venerdì 30 maggio 2008

ma porca puttana!!!

Si' del governo al Trattato di Lisbona, ma restano le riserve della Lega

Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl per la ratifica del Trattato di Lisbona. La ratifica modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea. Lo ha riferito il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli aggiungendo che 'rimangono le riserve della Lega che proporrà una legge ad hoc per consentire un referendum sul trattato'.
"Il mio è stato un sì con riserva al ddl che recepisce il Trattato di Lisbona", ha spiegato Calderoli. "Ci sono stati notevoli miglioramenti rispetto alla convenzione ma con il voto di maggioranza c'è una perdita di sovranità notevole. Pensiamo che la consultazione popolare, su questo punto, non possa e non debba essere evitata. Per questo proporremo in sede parlamentare una legge costituzionale ad hoc per consentire il referendum".
Ma per il ministro degli Esteri, Franco Frattini "Non ci sono divisioni all'interno del Governo e mi auguro che il Parlamento, a larga maggioranza, contribuisca alla rapida adozione di questo disegno di legge".
L'iter del Trattato di LisbonaSul completamento del processo di ratifiche del trattato di Lisbona continua a pesare l'incogna più grande, cioè quella derivante dall'esito del referendum che si terrà il 12 giugno prossimo in Irlanda. L'unica, sicura, consultazione popolare rimasta sulla strada del trattato tiene tutti con il fiato sospeso: nel 2005 il 'no' dei cittadini francesi prima e quello degli olandesi poi affossarono in maniera irreversibile il trattato costituzionale.
Ci sono voluti circa due anni e una maratona negoziale memorabile, svoltasi in occasione del Consiglio europeo del giugno 2007, per ridare all'Europa, attraverso il trattato di Lisbona, la prospettiva di realizzare quelle riforme istituzionali necessarie per rispondere alle nuove sfide dell'allargamento dei confini dell'Unione e a quelle che devono essere fronteggiate sui fronti della politica estera, dell'economia e dell'immigrazione.
Il primo Paese ad aver ratificato il nuovo trattato è stata l'Ungheria, seguita a ruota dalla Slovenia, Paese che detiene, fino al 30 giugno, la presidenza di turno dell'Ue. Alcuni degli altri partner dell'Unione ad aver già aderito a Lisbona sono: Malta, Romania, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Portogallo, Danimarca, Austria, Lettonia e Lituania.
La Gran Bretagna, che in sede di negoziato ha ottenuto diverse, importanti esenzioni (opting out) rispetto alle disposizioni previste dal nuovo trattato, deve ancora ratificarlo, ma il rischio che l'approvazione venga subordinata allo svolgimento di un referendum è stato definitivamente disinnescato.
Le novità del nuovo testo Il trattato di Lisbona dovrebbe entrare in vigore all'inizio dell'anno prossimo e, sebbene depotenziato - almeno nominalmente - rispetto alla precedente progetto di Costituzione, prevede l'introduzioni di importanti novità. Come l'istituzone della figura del presidente permanente dell'Ue che resterà in carica per due anni e mezzo e potrà essere riconfermato per un secondo mandato.
E il potenziamento delle funzioni dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, che sarà anche vicepresidente della Commissione europea. Previsto poi un marcato ampliamento delle materie sulle quali il Consiglio dei ministri Ue potrà decidere a maggioranza e non più all'unanimità e un potenziamento dei ruoli del Parlamento europeo e di quelli nazionali.

forse la materia è un pò complessa e a pochissimi interessa..
ma su queste scelte si decide il futuro del mercato del lavoro per laureati, professionisti e tecnici in tutta la UE.. bene o male ci siamo dentro tutti..
la volontà è quella di trasformare l'Europa nel mercato più dinamico e competitivo del mondo..
qlc info si può trovare qui.. http://europa.eu/lisbon_treaty/index_it.htm
il fatto è che al di là dei paroloni e delle previsioni strampalate di qlc burocrate, la concorrenza si fa principalmente sul prezzo, cioè sul guadagno netto del lavoratore..
in pratica si mette nello stesso mercato i paesi del est Europa con quelli occidentali.. qlc mi deve spiegare come fa un impresa italiana a competere con quei salari..
operai e impiegati sono già stati inculati dalla globalizzazione senza regole con la Cina.. i prossimi, di questo passo, saranno gli artigiani e i professionisti..
poi fra 10/15 anni anche i laureati..
l'ho fatta semplicee un pò estrema, ma non è tanto distante dalla realtà.. il colmo è che su ste cose la gente non può esprimersi.. mai uno straccio di referendum, anzi se qlc protesta è anti-europeo..
vien quasi da dar ragione a Tremonti..

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