martedì 12 febbraio 2008

oh là...

Milano, asili pubblici aperti anche ai figli dei clandestini.
Un giudice boccia la nuova circolare comunale che permetteva di presentare la domanda d'iscrizione solo se in possesso del permesso di soggiorno. "E' discriminatorio" è stata la sua conclusione.

12/02/08

Un giudice contro il Comune di Milano. Aveva suscitato molte polemiche la circolare del Comune di Milano che limitava l'iscrizione alle scuole materne ai soli figli di immigrati regolari. Una donna marocchina "clandestina" aveva presentato ricorso e ora la sua istanza è stata accolta. Un giudice della Prima sezione civile di Milano, Claudio Marangoni, ha contrastato la decisione dell'ente milanese. Ora la giovane potrà iscrivere la propria figlia alla materna.Secondo il legale della donna, l'avvocato Livio Neri, è stato "riconosciuto il carattere discriminatorio della circolare nella parte contestata". In sostanza, il giudice Marangoni ha affermato il principio secondo cui un minore, in Italia, gode del diritto di rimanere sul territorio nazionale, con la conseguente possibilità di accedere a tutti i diritti di assistenza che ciò comporta, a prescindere dalla condizione di regolarità o irregolarità dei genitori. Definendo "discriminatorio" la parte della circolare del Comune che esclude minori, figli di irregolari, dall'iscrizione alle scuole materne, il giudice ha in sostanza ordinato al comune di rimuovere o riformulare quella parte del testo.Non è sempre stato così. Fino all'anno scorso i figli di "clandestini" o di immigrati in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, venivano accettati "con riserva". Dal 15 gennaio invece sono entrate in vigore leggi molto più restrittive e solo chi è in possesso del permesso di soggiorno ha la possibilità di presentare la domanda. La questione degli alunni stranieri in Italia è regolata da varie leggi, in particolare dal Decreto del presidente della Repubblica numero 394 del 1999 che stabilisce il diritto dei minori stranieri a entrare nel sistema educativo statale, quale che sia la condizione giuridica delle loro famiglie. Un diritto che diventa dovere da quando il minore entra nell'età dell'obbligo scolastico.

finalmente giustizia è fatta....................................

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma sì, certo, gente che non dovrebbe neanche essere sul suolo italiano (il termine "clandestino" dice niente?) fa causa e vince contro l'amministrazione comunale...non male, considerato che gli asili nido sono pieni zeppi e i figli degli italiani devono essere messi in graduatorie...

Anonimo ha detto...

a roma stanno fuori gli italini per far posto ai nuovi...