
mercoledì 29 ottobre 2008
Pansa che ti passa
“LA POLITICA ADESSO LI USA, MA PRIMA O POI LI MOLLERÀ AI LORO INUTILI STUDI”…
Giampaolo Pansa
per "Il Riformista"
Ma stiano a casa i ragazzi e le ragazze che okkupano, okkupano, okkupano! Anzi, ritornino a scuola. E riprendano a studiare quel poco che la scuola gli chiede. Quando li vedo sfilare con i megafoni, gli striscioni, i gesti ritmati dagli slogan, le urla contro la Gelmini, provo una gran pena. Stanno sprecando la giovinezza. Non otterranno nulla di quello che chiedono. Gli unici a perdere saranno loro.
I nostri cari okkupanti stanno già perdendo oggi. Le università che frequentano sono le peggiori d'Europa. Eppure ogni città ne vuole una. Le sedi distaccate nascono a ogni angolo. Ma sono atenei finti. Se lo studente non fa più il pendolare, lo fa il professore. Viene da lontano, si ferma due o tre giorni, poi riparte. E gli allievi lo rivedranno il mese successivo.
Le lauree triennali non servono a nulla. Sono una truffa. Costruita sulla voglia di non studiare. Mi è capitato di leggere qualche tesi di fine corso. Fascicoletti di cinquanta, sessanta pagine, che i docenti della mia generazione avrebbero respinto con ribrezzo.Ma i prof di oggi, salvo poche eccezioni, accettano di tutto. Anche le tesi copiate. Anche quelle scritte da mercenari frettolosi. I docenti si lavano la coscienza dando voti minimi. E lasciando che le mamme piangano: «Ti hanno negato il centodieci e lode!».
E' colpa di questo tipo di prof il caos del 2008. Oggi stanno in cattedra anche docenti che nessuna seria scuola media accetterebbe. Sono ignoranti, presuntuosi e spesso accecati dalla faziosità politica. Si sentono difesi dalla tessera di partito che gli ha garantito la cattedra. Spiegano agli okkupanti che debbono lottare «contro il modernismo reazionario del governo Berlusconi-Gelmini». E gli studenti impazziscono d'entusiasmo, come davanti a una rock-star.
Gli okkupanti ci spiegano che questa rivolta non è il Sessantotto del tempo che fu.
Ma dovrebbero ammettere che è peggio del Sessantotto. Allora gli studenti si erano ribellati ai professori. Oggi sono i docenti a fomentare la rivolta. Baroni, baronetti e baronini sono gli unici a sapere con precisione ciò che vogliono. Il loro scopo è che tutto rimanga com'è, compresa la pessima gestione e la copertura dei tanti debiti. Siamo al paradosso: gli studenti scioperano per mantenere inalterati i privilegi di docenti che se ne fregano di loro.
Avete mai visto una rivolta contro il moltiplicarsi dei corsi di laurea? Anche i piccoli atenei ne presentano un campionario folle. Con più docenti e impiegati che iscritti. Come il mago di Oz, i rettori promettono meraviglie. Il trucco si scopre soltanto alla fine: niente lavoro, disoccupazione garantita. Ma pure i corsi meno recenti sono un bluff. Sono migliaia gli iscritti alle facoltà di Scienze della Comunicazione. Troveranno posto nell'impero dei media? Farglielo credere è come dirgli che i bambini li porta la cicogna.
Restare a casa anche dopo la laurea. Ecco una tragedia che si presenterà sempre più spesso, con una progressione terribile. Ma qui siamo al cuore della rivolta studentesca. La mia opinione è che una parte dei ragazzi scenda in piazza non contro la Gelmini o Silvio il Caimano. Ma perché ha compreso che la scuola non gli garantirà nessun futuro.
Vedono il buio davanti a sé e sono disperati. Però non sanno respingere i pifferai che li portano a spasso. Hanno capito che soltanto pochi avranno un avvenire professionale sicuro. Per questo provano una rabbia prima sconosciuta. La rabbia di chi non scorge una via d'uscita. Oggi si rivoltano contro il centro-destra. Domani lo faranno contro il centro-sinistra. Perché la politica che adesso li usa, prima o poi, li mollerà. E gli dirà di tornare alle loro scuole di carta, ai loro inutili studi.E' questo il pericolo vero che si annida nel caos di oggi. Non temo i facinorosi che allarmano il Cavaliere. Ci sono anche loro e stanno spuntando in tutti i cortei. Non dimentichiamoci di Genova 2001, con quello che ne seguì. Ma il rischio più grande è la rivolta senza obiettivi e senza capi. Diretta contro tutto e tutti.
Un racconto di fantascienza narra di ragazzi che uccidono gli anziani, per prendersi le loro case e il loro lavoro. Non andrà così, perché le case e il lavoro degli anziani non sono un bottino appetibile per i figli di mamma. Non vogliono studiare, perchè lo studio vero è fatica. E non vogliono lavorare perché gli orari sono lunghi, le paghe basse e i padroni esigenti. Il traguardo sarà un paese di trentenni poveri, a carico di genitori pensionati.Ma un giudizio ancora più aspro bisogna darlo delle tante sinistre, a cominciare dal Pd di Walter Veltroni. Qualche milione di militanti al Circo Massimo non cancellerà l'errore suicida di questo partito. E dei giornali che lo appoggiano, nella speranza di frenare la perdita di copie. La favola del dissenso proibito dal Caimano non funziona più. Siamo un paese dove tutti dissentono da tutti, anche da se stessi.
Prima o poi, la rivolta degli studenti lascerà perdere la Gelmini e il Berlusca. E si dirigerà contro qualcun altro. Per questo azzardo un consiglio alla Signora Ministro: lasci le cose come stanno. L'Italia di oggi non merita nessuna riforma, della scuola o di altro. Quando il disastro sarà completo, qualcuno davvero tosto chiuderà le aule per un anno
.Il giorno che verranno riaperte sarà più facile cambiare in meglio. A meno che un incidente grave, un morto in piazza, non faccia esplodere la polveriera Italia. Allora dovremo dirci tutti buonanotte. E chiuderci in casa. Con un buon fucile a portata di mano.
Crudo e diretto ma innegabilmente lucido e veritiero..
martedì 28 ottobre 2008
domenica..
antologia hardcore - MadBall
ritorno sulla East Coast con uno dei gruppi della cricca di NY..
quei bei gruppacci formati da chicani, ciccioni, terroni e irlandesi.. ^^
per me sono troppo lenti e metallici.. ma insomma...
zitti zitti

sabato 25 ottobre 2008
domenica sparante
venerdì 24 ottobre 2008
solidarietà a Tosi
fonte: rainews24
condannato per aver organizzato una raccolta di firme... mittici giudici demmocrattici italiani... olè Mancino per tutti!!
giovedì 23 ottobre 2008
venerdì nerdz
martedì 21 ottobre 2008
antologia hardcore - Integrity
dopo la scena Newyorkese, molto Old School..
passiamo a quella di Cleveland, una delle più attive, metalliche e violente dell'ultimo decennio... qua posto solo gli Integrity, ma ce ne sarebbero.. One Life Crew, RingWorm...
resoconto da ieri
Sanbuca.. un giro d'addio
Roma, 21 ott. - (Adnkronos)
- Marcello Molinari, l'imprenditore che fece della sambuca il liquore di moda nella Roma della ''dolce vita'', e' morto questa mattina nella sua casa di Civitavecchia. Aveva 81 anni. L'annuncio della scomparsa e' stato dato con un comunicato dalla Molinari Italia spa, che ha sede a Civitavecchia. Nato a Orte il 15 dicembre 1927, figlio del fondatore Angelo Molinari, Marcello Molinari e' stato, insieme ai fratelli Mafalda e Antonio, l'artefice del successo della Sambuca Molinari in tutto il mondo. La Sambuca Molinari e' un liquore dolce e forte, ottenuto dall'infusione dei semi secchi dell'anice stellato. Il nome sambuca deriva dall'arabo ''zammut'': questa parola indicava una bevanda a base di anice arrivata in Italia dall'Oriente. La storia della famiglia Molinari, la storia del prodotto "Sambuca Extra Molinari" e la storia della azienda Molinari sono un tutt'uno. Nel 1945, a guerra appena finita, nasce la "Sambuca Extra Molinari" per iniziativa del commendatore Angelo Molinari. Si comincia con poche bottiglie, in modo artigianale o, meglio, pionieristico. Solo dopo 14 anni, nel 1959, nasce il primo opificio semi-industriale, seguito dal secondo nel '64, e dal terzo nel '75. Il primo boom della "Sambuca Molinari", prodotto di moda nella Roma della "dolce vita", e' a cavallo degli anni '50-'60. Il successo, creato grazie all'impegno personale e professionale di Marcello Molinari, si fara' sempre piu' evidente con il passare del tempo, raggiungendo vendite per tre milioni di bottiglie nel '71, superando i sei milioni gia' nel 2001 e i sette nel 2006. Sempre di sola Sambuca Extra, senza contare l'esportazione. Questa storia e queste cifre, che nessuna societa' che abbia poi prodotto della sambuca puo' vantare, dimostrano con evidenza come la "Molinari" abbia in effetti creato la categoria "sambuca". Questo liquore e' divenuto un fenomeno di costume tanto radicato, in Italia e nel mondo, da acquisire col tempo, sempre di piu' fino ad oggi, una rilevanza commerciale che ben spiega la pletora delle altre sambuche accodatesi nel tempo alla marca leader.
(Sin-Pam/Ct/Adnkronos)
R.i.p.
in onore a tutte le balle che abbiamo preso insieme..
lunedì 20 ottobre 2008
domenica 19 ottobre 2008
risikus..
stamattina..
giovedì 16 ottobre 2008
sulla via dello statalismo..
Al termine della riunione del Consiglio europeo il ministro e il premier annunciano: le piccole e medie imprese italiane avranno fra 6 e 8 miliardi
Tremonti: "Aiuti di Stato da peccato a necessità"
"La crisi finanziaria è stata affrontata, ma ora ci sono gli effetti sull'economia reale"
La legge sull'Opa rivista secondo le linee europee. A dicembre arriva la "social card"
ROMA - Dai sei agli otto miliardi: è questo l'ammontare dei finanziamenti che dovrebbero arrivare alle banche italiane dalla Bei, la Banca europea per gli investimenti, per essere destinati al sostegno delle piccole e medie imprese. Lo hanno annunciato il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella conferenza stampa seguita alla riunione del Consiglio europeo che si è svolto a Bruxelles."Da noi - ha detto Tremonti - si chiede in tante sedi di finanziare la piccola e media impresa. La nostra risposta è che un'enorme linea di credito della Bei è destinata, a partire da settembre, proprio alla piccole a media impresa. Dunque quella domanda giusta ha per noi già una risposta che riteniamo giusta. Sono quasi 40 mld di euro, come minimo 30 mld di finanziamento addizionale alle piccole e medie imprese". "Pensiamo - ha aggiunto Berlusconi per quantificare i soldi della Bei destinati all'Italia - che possano arrivare alle banche italiane dal 15% al 20% su un totale di 40 mld"."Non esistono più vie nazionali per le misure di sviluppo, ma solo vie europee"., ha osservato Tremonti, aggiungendo che il governo punterà molto alle politiche degli investimenti e delle infrastrutture. Berlusconi, da parte sua, ha sottolineato che il Consiglio europeo ha ribadito l'invito alla Bei per sostenere "la realizzazione delle infrastrutture, la copertura e le garanzie anche per la gestione dei crediti forniti dalle banche per i progetti di singole imprese"."La crisi è in atto - ha proseguito Tremonti - e non ha solo una fase e una forma, ha molte cause, molte fasi, molte forme. Noi pensiamo che la crisi sul settore finanziario, specificatamente bancario, sia stata contenuta con i provvedimenti americani ed europei dei giorni scorsi. Quel tipo di crisi, la più devastante e che avrebbe colpito i meccanismi nevralgici del sistema, possiamo ragionevolmente dire che è stata contenuta e superata. Il resto della crisi - che è la crisi sull'economia reale, sui meccanismi della produzione materiale, reale, industriale - è in atto in tutto il mondo ed è ancora attesa per molti effetti. La crisi è stata globale e generale, c'è in tutti i comparti. Per quanto riguarda l'Italia riteniamo che il sistema bancario e finanziario sia nel suo insieme patrimonializzato e liquido, pur in questa crisi. Abbiamo fatto la Finanziaria triennale proprio perché pensavamo che fosse opportuno mettere in sicurezza i conti pubblici e i risparmi delle famiglie. Credo che a questo punto sia fondamentale guardare agli elementi dell'economia reale. Detto francamente - ha concluso Tremonti - non esistono vie nazionali, esistono solo vie europee. Siamo un continente, abbiamo un mercato, una moneta, una comune politica di bilancio, articolata per paese. Se c'è da sostenere l'economia reale il meccanismo fondamentale, principale, è un meccanismo europeo o in ogni caso un meccanismo concordato insieme in Europa".Il ministro aveva ribadito che con la crisi dei mutui "il mondo è cambiato". Anzi, ha aggiunto, rispetto "a qualche ora fa è cambiato tutto". Per questo motivo, ciò che prima sembrava una eresia, come gli aiuti di Stato alle imprese in difficoltà, ora non lo è più. "Ieri erano un peccato mortale - gli ha fatto eco Berlusconi - oggi gli aiuti di Stato sono un imperativo categorico subito invocato".
Tremonti ha anche ricordato che nel trattato di Roma "c'è un ampio spazio per politiche industriali. Poi certe interpretazioni hanno portato al sopravvento del mercato".Tremonti ha inoltre annunciato che il governo italiano "modificherà la propria legge sull'Opa seguendo lo schema europeo". Al vertice, ha detto, non si è parlato di Opa ma a Roma il cambiamento della legge "è oggetto di discussione".Infine, il ministro ha assicurato che a dicembre sarà in mano alle famiglie meno abbienti la "social card" che consentirà loro di fare acquisti nei supermercati e usufruire di sconti sui prodotti di prima necessità e di accedere alle tariffe agevolate sulle bollette energetiche. "La social card arriverà a dicembre e sarà retroattiva di due mesi. Stiamo concludendo gli accordi con le categorie per gli sconti e per ottenere le tariffe Enel agevolate". (c. cl.)(16 ottobre 2008)
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/economia/crisi-mutui-11/trem-aiuti-stato/trem-aiuti-stato.html
aih aih aih... qua si cominciano a pestare grosse merde...
ritorniamo a scaricare le perdite aziendali sullo stato e al rapporto malato politica-impresa... alla faccia dell'antistatalismo...
oh per il resto il governo va benissimo... riforma della scuola, permesso di soggiorno a punti e classi d'inserimento separate..
mercoledì 15 ottobre 2008
warhammer
martedì 14 ottobre 2008
antologia hc - Judge
altro gruppo storico, direttamente dalla scena newyorkese '88/'89..
diciamolo chiaramente.. il NYHC di quegli anni è il migliore di sempre...
quello veloce, incazzato, libero da contaminazioni metal.. quello che lascia il solco nelle orecchie.. ^^
ieri sera..

ieri aveva praticamente vinto... dopo aver resisistito per parecchi turni agli attacchi congiunti di me, il Boss ed il principino, stava ormai dominando in tutto il mondo... quando il giovane principe ha ben pensato di morirmi davanti... ^^
un'altra vittoria di rapina..
lunedì 13 ottobre 2008
news... ^^
è molto stupido, ma non ho resistito... ^^
votate... e odiate!
sabato 11 ottobre 2008
Rest in peace
E' morto Joerg Haider,leader dell'estrema destra
Il governatore della Carinzia si trovava da solo a bordo della sua vettura, uscita di strada per cause ancora da accertare: la macchina si è capovolta diverse volte e Haider, estratto dalle lamiere con gravi ferite al torace e alla testa, è morto poco dopo
Vienna, 11 ottobre 2008
- Joerg Haider, leader della destra populista austriaca e governatore della Carinzia, è morto in un incidente stradale avvenuto all'alba nei pressi della località di Klagenfurt, nel sud del Paese.
Secondo le prime testimonianze, Haider si trovava da solo a bordo della sua vettura, uscita di strada per cause ancora da accertare: la macchina si è capovolta diverse volte e Haider, estratto dalle lamiere con gravi ferite al torace e alla testa, è morto poco dopo. Il 58enne politico avrebbe dovuto partecipare a una festa familiare in occasione del novantesimo compleanno della madre.
"Per noi è la fine del mondo", ha commentato il vicepresidente dell'Alleanza per il Futuro dell'Austria (Bzo), Stefan Petzner: il partito - di cui Haider aveva ripreso la guida lo scorso agosto
- aveva ottenuto a sorpresa il 10,7% dei voti nelle ultime legislative, diventando la quarta forza dietro l'altra formazione di estrema destra, l'Fpo di Christian Strache; Haider non aveva escluso la possibilità di un ingresso nella coalizione di governo, pur avendo sottolineato di voler conservare la carica di Governatore della Carinzia, che occupava dal 1999.
Haider aveva già partecipato a una coalizione di governo nel 2000, quando l'Fpo (dal quale si era staccato nel 2005 per fondare il Bzo) si era schierato con i conservatori del Cancelliere Wolfgang Schuessel: le affermazioni xenofobe e politicamente scorrette del governatore della Carinzia avevano suscitato un'ondata di polemiche e delle sanzioni diplomatiche all'indirizzo di Vienna.

lunedì?
giovedì 9 ottobre 2008
UN INDIGENO EUROPEO VALE MENO DI UN'AMEBA
sempre sul tema invasione dell'Europa cmq è l'ultimo che posto sul tema che questo non è il posto adadtto.. e poi col clima negrofilo che si respira c'è solo da farsi venire il sangue cattivo..
Un mio amico americano ha proposto agli europei di creare un movimento dei popoli indigeni d’Europa. Io ho esitato a dargli il mio sostegno, perché mi sembrava una decisione un po’ troppo estrema. Comunque è vero che in molte città europee l’arrivo di bande di immigrati sta espellendo la popolazione originaria dai quartieri in cui vive. Gli europei che subiscono la violenza degli immigrati non ricevono nessuno aiuto dalle autorità, che anzi gli sono spesso apertamente ostili. In un’epoca in cui la popolazione globale aumenta di miliardi di persone in qualche decennio, è del tutto plausibile, anzi probabile, che l’Occidente venga ben presto sopraffatto demograficamente. Questa prospettiva sembra provocare un intenso piacere a molti dei nostri intellettuali.
Bat Ye’or nel suo libro Eurabia ha documentato come l’Unione Europea stia attivamente permettendo ai musulmani di colonizzare i paesi europei. La prossima volta che i leader dell’Unione Europea si lamentano del modo in cui la Cina tratta le proprie minoranze, suggerisco ai cinesi di rispondere in questo modo: “Sì, noi rappresentiamo un’organizzazione antidemocratica impegnata a sottomettere le popolazioni indigene del Tibet, ma voi rappresentate un’organizzazione antidemocratica impegnata a soppiantare le popolazioni indigene di un intero continente”. Non amo assolutamente il Partito Comunista Cinese, un’organizzazione responsabile della morte di decine di milioni dei propri cittadini, ma almeno le autorità cinesi non cercano attivamente di sostituire la propria popolazione con dei musulmani violenti. Le autorità europee invece lo fanno.
Nelle società decadenti del passato le autorità non spalancavano le porte alle nazioni ostili, e non incriminavano come intolleranti o “barbarofobi” coloro che si opponevano all’invasione delle orde straniere. Ciò che sta avvenendo nell’Occidente moderno non è solo decadenza; è uno dei più grandi tradimenti della storia. Le leggi approvate dai nostri cosiddetti leader puniscono per “razzismo e incitazione all’odio” chi si oppone all’espropriazione della propria terra. Stando a quanto dicono i media e i nostri capi politici, è come se noi nativi europei non esistessimo, come se per loro fosse normale mettere gli interessi delle altre nazioni davanti ai nostri. Anche se abbiamo dei governi “democratici”, le autorità politiche di molti paesi occidentali sono più ostili verso il proprio popolo di molti dittatori del terzo mondo. Perché?
Sul Daily Telegraph Simon Heffner avanza l’idea che l’immigrazione di massa incoraggiata particolarmente dai governi laburisti di Blair e Brown in Gran Bretagna non sia avvenuta per incompetenza, ma perché “il governo era ideologicamente determinato a distruggere la nostra identità nazionale e a promuovere il multiculturalismo”. Io concordo con questa analisi, ma questa politica di rimpiazzo della popolazione sponsorizzato dallo Stato non si limita affatto alla Gran Bretagna.
I dati discussi nel 2008 dimostrano chiaramente che l’immigrazione di massa non ha avuto alcun effetto positivo sull’economia britannica, e ho visto calcoli simili in Francia, Danimarca, Norvegia e altri paesi. Al contrario, rappresenta un drenaggio continuo di denaro dalle tasche della popolazione nativa, anche se non mettiamo in conto l’ondata di terrorismo, insicurezza e violenza nelle strade che sta dilagando in tutta l’Europa occidentale, dalla Svezia alla Germania all’Olanda. A tutto questo si devono aggiungere i costi incalcolabili legati alla distruzione della nostra coesione nazionale e all’indebolimento delle nostre eredità culturali. L’immigrazione di massa tuttavia procede come se niente fosse. Secondo un rapporto dell’aprile 2008 la Spagna necessiterebbe di oltre due milioni di lavoratori stranieri fino al 2020, molti dei quali dovrebbero probabilmente arrivare dal Nord Africa musulmano. Gli autori del rapporto esortano il governo spagnolo ad adottare una nuova legge sull’immigrazione “per facilitare l’entrata legale, avvantaggiarsi dei nuovi arrivi e incoraggiare l’integrazione”.
Gli europei: una specie da proteggere?
In precedenza avevo giocherellato con l’idea di attribuire ai nativi norvegesi lo status legale di popolazione indigena della Norvegia (analogamente agli aborigeni australiani, agli indiani d’America o agli indios dell’Amazzonia). Una larga proporzione dei miei antenati ha vissuto qui dalla fine dell’ultima era glaciale, quando il paese divenne abitabile per l’uomo. Ai coloni originari provenienti dall’Europa centrale (attuali Germania e Repubblica Ceca) si sono aggiunti altri europei. Le tracce genetiche delle popolazioni del Vicino Oriente che diffusero l’agricoltura in Europa sono ancora rintracciabili, ma fino ai tempi recenti la grande maggioranza degli europei erano discendenti di uomini e donne che avevano vissuto nella stessa regione per decine di migliaia di anni.
Da un punto di vista genetico i nativi europei hanno vissuto sul proprio continente da più tempo dei nativi americani. Molti abitanti del sudest asiatico sono discendenti di coloni provenienti dalla Cina meridionale che hanno soppiantato o sradicato gli originari abitanti dalla pelle scura, così come molte nazioni dell’Africa sub-sahariana discendono dai Bantù invasori che hanno soppiantato o sradicato le popolazioni indigene Koi-San. I giapponesi moderni vivono in Giappone da meno tempo di quanto gli europei vivano in Europa. Tuttavia un consigliere scozzese, Sandy Aitchinson, è stato punito per aver usato il termine “indigeni” in riferimento ai nativi britannici. Perché è considerato ridicolo o malvagio il fatto che noi europei riaffermiamo i nostri diritti? Perché siamo bianchi? A tutti è permesso difendere la propria cultura, eccetto che alle popolazioni di origine europea? È così? Perché il colonialismo è cattivo, salvo nel caso in cui il mio paese, la Norvegia, che non ha mai avuto una storia coloniale, viene colonizzato dalle popolazioni del terzo mondo?
Negli anni recenti gli europei occidentali hanno accettato più immigrazione in un breve periodo di tempo di quanto ogni altra società abbia mai fatto pacificamente nella storia umana. Se vogliamo darci un taglio, abbiamo tutto il diritto di farlo. Ciò con cui abbiamo a che fare non è “immigrazione” ma colonizzazione, e nel caso dei musulmani siamo in presenza di veri e propri tentativi organizzati a livello internazionale di conquistare i nostri paesi. Se i non europei hanno il diritto di resistere alla colonizzazione, allora ce l’hanno anche gli europei. La Svizzera, la Svezia, la Finlandia e la Norvegia non hanno mai avuto una storia coloniale. I tedeschi hanno avuto solo una colonia in Namibia. Perché dovrebbero accettare milioni di musulmani turchi, che hanno a loro attivo migliaia di anni di brutale storia coloniale? Oggi non ci sono inglesi che vivono in Pakistan, perché allora i britannici dovrebbero permettere a un numero enorme di pachistani di stabilirsi nel Regno Unito? E se l’Algeria aveva il diritto di chiedere l’indipendenza dalla Francia, perché i francesi non hanno il diritto di chiedere l’indipendenza dagli algerini?
A me piace la diversità culturale, e per questo non voglio che scompaia la mia cultura e quella delle altre nazioni d’Europa. Ho l’impressione però che il multiculturalismo non sia altro che un’ideologia dell’odio, che ha l’obiettivo di smantellare unilateralmente la cultura europea e i popoli che l’hanno creata. Se i popoli del Camerun e della Cambogia hanno il sacrosanto diritto di conservare la loro cultura, perché non possono farlo i popoli che hanno prodotto Beethoven, Newton, Copernico, Michelangelo e Pasteur? Come sottolinea il rabbino Aryeh Spero, le elite europee “affermano la superiorità delle culture e delle religioni indigene quando parlano di regioni lontane, ma ritengono sia un atto d’arroganza dire la stessa cosa a proposito della cultura indigena della propria terra”.
È vero che un’immigrazione limitata proveniente da culture compatibili con la nostra può essere assorbita, e può essere in certa misura benefica. Noi però non stiamo parlando di culture compatibili, né di immigrazione limitata. La mia nazione corre il serio rischio di essere spazzata via demograficamente entro la fine del secolo, così come tutti i paesi nordici. Facciamo parte delle società di maggior successo della storia umana, ma saremo sradicati nello spazio di poche generazioni se continuano gli attuali livelli di immigrazione di massa. Ho il diritto di preoccuparmi di questo, o sono “razzista”?
Lo scrittore Gore Vidal scrisse una volta: “La Norvegia è abbastanza grande e vuota da ospitare 40 o 50 milioni di bengalesi. Se i norvegesi dicono che, tutto considerato, preferirebbero non prenderseli in casa, questo va considerato razzismo? Penso di no. È semplice auto-preservazione, la prima legge delle specie”. Thomas Jefferson disse che “la legge di auto-conservazione è la più alta legge non scritta”, e aveva ragione.
Secondo ogni possibile standard noi occidentali apparteniamo a una delle culture di maggior successo del mondo, ma il nostro difetto maggiore, che potrebbe alla fine seppellirci, è probabilmente la nostra ingenuità. Perché mai dovremmo assistere senza battere ciglio alla sottomissione del nostro paese da parte delle culture di minor successo del mondo? L’istinto più radicato di ogni essere vivente, perfino a livello batterico, è l’auto-conservazione. Nel 2008 ti viene riconosciuto il diritto all’auto-conservazione se sei un ameba, ma non se sei uno scandinavo. Forse potremmo salvarci sostenendo che gli scandinavi sono una specie di ameba, e che abbiamo bisogno di una protezione speciale da parte del WWF. Per dimostrare questa tesi potremmo mostrare alcuni dei nostri migliori esemplari di intellettuali e giornalisti di sinistra. Non dovrebbe essere un’impresa troppo difficile.
Solo perché ho detto di non essere contento di diventare una minoranza perseguitata nel mio paese, sono stato accusato di essere un “nazionalista bianco”: un’accusa che rivela fino a che punto è arrivata la demonizzazione delle persone con antenati europei. Che dire dei coreani e dei giapponesi? Se avessero qualcosa da obiettare al fatto di venire gradualmente soppiantati dai nigeriani o dai pachistani, e fossero molestati nelle loro città da persone che si sono stabilite lì contro la loro volontà, sarebbero denunciati come “nazionalisti gialli”? Perché non esistono i termini “nazionalista giallo”, “nazionalista marrone” o “nazionalista nero”, mentre esiste il termine “nazionalista bianco”?
Quando ho cominciato a scrivere dei saggi parlavo quasi esclusivamente dell’islam, e continuo in linea di massima a farlo. Mi sono tuttavia accorto gradualmente che prima di poter affrontare l’islam dobbiamo rimuovere un intero regime di censure. Continuerò a sostenere la lotta dei buddisti, degli indù, dei sikh dai baha’i, degli ebrei, dei cristiani africani e dei taoisti cinesi contro la jihad islamica, che è uno scontro globale. L’ho sempre fatto e sempre lo farò. L’unica cosa che non farò è quella di cedere arrendevolmente la mia terra. Non vedo nessun altro popolo che accetti tranquillamente di essere trasformato in minoranza nel paese in cui i propri antenati hanno vissuto dalla fine dell’era glaciale, e non vedo perché dovrei farlo io. Non mi interessa se gli occidentali bianchi hanno “paura di essere chiamati razzisti”. Non lascerò ai miei discendenti un paese in rovina solo per paura di essere chiamato con qualche brutto nome. Se tu pensi che gli europei che vogliono preservare la propria eredità e proteggere i propri figli dalle aggressioni siano “razzisti”, allora non sono io il fanatico. Sei tu.
Difendere la nostra cultura
Propongo quindi che gli europei nativi creino un movimento di popoli indigeni europei, a vantaggio delle tradizionali popolazioni maggioritarie della Gran Bretagna, della Germania, della Francia, dell’Italia, della Spagna, della Svezia, dell’Austria, del Belgio, dell’Olanda, della Danimarca e così via, ispirata alla Dichiarazione dei Diritti delle Popolazioni Indigene. Il Movimento dei Popoli Indigeni Europei dovrebbe sostenere il diritto dei popoli indigeni europei a conservare la propria auto-determinazione, le proprie tradizioni, la propria sovranità e la propria cultura in quanto popoli maggioritari sulle proprie terre.
La lista degli obiettivi dovrebbe comprendere:
1) Il diritto a rimanere maggioritari nelle nostre terre, e a mantenere il controllo della nostra sovranità e della nostra auto-conservazione. Non vogliamo danneggiare o maltrattare nessun altro popolo della terra, ma affermiamo il diritto a rimanere maggioranza nelle nostre terre senza essere accusati di “razzismo”. Respingiamo le tendenze attuali secondo cui non avremmo nessun diritto di opporci, controllare o ridurre l’immigrazione illimitata proveniente da culture non indigene.
2) Il diritto di insegnare ai nostri figli le nostre culture, lingue, interpretazioni storiche, celebrazioni e tradizioni, senza impedimenti. Rifiutiamo le tendenze educative che incoraggiano i nostri figli a dimenticare o a disprezzare le loro culture, tradizioni, pratiche religiose e la loro storia, per non offendere i cittadini o i residenti di origine non europea.
3) Il diritto a mantenere, amare e praticare le nostre festività e celebrazioni religiose. Rifiutiamo le attuali tendenze ideologiche, secondo cui le tradizionali celebrazioni religiose o culturali indigene europee come il Natale sarebbero in qualche modo “razziste” o “non inclusive”, e dovrebbero perciò essere “abbassate di grado”, “rinominate” o altrimenti retrocesse o eliminate per non offendere i cittadini o i residenti di origine non europea. Respingiamo le politiche correnti basate sull’idea che le nostre culture indigene siano manchevoli e incomplete se non “arricchite” da altre culture non indigene.
4) Il diritto a mantenere, amare ed esporre i nostri simboli religiosi, nazionali, etnici e culturali. Respingiamo le politiche correnti basate sull’idea che le nostre bandiere nazionali o i nostri simboli etnici siano “razzisti” o “non inclusivi”, perché offendono i cittadini o i residenti di origine non europea.
5) Il diritto a mantenere, amare, proteggere ed esporre le nostre espressioni culturali indigene come la musica, le opere d’arte e i monumenti. Respingiamo le tendenze e le politiche correnti, quando affermano che le espressioni culturali indigene come le statue di cinghiali, i racconti folcloristici con maiali o cani, i dipinti con temi cristiani o della classicità pagana, i memoriali di guerra con un tema cristiano, ecc. dovrebbero essere rimosse dalla vista pubblica, bandite, distrutte, modificate o minacciate, per evitare di offendere i cittadini o i residenti di origine non europea.
6) Il diritto a mantenere, amare, proteggere i nostri cimiteri, edifici, chiese, musei e altre opere pubbliche dalla distruzione, modificazione o altri cambiamenti. Respingiamo le tendenze e le politiche correnti, quando stabiliscono che le opere pubbliche e le strutture indigene devono essere cambiate o modificate per evitare di offendere i cittadini o i residenti di origine non europea, o che devono “fare posto” a opere che beneficiano i cittadini o i residenti di origine non europea (ad esempio quando si dissotterrano delle tombe vecchie di secoli per “fare spazio” ai cimiteri non indigeni, o quando si rimuovono i simboli cristiani o le statue dalle chiese, e così via).
Il tradimento dell’Unione Europea
Franco Frattini della Commissione Europea, il governo non eletto e irresponsabile di quasi mezzo miliardo di persone, ha dichiarato che gli europei dovrebbero accettare altre decine di milioni di immigrati entro una generazione. Il ministro degli esteri britannico Milliband ha dichiarato alla fine del 2007 che l’Unione Europea dovrebbe espandersi per includere le nazioni musulmane del Nord Africa e del Medio Oriente. Il presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno confermato questo progetto all’inizio del 2008. Tutto questo fa parte di un tentativo organizzato di far capitolare l’Europa all’islamizzazione in corso da decenni. Poiché l’Unione Europea prevede la libertà di movimento tra i confini, i leader europei stanno aprendo le porte all’alluvione di decine di milioni di musulmani e di altre popolazioni non indigene, in un’epoca in cui i nativi europei temono per la sopravvivenza della propria civiltà e si sentono stranieri nelle proprie città. Nel frattempo Ernst Uhrlau, capo dei servizi segreti tedeschi, avverte che nel Nord Africa le organizzazioni dedite al jihad violento si fanno sempre più minacciose.
Tutto questo prova che l’Unione Europea è sostanzialmente un’organizzazione criminale dedita all’espropriazione demografica e alla marginalizzazione culturale delle popolazioni indigene del vecchio continente. Di conseguenza, andrebbe immediatamente e totalmente sciolta. I nativi europei dovrebbero chiedere un periodo provvisorio di de-eurabificazione, per rimuovere dai libri di storia le menzogne propagandate dai multiculturalisti filo-islamici, e per restaurare il giusto rispetto vero le tradizioni culturali europee. I funzionari e i dirigenti che hanno partecipato alla creazione dell’Eurabia dovrebbero essere processati per crimini contro la civiltà.
http://web2.venet.net/libridelponte/det-articolo.asp?ID=155
l'articolo è molto bello e bisognerebbe farlo leggere anche ai deputati identitari eletti nell'aprile scorso... insomma, la stampa radicula ha fatto casino per mesi e loro se ne sono giustamente sbattuti il cazzo (come tutti noi)
adesso che alcuni invasori hanno preso alcune sberle in contemporanea, tutti corrono a dichiararsi amici degli invasori... ma vaffanculo!!!
qualche detto
set cus l'ha det Gesù Crest quand l'ha fat i negar....? Costo chè a l'ho brusè... Warrior 17/09/2008
i giocatori seri la parola Olmi non la conoscono... Diego 6/10/2008
"avrò giocato tre volte in dieci anni..." ma che cazzo dici at se sempar chè.. "ma io spesso guardo..." Olmi 6/10/2008 (cercando di spiegare un'impossibile sconfitta..)
mercoledì 8 ottobre 2008
antologia hardcore - Youth of Today
non potevano mancare dall'antologia gli Youth of Today del mitico Ray Cappo (alias Raimondo Capponetti.. ^^)
il sound non è dei migliori, ma non ho trovato video migliori sul tubo...
martedì 7 ottobre 2008
fotoromanzo parte 5°
hot shots..
grazie al Tuz che ha creato un dvx spettacolare, mi sto riguartdando Hot shots uno e due ad ogni ora... ^^
qua c'è la scena iniziale del secondo... ^^
da morir dal ridere...
lunedì 6 ottobre 2008
risikando ieri sera..
risiko's way
sabato 4 ottobre 2008
the army of darkness
cercando sul tubo ho ritrovato la scena finale del film.. non c'è tutta..
qua c'è il resto.. http://it.youtube.com/watch?v=xu_4M6WPzaI
che film da oscar..
da segnalare le seguenti frasi epiche...
"E tu chi diavolo sei?" "Mi chiamo Ash, reparto ferramenta."
"Ti succhierò l'anima!" "Vieni a prenderla."
"Dammi un pò di zucchero baby"
giovedì..
giovedì 2 ottobre 2008
stasera si griglia!!!
mercoledì 1 ottobre 2008
alla frutta..
http://www.unita.it/pdf/20081001.pdf
è ora di fare qlc ragionamento a mente lucida..
sono ormai alcuni mesi, grossomodo da quando la sinistra ha perso le elezioni, che va avanti questa campagna di denuncia di presunte aggressioni razziste ai danni di criminali stranieri..
dei crimini di questi ultimi non se ne parla più, ma non è questo il punto..
il fatto è che quel gruppo di potere che va sotto il nome di "sinistra", che va dai partiti ai sindacati, dalla caritas alle burocrazie pubbliche e para pubbliche, all'immenso mondo dell'associazionismo rosso, ha capito che per loro è suonata la campana a morto..
non che spariscano, è che le loro ragioni sociali sono quasi definitivamente morte.. gli rimane un nugolo di pensionati morenti..
lo stesso PD ha abbandonato de facto questo mondo..
insomma in questo momento post-elettorale, in cui l'opposizione inizia appena a riprendersi dalla sberla ricevuta ed il consenso del Berlusca rimane alto, questa accozzaglia di reduci culturali sta provando a lanciare l'ultimo assalto..
lo schema d'attacco è sempre il solito: urlare al pericolo n@zzy-fassista, attaccare sui problemi sociali, proporre qlc programma di intervento governativo (costosissimo e inutile) e poi riscuotere il dividendo elettorale..
il fatto è che il giochino non funzione più.. anni fa bastava attaccare con la solfa del fascismo che interi governi cadevano ( non sempre ma qlc scompenso lo causavano..), ora fanno solo ridere i polli..
fine della fola...
mi dispiace per il negretto di Parma, ma se restava a casa sua a spacciare evitava di prendere delle gazze, sempre ammesso che ci sia stato qualcheduno con le palle che gliele abbia date..
cazzo sono stato logorroico..
Nicolas Gomez Davila
In un secolo in cui i mezzi di comunicazione divulgano infinite stupidaggini, l’uomo non si definisce colto per quello che sa ma per quello che ignora.
Non dobbiamo pensare per il nostro tempo o contro il nostro tempo, ma fuori del nostro tempo. E se fosse impossibile,che importa? È anzitutto un’esigenza di principio e una regola di metodo.
Il reazionario non è il sognatore nostalgico di passati conclusi, ma il cacciatore di ombre sacre sulle colline eterne. Lo scrittore reazionario deve rassegnarsi a una celebrità discreta, dal momento che non si può ingraziare gli imbecilli.
vivere con lucidità una vita semplice, silenziosa, discreta, tra libri intelligenti, amando poche persone.
Gli illusi sono prolissi.
Non sono un pensatore moderno anticonformista, ma un contadino medievale indignato.
avendo finito le frasi epiche nostrane, vado a pescare qlc aforismo da uno dei massimi scrittori del novecento..
altro che quella checca di Neruda..