frigo al mio piccolo universo
Lei non mi molla io non ci dubito
Birra birra grande e subito

Dopo un sorso siamo tutti migliori
finalmente vedo il mondo a colori
posso affrontare un altra giornata
anche con la mia testa bacata
prima di iniziare il lavoro tappa obbligatoria
un punto di ristoro
il barista chiede caffè o cornetto
in questa città non c'è proprio rispetto
Lei non mi tradisce io non ci dubito
Birra birra grande e subito

Dodici ore passano veloci
Non riesco piu' a seguire i tuoi viaggi
Quindi afferro la mia quattro ruote
Iniziando la battaglia contro le due ruote
Butto l'ancora in qualche baretto
Incontro qualcuno forse marietto
Altro che acido-acida
Ecco cantar periferia e citta'
Lei non mi stanca io non ci dubito
Birra birra grande e subito

Succede poco e avvolte menomale
Che stò con una ragazza in un locale
Magari sara' bella e anche rotonda
Ma resto fedele alla mia fata bionda
Dopo un ora che mi stai rompendo
Stai sempre con la birra ma non sei orrendo
Un sorso di lei mi illumina d'immenso
Tu puoi dire tutto cio' che penso
Lei non mi molla io non ci dubito
Birra birra grande e subito

Anche questa giornata e' finita
Come la mia storia con quella tipa
Non e' colpa mia se non posso cambiare
Vi amo tutte dolci signore
Bionde o rosse oppure un po' scure
Dove vi porto faccio belle figure
Forse non saro' mai sincero
ma io amo il mio pensiero
Chi se ne frega oggi e' sabato
Birra birra grande e
Birra birra grande e
Birra birra grande e
Subito!

stasera...al livel..


allora stasera tutto pronto... potrebbero perfino svolgersi due battaglie in contemporanea.... cmq alle otto e mezza al Livello! puntuali!!
e via di massacro!!!

mercoledì 10 ottobre 2007

ed ora una risata... ma anche una speranza..

quanti di noi non hanno mai sognato di vedere tarsformata in realtà quest'immagine?

la saga delle Lande di Tilea... sesta parte (orks breakdown!)

questa è la battaglia della settimana scorsa.. e.... gli orchi hanno vinto.!.!.! beh che ce da dire ancora...

LA BATTAGLIA DI PASSO NANO

INTRO
Il clangore della battaglia era appena svanito in Tilea, quando di nuovo la minaccia dell’invasione tornò a farsi sentire.
Dopo la battaglia delle avanguardie, che aveva visto trionfare gli umani, le truppe vittoriose marciarono verso la città di Campogrotta, ove avrebbero atteso i rinforzi provenienti dal Wisseland. L’arcilettore Aglim, che comandava gli imperiali in quel frangente, pensava di avere qualche settimana di tempo prima di affrontare l’orda che minacciosa avanzava da oriente. Ma così non fu.
Il grande capoguerra orco nero che aveva lanciato la Waagh, sapeva di doversi sbrigare per battere gli uomini sul tempo ed invadere la Tilea prima che l’intero esercito fosse giunto. Mariaki, questo era il suo nome, spinse avanti una porzione della sua orda ad occupare la sommità del passo Nano, onde precedere gli imperiali. Così facendo avrebbe avuto campo libero nelle zone centrali della Tilea.
A tenere il passo non vi erano che poche truppe sparse. Aglim, intuendo la mossa del nemico ordinò alle poche truppe imperiali presenti nella zona di affluire al passo e di occuparlo. Anche il principe di Trantio inviò alcune sue truppe e chiese ai nani delle montagne di venire in loro aiuto.

SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale:
generale: prete guerriero Johan Peppenheim;
1 reggimento di picchieri, 1 regg. di alabardieri, 1 distaccamento di miliziani, 1 distaccamento di archibugieri, 1 regg. di flagellanti, 1 regg. di pistolieri, 2 cannoni;
-Orda orchesca:
generale: capoguerra orco nero Mariaki;
1 reggimento di orchi neri, 2 reggimenti di ragazzi orchi, 1 carro a pompa degli sgorbi, 2 gettalance dei goblin, 1 capoguerra orco nero Urtuz l’onicofago;

IL CAMPO DI BATTAGLIA
La battaglia avvenne un piana stretta tra due opposte colline, su cui i rispettivi eserciti schierarono le proprie macchine d’assedio. Sulla destra del campo vi era un bosco, mentre sulla sinistra si trovava il villaggio detto Vicorotondo. Le schiere imperiali non erano però guidate da uomini, ma da un nano. Infatti i nani delle montagne limitrofe promisero il loro aiuto solo se a guidare la battaglia fosse stato uno di loro. Per questo, fin da subito Johan Peppenheim, dovette cedere le redini dello scontro ad un oscuro generale nano.
Le truppe umane erano raccolticce, composte da un reggimento imperiale, un reggimento tileano ed una banda di flagellanti.

LA BATTAGLIA
Dalla collina centrale partì subito una salva di cannoni sulle linee orchesche, una balista andò subito in frantumi. Dalle linee opposte partì un fitto tiro di risposta. Le truppe di entrambi gli schieramenti serravano verso il nemico.
Sulla sinistra i pistolieri avanzarono velocemente verso il fianco orchesco e vedendolo scoperto si lanciarono in avanti. Ma il generale Mariaki sbarrò loro la strada e dopo aver ucciso in duello il capo del reparto umano, li mise in rotta oltre la boscaglia. Il primo attacco era fallito.
La linea umana, dopo aver accusato il colpo sul fianco, fermò l’avanzata e decise di attendere i pelleverde su quella posizione. Nel frattempo l’artiglieria imperiale, nettamente superiore a quella nemica, dominava il campo.
Dopo aver recuperato la posizione, i pistolieri, si trovarono di fronte Mariaki che serrava verso di loro, per fermarlo scaricarono su di lui le loro armi, ma quel gigantesco orco nero, seppur ferito, piombò su di loro carico di odio omicida e li sterminò tutti in pochi istanti.
Nel frattempo le schiere avversarie erano giunte a contatto, gli orchi neri si trovavano di fronte il reggimento di picchieri che teneva il centro del fronte umano, mentre un reggimento orco si trovava di fronte al reggimento di alabardieri del Wissenland guidato da Johan Peppenheim. Entrambi gli scontri furono violentissimi, gli orchi neri sterminarono gli sfortunati tileani che si trovavano davanti e guidati dal loro capo Urtuz l’onicofago, avanzarono sulla collina verso i cannoni imperiali. L’altro scontro andò molto peggio per gli orchi, infatti le truppe imperiali, meglio addestrate e fornite di distaccamenti di supporto riuscirono senza grossi problemi a mandare in rotta il reggimento orchesco. Johan lasciò al distaccamento di miliziani il compito di inseguire il nemico e distruggerlo, cosa che quegli uomini facevano benissimo.
La battaglia proseguiva incerta, ma la spinta dei pelleverde pareva inarrestabile.
Sulla collina gli orchi neri stavano facendo strazio dei serventi che capitavano loro a tiro. Nel fianco destro la situazione era rimasta tranquilla fin’ora, ma il generale orchesco, sfruttando l’inesperienza del giovane nano, aveva preparato una trappola che si accingeva a far scattare. Il possente reggimento di flagellanti che teneva quel settore, venne caricato frontalmente dalla fanteria pelleverde, mentre sul fianco calava il carretto degli sgorbi. I fedeli sigmariti non si scomposero, accettando con stoicismo il massacro, per nessun motivo avrebbero abbandonato la posizione, ma il generale Johan Peppenheim decise di sottrarre le truppe rimastegli a quell’inutile massacro. I nani, se volevano combattere, portassero un loro esercito!

OUTRO
Lo scontro era terminato. In fin dei conti le perdite imperiali erano di poco più gravi di quelle inflitte agli orchi. Ma la battaglia era persa. Molto peggio, il passo era in mano al nemico, che ora poteva minacciare tutto il principato di Trantio ed il centro della Tilea.
Mariaki poteva ritenersi soddisfatto il primo scontro lo aveva visto vittorioso, un buon auspicio per il futuro. Anche gli imperiali non si demoralizzarono troppo, il loro esercito era in marcia da nord e presto sarebbe giunto, ed altri alleati si sarebbero uniti alla causa. Gli unici che ci rimisero seriamente furono i tileani, che dovettero sopportare il peso di una guerra sul loro territorio, con tutto il contorno di stragi e razzie.

martedì 9 ottobre 2007

ritornano la minchiate from livello

dopo un po' di pausa ritorno a postare alcune delle più belle cagate dette al Livello e non...


la macchina si ripara.. l'onore no! Manuel 6/07/2005

il mondo è bello perch'è Mario... Alberto 2/10/2006

allora Chiari a vitamina F? anonimo amico di Chiari 7/10/2007

allora giovedì!

giovedì sera di sangue al Livello........
a parte le sborate giovedì ci troviamo che facciamo un bel partitone a warhammer.. Manuel mi ha già detto che c'è.. quindi... direi di trovarci un po' prima del solito.. ore otto e trenta....
ca sa sbruiòm prest..

lunedì 8 ottobre 2007

il nocino


dopo la pausa dell'anno scorso, quest'anno ho rifatto il nocino del Livello... che tante soddisfazioni ha regalato a giovani e meno giovani...
ovviamente è tutto naturale con le noci raccolte per S.Giovanni e filtrato col dovuto ritardo... non mi pare proprio il caso di mettere la ricetta che ho ricavato mescolandone altre più antiche rubate alle vecchie con trucchi degni di Lupin..... cmq tra un paio d'anni è pronto...^^'
p.s. a fòm ura a sarer la baraca des volti.....

giovedì scorso...

bella battaglia giovedì sera tra gli orchi di marione e l'impero, guidato per l'occasione da Manuel..che porta gli imperiali ad una sconfitta dopo settimane di ininterrotte vittorie.. vabbè.. che ci volete fa... qualche volta devono vincere pure i cattivoni..^^'... quando c'ho un po' di tempo faccio il raccontino... da mettere online..

7/10/1571

quando l'Europa era l'Europa.. e il binomio sangue e fede era alla base della società...

venerdì 5 ottobre 2007

al livel l'è turnè!

I problemi infrmatici son stati (quasi) completamente risolti... grazie al cielo e soprattutto al Tuz..^^"
per il resto vedrò di rimettere tutto a posto il prima possibile..... per il resto buon weekend!!!!

martedì 2 ottobre 2007

le Lande di Tilea..


beccatevi questa bella cartina della Tilea... terra in cui ci sarà da guerreggiar..
a proposito di guerra la prox battagliozza quando?
facciamo stasera o aspettiamo giovedì sera, che magari sento nani, elfi e bretoniani se sono pronti allo scontro.. ma sì va! bisogna pure variare un po'...

La saga delle Lande di Tilea.. quinta parte.. si ricomincia..

questo è il racconto della battaglia di sabato sera..dopo due mesi di stasi riprende con violenza la saga delle lande di Tilea.. e non finirà tanto presto..


LA BATTAGLIA DELLE AVANGUARDIE

INTRO
La pace regnava da due mesi in Tilea. I duri scontri dell’estate erano un lontano ricordo, le orde pelleverdi erano state scacciate dalle terre abitate ed i superstiti si erano rifugiati sulle montagne per sfuggire alla vendetta dei Tileani.
Dopo alcuni mesi di relativa tranquillità giunsero voci in tutto il vecchio mondo di un’enorme Waagh in procinto di assaltare nuovamente Tilea per mondare l’onta delle sconfitte estive. Un gigantesco orco nero stava radunando guerrieri da tutte la Malelande per guidarle verso le terre degli uomini.
Mentre ancora gli orchi si organizzavano nelle loro terre natie, i superstiti della Waagh estiva, scampati agli stermini scemarono giù dai monti, riuniti attorno ad un nuovo capo pronti a preparare la strada ai confratelli delle Malelande.
Alla fine di settembre in Tilea restava solo un drappello di uomini armati, erano una guarnigione lasciata dal barone Teodorik Calsasbora per aiutare i Tileani a riarmarsi ed a scacciare gli ultimi pelleverde rimasti. L’esercito imperiale era guidato da uno dei due arcilettori del culto di Sigmar giunto in quelle terre a predicare il culto e la necessità dell’unità degli uomini contro tutti i nemici. Aglim era il suo nome. Appena gli giunse notizia del ritorno di bande di orchi radunò le truppe a sua disposizione e mosse verso il nemico.

SCHIERAMENTI
-Esercito Imperiale
Generale: arcilettore Aglim;
1 reggimento di guardie di palazzo, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di alabardieri, 1 regg. di spadaccini, 1 regg. di flagellanti, 1 regg. di balestrieri, 1 regg. di pistolieri, 2 distaccamenti di miliziani, 2 distaccamenti di archibugieri, 2 cannoni, 1 batteria lanciarazzi, 3 maghi guerrieri: Sven Hassen, Rich Wulf, Joseph Siggail;
-orda orchesca
Generale: orco nero capoguerra Mustafà Aidid;
1 reggimento di orchi neri, 1 regg. di orchi Grozzi picchieri, 3 regg. di goblin delle Tenebre, 1 regg. di cavalcalupi, 1 regg. di cavalcaragni delle foreste, 2 gettalancie dei goblin, 2 catapulte dei folli fiondati, 1 grande sciamano goblin Arak Petoviolento, 2 sciamani goblin delle Tenebre: Al-Aziz, Tarik il “nauseabondo”;

IL CAMPO DI BATTAGLIA
I due eserciti si scontrarono in una piana aperta, puntellata qua e là da case, boschetti e basse colline. Al centro del campo si trovava una casa su cui entrambi i generali puntarono gli occhi, ai lati del campo si trovavano i boschi e le basse alture.
Due colline dominavano rispettivamente una porzione del terreno e lì entrambi i generali piazzarono la massa della loro artiglieria. Dalla parte imperiale si trovava una casa di campagna che venne occupata dai Balestrieri. La gran parte delle truppe di entrambe le armate gravitò sul fianco sinistro, lasciando sul fianco destro solo un velo di truppe.
Lo schieramento delle truppe necessitò di molto tempo per essere completato, entrambi gli eserciti erano piuttosto squilibrati, agli imperiali mancava quasi completamente la cavalleria, mentre i pelleverde schieravano un numero spropositato di goblin. I generali avevano utilizzato le truppe che avevano a disposizione senza poter cernire oculatamente.

LA BATTAGLIA
La battaglia si aprì con i maghi imperiali che tentarono di generare diversi incantesimi fallendo miseramente nei loro tentativi, rischiando anche di danneggiare le altre truppe. Poi l’artiglieria aprì il fuoco sul nemico, distruggendo subito una balista con un cannone e massacrando i ¾ di un reggimento goblin con una fortunata salva di razzi. Il fianco sinistro del fronte orchesco risultava così notevolmente indebolito dopo questa salva. Mustafà Aidid cercò di riequilibrare le proprie forze muovendo la cavalleria leggera in protezione su quel fianco. Intanto anche le macchine da guerra pelleverdi iniziarono un fitto lancio sulle fila imperiali causando diversi morti tra le truppe di prima linea.
I due eserciti si mossero l’uno verso l’altro mentre il tiro continuava a provocare perdite in entrambi gli schieramenti. Il reggimento di spadaccini, guidato dal mago Rich Wulf occupò la casetta al centro del campo, mentre i distaccamenti di miliziani schizzavano veloci verso i reperti di goblin costringendoli ad espellere i pericolosi fanatici verso obiettivi di scarso valore strategico. I fanatici,molto numerosi dato l’alto numero di goblin delle tenebre, causarono perdite praticamente nulle, venendo poi sistematicamente eliminati da nugoli di frecce e pallottole provenienti da balestrieri e archibugieri.
L’orda orchesca si gettò ancora in avanti sotto la guida dei suoi capi. Il fianco destro era guidato dal generale Mustafà che caricò un distaccamento uccidendo alcuni miliziani, ma senza riuscire a travolgerlo. Gli orchi neri, nel frattempo, assaltarono l’edificio tenuto dagli spadaccini, riuscendo con una ferocia inaudita a sloggiare gli imperiali non prima di averne ucciso quasi i ¾ degli effettivi .
La battaglia era ancora indecisa, sebbene i pelleverde avessero subito molto il superiore tiro umano, dimostravano una migliore capacità risolutiva in combattimento, per ora.
Aglim decise di dare un colpo di maglio sul fianco sinistro ove gli imperiali erano in superiorità numerica. I Picchieri caricarono il generale orco sopraffacendolo con la mera superiorità numerica, il generale, mandato in rotta, fuggì in direzione di un altro distaccamento di miliziani facendosi maciullare impietosamente. Con il generale caduto il morale orchesco vacillò, infatti una carica dei pistolieri contro i cavalcaragni li mise in rotta tanto da disperderli dal campo di battaglia. i pistolieri non si accontentarono della vittoria e si gettarono sul retro del reggimento di cavalcalupi che solo restava a tenere il fronte sinistro. I vili goblin se la diedero a gambe andando però a cozzare contro i picchieri. Nel groviglio di reggimenti avversari che era diventato quel settore gli orchi subirono una dura batosta, tanto più che le loro macchine da guerra erano state tutte distrutte. L’artiglieria imperiale, libera dall’impegno del tiro di controbatteria, poté iniziare a bersagliare i reggimenti pelleverde, fornendo fuoco di supporto. La casetta al centro, occupata con vigore dagli orchi neri, venne centrata ed alcuni di loro perirono.
Senza una guida gli orchi agirono senza più coordinamento. Il fianco destro, composto da un reggimento di goblin e da uno Grozzi, avanzò avanti verso i flagellanti che contendevano loro il passo. Gli orchi neri uscirono incautamente dall’edificio per sottrarsi al tiro nemico. L’altro reggimento di goblin, che occupava il centro dello schieramento ed era guidato dallo sciamano Tarik il nauseabondo, caricò a testa bassa il reggimento di alabardieri, una scelta molto rischiosa. Gli alabardieri, guidati da Aglim, ressero la carica senza scomporsi e, supportati dai due distaccamenti, annientarono i goblin, prima in corpo a corpo, poi nell’inseguimento.
La battaglia era ormai decisa, gli orchi non potevano più ribaltarne le sorti, tanto più che i loro sciamani rimasti incapparono in una serie di fallimenti nell’impiego dei loro poteri, restando orrendamente mutati ed indeboliti.
Le rimanenti unità pelleverdi tenevano orgogliosamente la posizione mostrando la decisione a non darsi per vinte. Per questo Aglim ordinò un assalto generale dei reggimenti disponibili. La guardia, alcuni miliziani ed i Pistoleri caricarono gli orchi neri, mentre i flagellanti caricarono i Grozzi.
Gli orchi neri combatterono con vigore e disperazione dimostrando tutto il loro valore, ma sopraffatti dal numero e caricati su un fianco vennero sconfitti e sterminati nella rotta. I Grozzi, caricati dai furenti guerrieri di Sigmar e indeboliti dall’artiglieria imperiale, ressero con lo stesso orgoglio, ma infine dovettero cedere e, messi in fuga, vennero tutti massacrati.

OUTRO
La grande battaglia era conclusa. I pochi pelleverde superstiti si dispersero sui monti vicini in poche ore. Gli ultimi reparti superstiti alle sconfitte estive erano stati eliminati. Ora l’Impero poteva puntare le sue truppe verso oriente, da cui montava con veemenza una nuova, immensa orda.

lunedì 1 ottobre 2007

sabato sera al Livello..


bella battaglia sabato sera al Livello.. il raccontino è quasi pronto, così mi riattacco alla saga di quest'estate che è durata un po' pochino... peccato per gli orchi, erano partiti tanto bene l'altra volta.. ora tocca a qlc altro....chi sarà il morituro...

odoacre is back!!



non c'entra un cazzo col Livello ma..........
dopo essere sparito per ben tre mesi è tornato il mitico gatto Odoacre...
in casa lo si dava per spacciato, morto, sbranato da chissà chi.. io stavo già architettando chissà che vendette contro il mondo... ed invece il pirla si ripresenta a casa come niente fosse all'arrivo del primo freddo.. ehhh dopo un estate di ferie e scopate il vecchio madrugone ritorna all'ovile...