domenica 30 novembre 2008

comunali 2009


Reggio Emilia, 29 Novembre: Per l’ex amministratore delegato di Agac non si tratta ancora di una vera e propria candidatura ma di un primo passo verso la nascita di un progetto politico

Non è ancora una candidatura ma qualcosa che gli assomiglia molto; diciamo un’aperta disponibilità qualora si dovessero poi verificare le circostanze più adatte. Di fatto oggi Uris Cantarelli, già amministratore delegato Agac, ha rotto gli indugi e trasformato i “rumors” in qualcosa di molto più concreto; ha infatti annunciato la costituzione di un’associazione culturale e politica, “Città attiva” con sede a Reggio, che diventerà il fulcro di un progetto di natura civica per movimentare lo stantio panorama elettorale reggiano. Non un’associazione contro, ma un’associazione per; per cosa lo esplicita direttamente l’associazione. “Valorizzare la partecipazione delle persone nelle proposte, nelle scelte e nelle soluzioni dei problemi di interesse generale, al fine di migliorare le condizioni di vita e di lavoro, la coesione sociale, lo sviluppo economico, la salvaguardia ambientale, il sapere, la cultura e l’innovazione ponendo il cittadino quale motore delle scelte pubbliche”. Insomma un progetto “in nuce” ma già estremamente articolato ed ambizioso che si legge anche, senza nemmeno forzare troppo la mano, come una critica alla gestione della cosa pubblica reggiana. Proprio in quella dimensione che l’attuale giunta aveva annunciato come priorità, cioè la partecipazione viva del cittadino alle scelte amministrative. Smentita poi dalla nascita di un nugolo di comitati e di un malessere diffuso crescente. L’associazione, che non ha collocazione partitica, sarà presentata la prossima settimana, promuoverà una serie di incontri e avrà un suo sito. Espressione della società civile, l’associazione annuncia che rimetterà al centro del dibattito in modo propositivo tutti i principali problemi di una città che molti definiscono in caduta libera. “Non ci rassegniamo al mugugno sotterraneo – ha detto lo stesso Cantarelli – perché pensiamo che Reggio debba trovare forze ed energie per progettare adeguatamente il proprio futuro, scommettendo nuovamente su se stessa”. L’ingegner Cantarelli, che non si era lasciato bene col sindaco Delrio nella vicenda della quotazione in borsa di Enìa, si è dato circa un mese di tempo per capire quali energie si coaguleranno attorno alla sua proposta e per quale progetto politico definitivo. Solo allora, eventualmente, si scioglieranno le riserve su una sua possibile candidatura.
l'anno prossimo si terranno le comunali praticamente in tutta la provincia...
siccome per noi emiliani la politica è la quintessenza dell'anima, vale la pena darci un'occhiata..
qua da noi nella bassa la situazione è ancora un pò fumosa e l'inconsistenza di pdl e Lega porteranno probabilmente al solito filotto del csx.. magari qlc si potrebbe smuovere in qlc paese, ma per ora mancano le coordinate..
andiamo a Res.. lì la situazione dovrebbe essere sicura, ma negli ultimi anni la città, da paesone popolare, si è trasformata in una cloaca multietnica e questo qlc problema lo può causare... ^^' Delrio apprezzato a mala pena dagli iscritti sarà ricandidato e resterà sindaco.. il cdx non ha nomi validi e Alessandri, della lega, non ha speranze.. ne avrebbe avute molte di più se candidato a Guastalla.. è del paese, è apprezzato e la lega prende parecchi voti... ma ha preferito puntare su Res...
tornando all'articolo... la mossa del dirigente Enia è una delle più classiche dei manuali di marketing politico: una seconda linea si defila, pronta raccogliere lo scontento contro il suo stesso partito, poi, dopo aver agitato un pò le acque, in un qlc modo ritorna col partito di provenienza riportando a casa i voti che rischiavano di uscire.. già l'altra volta era successo con i "civici" Monducci e Baldi...
bravo il Pd a riorganizzare il giochetto ogni volta e sfigato il Pdl a ricascarci sempre..
sono stato prolisso e mi fermo qui.. ce ne sarà da dire la prossima volta...

ora in tele!

una pallottola spuntata 2 1/2...

quante cagate...

"sesso Frank? no, non adesso, dobbiamo lavorare..."

risiko


domani? come al solito...
direi proprio di sì... il Soli e il boss mi hanno già detto che ci sono..
gli altri vedano di non mancare.. che c'è anche da parlare dell' ultimo..

venerdì 28 novembre 2008

Infinity

finalmente una canzone da disco bella.. erano anni che non sentivo..

ingiustizie..

a Reggio oggi c'era almeno una spanna di neve..e qua appena una spruzzata squaquerosa.. che schifo..
cmq per tornare un'ora e mezza buona..

feisboc

su suggerimento di Dani rigiro questo video abbastanza veritiero su feisboc.... ^^

giovedì 27 novembre 2008

mercoledì 26 novembre 2008

finalmente la sinistra ottiene un'importante vittoria

L'ex parlamentare transgender vince la sesta edizione del reality show
Simona Ventura: "La lama affonda nel burro dei pregiudizi del nostro paese"
A Belen non basta la bellezza
Isola, trionfa Vladimir Luxuria
Battuta di misura la modella argentina, anch'essa superfavorita
Il programma premiato dagli ascolti, sempre sopra il 20% di share
di ALESSANDRA VITALI

ROMA - Fra ragazzoni belli e ottusi e splendide furbacchione vince la via di mezzo, grazie all'uso di uno strumento tanto difficile da reperire sull'isola quanto il cibo, cioè il cervello. Come da pronostici, alla sesta Isola dei famosi trionfa Vladimir Luxuria. Superfavorita della vigilia, sostenuta sui social network dalle associazioni gay (ma non solo) con una campagna così agguerrita da fare invidia a Barack Obama. Sbaragliati gli altri finalisti, il bidello Carlo Capponi, il nuotatore Leonardo Tumiotto, la modella Belen Rodriguez, che pure se l'è giocata bene ed è seconda per poco. Si chiude un'edizione che si è mantenuta sempre al di sopra del 20% di share, ha resistito a Montalbano su RaiUno, a Zelig su Canale 5 e, nella semifinale, ha conquistato quasi 6 milioni di spettatori con picchi di oltre 8 milioni e del 50% di share durante la proclamazione dei finalisti. Alla vincitrice 200 mila euro, la metà da devolvere a un'associazione di beneficenza (Luxuria ha scelto l'Unicef) . Quarantatrè anni, foggiana, vero nome Vladimiro Guadagno, Luxuria è stata il colpo grosso del reality. Che ha fatto leva sull'ambiguità del personaggio e sulla curiosità suscitata nel pubblico. Tant'è che, quando Simona Ventura annunciò i nomi dei concorrenti, ci tenne a precisare che Vladimir, sull'Isola - dove spesso si liberano i costumi, non solo da bagno - avrebbe sempre indossato un pareo. Per sedare i pruriti del pubblico. O per solleticarli, a seconda dei punti di vista. Ne è prova Patrizia de Blanck, naufraga eliminata, che senza giri di parole, fra palme e risacca, le chiese: "Ma che vuol dire transgender? Che ce l'hai o che non ce l'hai?". Peggio Rossano Rubicondi, ex spogliarellista che ha fatto bingo sposando Ivana Trump, che quando si affrontava l'argomento omosessualità prediligeva un'aggettivazione grossolana benché in lingua inglese. Certo, l'ex onorevole che alla partenza per l'Honduras aveva detto di voler difendere le minoranze e invece è finita a raccontare gli sbaciucchiamenti fra Rossano e Belen (togliendo il sonno al povero Marco Borriello, fidanzato della modella argentina) ha accumulato in queste settimane anche un bel po' di nemici. Contro di lei si sono schierati gli altri naufraghi e gli opinionisti Luca Giurato e Mara Venier, secondo i quali Vladimir ha perso un'occasione per tacere, rivelandosi una bacchettona. Ma forse è anche questo che ha convinto tanto pubblico. Transgender, ma fedele ai valori della tradizione. Spiazzante e rassicurante. Come aveva detto nel corso della puntata, "la mia gioia è di aver superato questa prova fino alla fine e di poter tornare a casa fra i miei affetti". Attrice nei primi anni Novanta, poi direttrice artistica di Muccassassina, evento di riferimento per la comunità GLBT, collaboratrice di quotidiani e radio e opinionista a Markette, su La7. Tutte attività lasciate nel 2006, quando è stata eletta deputato per Rifondazione comunista. Non rieletta nel 2008, è tornata allo show. Con massimo sdegno di alcuni colleghi di partito che hanno interpretato il suo sì all'Isola come la conferma del loro giudizio su una showgirl prestata alla politica per un capriccio di Fausto Bertinotti. Invece, con Luxuria "la lama affonda nel burro dei pregiudizi del nostro paese", ha detto in trasmissione la Ventura, con una prosopopea degna di un vecchio ex presidente della Camera. Fra passioni e litigi, la sesta edizione dell'Isola, su RaiDue, ha visto via via crescere gli ascolti, mantenendosi sempre al di sopra del 20% e resistendo anche alla concorrenza interna (31% per Montalbano, 21.08% per l'Isola). La media delle 8 puntate trasmesse è stata del 20.75% di share con 4.586.283 spettatori e, nel day time, è stata superiore al 14% con 4 punti in più rispetto al 2007. Soddisfatta la conduttrice: "All'inizio un po' disperavo, fra la domenica (con Quelli che il calcio, ndr) e il lunedì è stata dura. Ma ne è valsa la pena, mi sono divertita moltissimo. Spero che le prossime edizioni, se vorranno riconfermarmi, non siano di lunedì: di Zelig ne avevo timore, è il più importante della concorrenza. Trovo ingiusto mettere due programmi forti nella stessa serata". Un'edizione che sarà ricordata anche per i ritiri per problemi fisici (Giucas Casella, Antonio Cabrini) fra cui spicca quello di Massimo Ciavarro, che se l'è vista brutta. "Per i naufraghi - aveva detto la Ventura - è una prova dura, la vedo come un'analisi psicologica collettiva per tutti, concorrenti e pubblico. Sei costretto a metterti a nudo nel bene e nel male. Un grande romanzo popolare, che affascina tutti". Chissà se, alla fine, sarà vero quel che auspicava Imma Battaglia, che con la sua associazione Digayproject è stata fra i più convinti animatori della campagna online pro-Vladimir. Cioè che la sua vittoria rappresenta una svolta per la tv popolare e di massa, con una transgender che entra in milioni di case. Il dubbio, è che, in quelle case, siano in pochi a conoscere il significato della parola transgender. E in troppi a chiedersi ancora, come la contessa de Blanck, "ma ce l'ha o non ce l'ha?".
(25 novembre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/11/sez...tml?ref=hpspr1

non commento perchè mi sto spanciando dal ridere..

venerdì sera.


venerdì sera alla fine ci siam trovati per un warhammerino..
brutta batosta per me e gli imperiali.. un pò la sfiga un pò la bella partita del boss e si finisce culo a terra.. ^^
d'altronde la storia lo insegna, mai usare la stessa lista per due partite..

lunedì 24 novembre 2008

nevica..


^^
ovviamente x Reggio è tutto saltato..
magari stasera ci si trova... nel pomeriggio sento le disponibilità... ^^'

venerdì 21 novembre 2008

S.Prospero


sono con Brunèla e gli altri amici bar parigi a fare il gnocco fritto a Rès per la fiera..
quindi mi sa che sarà dura trovarsi la sera...
anche perchè ormai fa freddo e ci vuole mezza giornata per scaldare adeguatamente...

antologia hardcore - Payback




questo è uno degli ultimi gruppi italiani abbastanza seri che avevo "scoperto" all'epoca..
ce ne sarebbe anche di meglio.. ma non sono riuscito a trovare un video decente di gruppi come Sottopressione o Skruigners...

euroburocrati

L'allarme della Ue
Almunia: «Europa in recessione rischia la deflazione»

STRASBURGO L'Ue sta vivendo una fase di recessione «con rischi di deflazione» che rendono necessario un coordinamento delle politiche economiche. «Serve un coordinamento» per affrontare «la recessione e il rischio di deflazione».

Da Strasburgo il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo, ha fatto la diagnosi e suggerito la cura per rispondere alla crisi che ha messo in ginocchio i mercati e sta colpendo l'economia reale in Europa.
«Il bilancio sui 10 anni dell'Unione economica e monetaria è positivo -ha sottolineato Almunia- e lo dimostra anche questa fase di crisi. Il momento è difficile ma abbiamo strumenti efficaci per farvi fronte». Adesso però, ha avvertito, «servono fatti reali: il coordinamento è essenziale, senza coordinamento non sarà possibile affrontare in modo efficace questa situazione, nessuno può risolvere i problemi economici senza coordinamento, affrontare la recessione nelle principali economie, con il rischio deflazione».
Ma non solo, «bisogna approfondire la vigilanza sulle politiche di bilancio e finanziarie» ha aggiunto, ponendo l'accento sull'importanza di applicare il Patto di Stabilità riformato. Almunia ha fatto anche notare che di fronte alla crisi «si è rivelata particolarmente utile la riforma del Patto di Stabilità» e ha preannunciato per «il 26 novembre la presentazione, da parte della Commissione Europea, di un piano d'azione in maniera da rendere coerenti le politiche nazionali in campo economico».

come al solito, invece di tenere in considerazione il benessere degli europei, i nostri cari euroburocrati si preoccupano degli indici di rating e del mercato finanziario... come se l'abbassamento generale dei prezzi non fosse una condizione per il ripartire dell'economia..
Use a be..

martedì 18 novembre 2008

e due..

anche questo episodio valeva la pena di inserirlo...

ci sono alcune battute che meritano... ^^

dai ca gla cavom..

La svolta della Cgil: "Adesso basta immigrati

Treviso - Stop all’arrivo di nuovi immigrati. Chi lo dice, la Lega Nord? No: la Cgil. «Noi chiediamo che non si facciano entrare altri lavoratori stranieri», ha detto il segretario provinciale del sindacato rosso, Paolino Barbiero, alla Tribuna di Treviso. Il ripensamento è dovuto alla crisi economica che nel Nordest colpisce già in profondità e ha costretto molte piccole aziende a mettere in mobilità parte dei dipendenti. «Gli stranieri rimasti senza impiego fra sei mesi rischiano l’espulsione - è il ragionamento di Barbiero - dunque è inutile farne arrivare altri. Prima devono tornare al lavoro quelli che vivono da anni in Italia, hanno famiglia, figli, la casa, un mutuo».
È uno degli imprevedibili effetti del peggioramento della situazione economica: la Cgil si ritrova d’accordo con la Lega. La convergenza non avviene in una località marginale, ma in una roccaforte del Carroccio, dove il partito di Umberto Bossi governa la provincia, il capoluogo e una bella fetta di comuni. Treviso è la patria del ministro Luca Zaia, del segretario leghista veneto Giampaolo Gobbo e soprattutto del primo sindaco-sceriffo Giancarlo Gentilini. Sembra di sentirlo, il pistolero, che scoppia in una risata delle sue e prorompe nel repertorio classico: lo dicevo io, se mi avessero ascoltato subito non saremmo arrivati a questo punto.
Ma Treviso è anche la provincia del Triveneto con il più alto numero di immigrati: secondo i dati della Cgia di Mestre, essi costituiscono il 10,1 per cento della popolazione; seguono Verona e Vicenza con il 9,6 contro una media regionale dell'8,4. In queste zone assetate di manodopera, gli stranieri sbarcati con la voglia di lavorare sono stati accolti con una soddisfazione pari all’ostilità verso i delinquenti. Ora però c’è crisi e le aziende di qui ne risentono più che altrove per le dimensioni ridotte e la maggiore difficoltà a ottenere credito bancario. Ed ecco che il blocco all’immigrazione, da rivendicazione nordista bollata come xenofoba, «rigurgito razzista» di categorie privilegiate che disprezzano le classi più bisognose, si trasforma in necessità invocata perfino dalla Cgil.
«Nella sola Treviso sono migliaia gli immigrati lasciati a casa dalle aziende - dice Barbiero -, col rischio di essere espulsi o costretti a restare sul territorio in condizione di clandestini. Abbiamo chiesto alle autorità che intervengano sul governo perché si sospendano i nuovi flussi finché non saranno riassorbiti i disoccupati stranieri, oltre, s’intende, a quelli italiani». Ne sono già stati informati i ministri Maroni e Sacconi (trevigiano pure lui). Giovedì in provincia è in programma un vertice tra sindacati e imprese dove la richiesta di sospendere i flussi sarà ufficializzata. Ma Cisl e Uil dissentono, come per il contratto degli statali: la Cgil, sostengono le due confederazioni, «presuppone che una procedura amministrativa possa regolare o addirittura impedire un fenomeno economico e sociale. I flussi di immigrati non sono come un rubinetto di acqua che apri e chiudi. Non sono le quote a determinare l’immigrazione».

ottima CGIL veneta..

ieri


bella serata... ho anche vinto a risiko... ^^
e devo ancora digerire quelle cavolo di bruschette..^^

domenica 16 novembre 2008

Fur Tv

guardate che roba ho visto l'altra sera su MerdTV...

niente da dire una sborata coi fiocchi.. ^^'

Lunedì sera


domani ci troviamo al Livello per il risiko settimanale...
dai che son le ultime battute ed è scortese mancare.. ^^
come al solito leggeri a cena.. ^^

Camulod


la settimana scorsa ho finito di leggere l'ultimo libro della saga di Camelot rivisitata da Jack Whyte..
generalmente non mi piacciono le storie troppo mitologiche, preferendo di gran lunga la storia "reale", eppure devo dire che è uno dei cicli di libri più belli che mia sia capitato di leggere...
la storia è piuttosto corposa e lunga, in quanto si tratta di una decina di libri da 400 pagine l'uno... (il primo l'avevo iniziato durante lo "studio" di diritto privato un anno fa.. ^^).. cmq ne è valsa veramente la pena..
per qlc in fo in più..

venerdì 14 novembre 2008

scampoli

con grande fatica sono riuscito a raggranellare qlc altra sborata da postare sul blog.. ^^

ci sono solo sfigati su facebook.. io sono il capo di facebook.. Olmi 20/10/08

Ooolmiii Youuu... Olmi 10/11/08 (spacciandola per un vezzeggiamento risalente alle medie...)

In questo periodo di crisi ci son perfino le vacche che fanno il latte in polvere.. Ciccio 8/11/08


lo so la qualità è bassa, ma la verve poetica è un pò spenta in autunno... ^^'

giovedì 13 novembre 2008

qualcosa si muove..

IMMIGRAZIONE: LEGA, STOP FLUSSO PER CRISI ECONOMICA

ROMA - Blocco del flusso degli immigrati in Italia per colpa della crisi economica. E' quanto propone la Lega in un emendamento presentato al disegno di legge sulla sicurezza ora all'esame dell'aula di palazzo Madama. I senatori del Carroccio propongono l'istituzione di un osservatorio sui flussi migratori, ma nel frattempo, chiedono che ci sia uno stop all'ingresso degli extracomunitari in Italia almeno fino a quando la crisi continua a pesare sulle aziende.

IMMIGRATI IRREGOLARI PAGHINO SANITA' - Vita dura per gli stranieri irregolari anche per quanto riguarda la sanità. Un emendamento presentato dalla Lega al disegno di legge sulla sicurezza del governo prevede infatti che il Servizio sanitario nazionale non sia gratuito per gli immigrati che soggiornano in Italia illegalmente. Gli irregolari, per il Carroccio, dovrebbero pagare ogni prestazione, compresa quella del pronto soccorso. E per il medico ci sarà l'obbligo di segnalazione alle autorità.
MEDICO OBBLIGATO A SEGNALARE CLANDESTINI - Ripristino della norma che prevede l'obbligo per il medico di segnalare lo straniero clandestino.
NO A VOLTO COPERTO IN LUOGHI PUBBLICI - Divieto assoluto di girare per strada e nei luoghi pubblici con il volto coperto. E' quanto chiede la Lega con un suo emendamento al disegno di legge sulla sicurezza ora all'esame dell'Aula di Palazzo Madama. Il Carroccio, insomma, spiega un senatore leghista, vuole che "la norma che già esiste venga applicata nel modo più rigoroso possibile. Tutti devono poter essere riconoscibili".
DIECI ANNI DI RESIDENZA PER AVERE CASE POPOLARI- Gli immigrati che hanno la residenza in Italia dovranno aspettare dieci anni prima di poter presentare domanda per ottenere una casa popolare. E' quanto prevede un emendamento della lega Nord al ddl sicurezza del governo.
http://www.ansa.it/

Tutto buono e giusto.. speriamo che non siano solo chiacchiere..

mercoledì 12 novembre 2008

antologia hardcore - Negazione

Lo spirito continua.

peccato solo che tutti i pezzi hc italiano anni '80 abbiano produzioni da azienda metalmeccanica più che da sala di registrazione..

giovedì sera

che facciamo..?
il bar è chiuso e il tempo è pessimo... ci si trova al livel..?
magari un warhammerino...

martedì 11 novembre 2008

vittoria blu


bella vittoria del principe ieri sera, ampiamente meritata..
sul resto della partita non so dire un granchè..
eravamo in parecchi e tra il mangiare e il resto non ho seguito un cazzo.. '^^
tutte scuse.. ^^

Da Bologna l'assurda storia del signor Abbondi. Intanto Repubblica "cavalca"...

Libero News (del 10 novembre 2008):
Multa i rom sul bus, licenziato"Ma ho solo fatto il mio lavoro"

Era il 21 ottobre. Su un autobus di linea di Bologna salgono i controllori. Un gruppo di rom non ha il biglietto, volano insulti, minacce e spintoni. Scesi dal bus, i romeni vengono identificati: non hanno il biglietto ma precedenti penali. Lina Serra, una signora che è sull'autobus, però, non apprezza il modo in cui uno dei controllori tratta i rom, e scrive una lettera a Repubblica. Risultato: il controllore viene "sospeso a tempo inderminato". Ora è a casa. Nessuno gli ha concesso il diritto di replica. Non lo ha fatto il quotidiano la Repubblica che ha ignorato la versione del controllore pur avendo pubblicato la lettera della signora Linda Serra con l’accusa di razzismo che gli è costata il posto di lavoro. Non lo ha fatto la sua azienda, Atc di Bologna che preoccupata del danno di immagine subito, ha preferito prendere semplicemente per buona la versione della passeggera indignata, senza fare più attente verifiche, prima di rimuovere un dipendente dal suo incarico, a tempo indeterminato e senza stipendio.

Signor Abbondi, finalmente qualcuno ha voglia di sentire la sua versione dei fatti.
Ho provato anche due giorni fa a contattare la redazione locale de La Repubblica, ma niente. Gli unici che si sono interessati alla mia causa sono stati il Sindacato, Libero e La Lega Nord… E pensare che sono di sinistra.
Ci sono degli sviluppi interessanti nella sua vicenda…
Sì qualche giorno fa mi è venuto in mente di andare a controllare tra le ultime multe elevate.
E cosa ha trovato?
Una contravvenzione fatta, guarda caso, proprio da me alla Signora Linda Serra, su quella stessa linea, più o meno sempre attorno alle 8 del mattino, datata 2 settembre 2008. 150 euro ancora da pagare.
Perché la sua azienda non ha pensato di fare questo semplice controllo?
Perché siamo in Italia, dove basta che uno scriva una lettera e ti ritrovi a casa senza stipendio. L’azienda si preoccupa di tutelare la sua immagine, della mia non frega niente a nessuno, non mi viene neanche concesso il diritto di replica. Nel suo blog (http://lindaserra.wordpress.com) la signora Serra mi descrive come “Kapo nazista in fuga dal terzo reich sbarca in ATC”, con tanto di vignetta dove vengo raffigurato come Hitler.
Il colmo per un comunista...
Da quando poi mia moglie ha scritto sul suo blog della multa chissà come mai non l’ha pubblicato e ha sostituito la vignetta di Hitler con una romantica immagine di Alice in Wonderland. Peccato che nel suo mondo migliore di cui parla nel blog abbia omesso di dire che mi conosceva già perché l’avevo multata due mesi fa e magari voleva farmela pagare.
Che cosa prova?
Sono amareggiato, mi sono sentito scaricato dalla mia azienda; credo che sia giusto dare pari valore ad entrambe le versioni, quella del dipendente e quella del passeggero, prima di sospendere una persona dal lavoro.
Quando i vertici dell’Atc sono stati informati che la signora Serra era stata multata da lei 2 mesi fa come hanno reagito?
Mi hanno riferito che a qualcuno gli ha preso un colpo.
A proposito, qual è la sua situazione attuale?
Sono stato sospeso dal 24 settembre a tempo indeterminato e senza stipendio, con un bambino di due anni e un mutuo da pagare. Ho dovuto anche chiedere un prestito in banca per fare fronte alle spese. Alla luce di questi nuovi fatti il mio avvocato ha chiesto l’articolo 700 che prevede il reintegro con stipendio e mi sono rivolto anche ad un penalista.
Insomma sta spendendo un mucchio di soldi. Qual è la tua versione di ciò che è successo la mattina del 21 settembre?
Erano circa le 8 del mattino, io e altri due colleghi siamo saliti sull’autobus della linea 35 che collega l’ospedale Maggiore al centro città per effettuare i controlli di routine. Il nostro lavoro consiste nel controllare i biglietti, gli abbonamenti e sanzionare chi è sprovvisto di titolo di viaggio.
Secondo le direttive dell’azienda, cosa dovete fare se trovate un passeggero sprovvisto di biglietto?
In qualità di pubblici ufficiali, gli chiediamo di esibire un documento di identità, per prendere gli estremi necessari per notificargli la multa; in alternativa può scegliere di pagare la sanzione al momento ed evitare di esibire i documenti. La sanzione ammonta a 40 euro più uno di biglietto, 41 che diventano 51 trascorsi i 5 giorni, 150 dopo i 60 giorni.
Quella mattina si è imbattuto in un gruppo di persone, sprovviste di biglietto, di che etnia erano?
Dalle verifiche sono poi risultati rumeni, 4 adulti, di cui tre donne e un uomo e 2 bambini tra i 4 e 6 anni e uno in fasce. Erano sprovvisti di biglietto, quindi gli ho chiesto il documento e si sono rifiutati di darmelo dicendo, non ce l’ho, non te lo do, non me ne frega niente, e mi hanno mandato a quel paese. Poi sono cominciati a volare insulti. Sono stati loro i primi ad offendermi, prendendomi a parolacce, mandandomi a quel paese e insultandomi. L’uomo mi ha anche minacciato facendo il gesto della pistola, come per dire ti sparo. Io non ho minacciato di morte nessuno, tantomeno donne e bambini. Alla stazione siamo scesi e abbiamo chiamato la polizia che ha identificato i signori. E’ una prassi di servizio.
E’ un lavoro duro il suo?
Ultimamente lo è sempre di più, facciamo turni di 7 ore e 11 anche di notte e veniamo tutti i giorni a contatto con situazioni e persone veramente al limite. Oltretutto siamo totalmente privi di qualunque difesa. Capita di prendersi degli sputi in faccia, delle male parole, delle bastonate, o anche di peggio. Tra i nostri colleghi ce n’è anche uno sfregiato in volto perché ha preso una coltellata.
Signor Abbondi lei è razzista?
Assolutamente no, divido anche la mia casa con un ragazzo tunisino, prima per un certo periodo abbiamo ospitato un ragazzo rumeno.
Cosa pensa degli immigrati?
Che se vengono nel nostro paese devono imparare a rispettare le nostre leggi.
Fausta Sbisà

non ci sono parole per descrivere sta storia.. solo nella fottuta Emilia democratica possono succedere queste cose..
cioè un controllore ferma degli zingari riesce a buttarli fuori dal tram e ad appioppargli una multa. Poi basta che una vecchia troia comunista (tra l'altro già multata, che disinteresse..) scriva una letterina alla repubblica, (giornale del pensiero unico democratico) che l'azienda pubblica con dirigenti democratici licenzi il tizio... (che tra l'altro è loro elettore..^^)
almeno la prossima volta al sa sfurbirà.. ^^

lunedì 10 novembre 2008

un pò di sfogo..

chi vuole uccidere il fottuto gattino Virgola?
penso chiunque..
piuttosto che iscriversi al gruppone su faccialibro, meglio cliccare il link qua sotto.. ^^

http://www.generazione-hacker.net/gioco%20virgola.html


spettacolo con un m4 in mano.. ^^

risikooooo!!


stasera ritrovo al Livello per un bel risiketto.. che dite?
solito orario... e, come al solito, state leggeri a cena che c'è parecchia roba da magnare..

muore mamma africa a Napoli..

MIRIAM MAKEBA MUORE DOPO IL CONCERTO PER SAVIANO CASTEL VOLTURNO (NAPOLI) -
Mama Africa, Miriam Makeba, se n'e' andata uscendo di scena con un finale ad effetto. Aveva speso tutta la sua vita per l'impegno civile ed e' morta 'sul campo', a Castel Volturno, un luogo-simbolo della lotta alla criminalita' ed alla sopraffazione, dove aveva voluto partecipare a tutti i costi, nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno dello scrittore Roberto Saviano. L'artista di colore, 76 anni, era divenuta famosa in tutto il mondo per essersi battuta vigorosamente contro il regime dell'apartheid che aveva dilaniato il suo Paese, il Sudafrica. Non a caso era diventata delegato delle Nazioni Unite. E non a caso il suo impegno contro la segregazione razziale, ingigantito dalla fama di cantante nota in tutto il mondo, aveva causato la reazione del governo sudafricano che, nel 1963 - in pieno regime di apartheid - l'aveva costretta all'esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi. Da alcuni anni, per motivi professionali, la Makeba si era gia' trasferita in Europa, anche se continuava a frequentare di tanto in tanto il suo Paese d'origine. Dopo che le fu imposto l'esilio, per tornare in Sudafrica, Miriam Makeba dovette attendere quasi 30 anni: soltanto nel 1990, infatti, Nelson Mandela riusci' a convincerla a tornare nella terra dove era nata - sua madre era di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa - e che era stata costretta ad abbandonare. Trasferitasi prima in Europa e poi negli Stati Uniti, proprio in quella lunga fase della sua vita, espresse il meglio di se' nel campo artistico. In America Miriam Makeba incise le sue canzoni piu' conosciute: Pata Pata, The Click Song e Malaika. Nel 1968 si sposo' con Stokely Carmichael, un attivista per i diritti civili. Il matrimonio scateno' grandi polemiche negli Stati Uniti e la sua carriera ne subi' un notevole rallentamento. Si separo' dal marito - con il quale si era trasferita in Guinea - nel 1973. Nel 1985, dopo la morte della sua unica figlia, Bongi, torno' a vivere in Europa. Nel 2005 decise di dare il suo addio alle scene e lo fece con un memorabile tour, che tocco' tutti i Paesi del mondo nei quali si era esibita. Ma il destino, per l'addio definitivo, le aveva riservato un altro appuntamento. Quello che ieri sera l'ha condotta sul palco di Baia Verde, a Castel Volturno, dove un pubblico accorso per una grande testimonianza di impegno civile, le ha riservato l'ultimo, indimenticabile applauso.


e bravo San Gennaro... con un santo protettore così non ci sono africani che tengono... ^^'

venerdì 7 novembre 2008

corso di cazzotti

mittici..

la borsa accoglie festosamente obama

Borsa Usa chiede in negativo, Dow -4,85%, Nasdaq -4,34%
giovedì, 6 novembre 2008 10.20
Versione per stampa

NEW YORK (Reuters) - La borsa Usa ha chiuso in negativo oggi a causa delle deludenti previsioni di varie società e dei dati negativi sulle vendite di alcuni operatori della distribuzione, che fanno temere un peggioramento della crisi economica.
L'indice Dow Jones è calato del 4,85% a 8.695,79, mentre lo Standard & Poor's 500 ha perso il 5,03%, per chiudere a 904,88, secondo gli ultimi dati disponibili.
L'indice tecnologico Nasdaq è sceso del 4,34% a 1.608,70.

http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=businessNews&storyID=2008-11-06T212005Z_01_MIE4A50MS_RTROPTT_0_OITBS-BORSA-USA-6NOV.XML

... lo amano... ^^

a volte ritornano..

festeggiamo per il gradito ritorno al livello di Joe, da troppo assente.. ^^'

giovedì 6 novembre 2008

Dixie

ognuno ha l'America che ama...

alla mia non rinuncio.. ^^

mercoledì 5 novembre 2008

antologia hc - Raw Power

dopo un'ampia carrellata di gruppi statunitensi, è tempo di tornare a casina, in Italia ed Europa..

partiamo da casa, dalla bassa... molto old school..

cmq chi ricorda quando al concerto al Tempo, il chitarrista Beppe, morto nel 2002, disse: "*** ***(bestemmia), nuetar a fom hardcore da bon!!

Ms President obama

essia.. la democrazia è rispettare il volere della maggioranza..

cmq confido nella ben nota capacità organizzativa delle popolazioni di origine africana... ^^

a parte gli scherzi.. ora che c'è un presidente forte del suffragio popolare si vedrà finalmente se sta crisi finanziaria era una tempesta passeggiera o qlc di peggio..

martedì 4 novembre 2008

solite serate..


alla fine ieri ci siam trovati...
anche se decimati dalle defezioni... ^^
alla fine quel che dovevamo fare lo abbiam fatto..

4 Novembre 1918

a novant'anni di distanza.. onore ai caduti..

domenica 2 novembre 2008

ci siamo..

Come votano gli americani:
I giovani votano meno
Secondo uno studio di Luciano Fasano , della Università degli Studi di Milano (che trovate qui), alle Elezioni 2004 la % di votanti è stata piu alta tra gli adulti (sopra i 30 anni con piu del 70% dei votanti) rispetto ai giovani (dei nati dal 1975 solo il 54% si è recato alle urne)
Gli under-30 e le donne preferiscono i Democratici
Nel 2004 il rapporto Kerry-Bush, per i votanti al di sotto dei 30 anni, fu di 56 a 42 contro una media nazionale di 51 a 48. Anche il voto femminile è stato pro-dems con un 54% per Kerry contro un 45 per Bush.
I piu colti votano Repubblicano, i piu poveri Democratico
Sempre analizzando le tabelle del 2004 si evince che tra i laureati è prevalso di 1 punto Bush, mentre tra Diplomati superiori e medi ha vinto Kerry. Al contrario, dal punto di vista economico, i cittadini con un reddito sino a 49.999$ han votato in maggioranza per il democratico, mentre i "ricchi" han preferito (direi logicamente) l'allora presidente uscente.
Bianchi, afroamericani e latinos.
Nel 2004 la loro %, a livello di elettorato era rispettivamente del 77, 11 e 9%. Bush ottenne il consenso del 57% dei bianchi, dell'11% degli afroamericani e del 42% dei latinos. Al contrario Kerry ottenne rispettivamente il 42, l'89 ed il 55%. La Florida, stato chiave per le elezioni 2008 ha una alta % di latinos, in parte esuli cubani e quindi pro-repubblicani, ed al momento i sondaggi la segnalano come "toss up".
Protestanti, Cattolici, Ebrei, Atei
Le elezioni del 2004 video Bush prevalere tra i Cristiani (58% per i protestanti, 51 tra i cattolici) mentre Kerry vinse tra gli ebrei (76%) e gli atei (68%). La % nazionale, dal punto di vista confessionale è la seguente: 53% Protestanti, 27% Cattolici, 3% Ebrei, 10% Atei.
La cosiddetta "L" Repubblicana, valori e tendenze del territorio
In genere la parte Nord-est degli Stati Uniti è quella piu liberale con idee progressiste, assieme ad alcuni stati del nord della costa atlantica. Il Mid-West ed il Sud sono stati conservatori, portatori di valori piu tradizionali (possiamo notare come gli Stati del MidWest e del Sud formino una "elle" sulla mappa degli USA", da qui la "L" Repubblicana). Originariamente gli stati a tendenza "Dems" erano quelli agricoli del Sud e del Centro-Ovest (MidWest appunto) mentre i Repubblicani erano piu forti negli stati piu industrializzati del Nord est. Negli anni '60 c'è stata una inversione delle parti. Nelle elezioni del 2004, se nel Nord-Est e nell'Ovest (rispettivamente 22% e 22 % dell'elettorato totale) ha prevalso ampiamente Kerry (58 a 41 nell'uno e 53 a 45 nell'altro) nel sud (31%) ha stravinto Bush (54 a 44) mentre nel Midwest (25%) c'è stato un sostanziale pareggio (50 a 49 per il democratico).
L'effetto Obama sul voto
Negli ultimi anni la % di votanti tra bianchi e neri è stata piu o meno simile. In questo caso però si prevede una affluenza altissima dei cittadini neri. Visto che la maggioranza dell'elettorato di colore vive nel Sud e nel Midwest, tendenzialmente a prevalenza repubblicana, questo potrebbe essere un fattore importante per una vittoria finale di Barack Obama. Anche i giovani, tendenzialmente di simpatia democratica, sembrano intenzionati a recarsi in massa alle urne. Insomma, effetto Bradley a parte, Obama potrebbe davvero catalizzare i voti di chi, solitamente, diserta le urne.
pare che sia tutto già scritto.. non resta che Karl Rove..

Zza


risik***o...

riprendo le comunicazioni.. ^^

domani va bene per il solito risiko..
mi raccomando leggeri a cena che c'è ancora da magnare un pò di robba..