questo è il primo scontro della campagna... e l'Impero parte a bomba...tra un'oretta verrà combattuta la seconda battaglia... e poi si vedrà...LA BATTAGLIA DEI CAMPI DI FEDALMOR
GENESI
La marcia dell’esercito imperiale verso sud non fu affatto agevole, i monti neri dividevano infatti il Wissenland da Tilea ed il loro attraversamento non era affatto semplice. Numerosi passi permettevano di superare la catena montuosa, ma erano stretti e malfidi. L’armata avrebbe dovuto dividersi per poterli attraversare, rendendosi vulnerabile ai numerosi nemici che si nascondevano tra quei picchi.
L’esercito si divise in alcune colonne con la consegna di ricongiungersi oltre in Tilea, di fronte la città di Campogrotta che era cinta d’assedio dagli orchi.
Una colonna imperiale sarebbe passata molto vicino alle terre dominate dal duca D’enghionne, un bretoniano rinnegato che dettava legge in un’area spettrale denominata Fedalmor. Guidava il contingente imperiale Roderik Calsasbora, nipote del reggente di Wartebad, che portava con se una cospicua somma in denaro con cui pagare il passaggio al duca, almeno così sperava.
Il 20 luglio 2007 a.c. Roderik si trovò il passo sbarrato da un’armata di Bretoniani in arme guidati dal loro duca. Egli rifiutò sistematicamente ogni trattativa, ingiungendo agli imperiali di battersi o perire.
SCHIERAMENTI
-Esercito imperiale
generale: capitano dell’Impero Roderik Calsasbora;
1 reggimento di guardie di palazzo, 1 regg. di Templari del Lupo bianco, 1 regg. di picchieri, 1 regg. di alabardieri, 1 regg. di archibugieri, 1 regg. di pistolieri, 2 cannoni, 1 batteria di razzi tempesta infernale, 1 prete guerriero Johan Pappenheim, 1 capitano alfiere dello stendardo di battaglia Gustav Hessler.
-Esercito bretoniano
generale: paladino duca D’enghionne;
1 reggimento di pellegrini del Graal con reliquia, 1 regg. di cavalieri della cerca, 1 regg. di cavalieri del regno, 1 regg. di cavalieri erranti, 1 regg. di arcieri popolani, 1 regg. di cavalieri montati su petaso, 1 paladino alfiere dello stendardo di battaglia Emile Rocroi.
IL CAMPO DI BATTAGLIA
I due eserciti si scontrarono in una piana lungo il passo. I bretoniani occuparono un’altura al centro del loro campo su cui si posizionarono gli arcieri, a sinistra dell’altura schierarono i cavalieri del regno, i pellegrini del Graal ed i pegasi, mentre a destra presero posizione i cavalieri del regno e quelli della cerca. Il duca D’enghionne ed il suo alfiere si misero nel centro per tenere i contatti tra le due ali.
Il generale imperiale fu molto stupito di tale dispiegamento di forza nelle ali, e cercò di rimediare come poteva. Il suo fianco destro era coperto da una collina e lì inviò i reggimenti di picchieri, pistolieri e gli alabardieri guidati dal prete guerriero Johan Pappenheim; queste truppe avrebbero dovuto trattenere le forze migliori del nemico.
Sulla sinistra schierò le guardie di palazzo, i Templari del Lupo bianco ed il reggimento di archibugieri; qui la situazione era più equilibrata.
Dietro questa linea prese posizione l’artiglieria e nel centro Roderik ed il suo alfiere Gustav, pronti ad intervenire in caso di evenienza.
LA BATTAGLIA
Lo scontro si aprì con una violenta bordata di tiro imperiale sulle linee bretoniane, che causò notevoli danni al reggimento di cavalieri erranti e qualche morto ad altri reparti. Intanto i reparti imperiali prendevano la formazione ordinata loro dal generale Calsasbora.
Subito le schiere di Bretonnia si lanciarono in avanti per aver ragione degli imperiali, che scaricarono un’altra violenta nerbata di piombo che indebolì ulteriormente l’ala sinistra bretoniana.
Sul fianco destro la battaglia non si era ancora accesa, i cavalieri bretoniani stavano risalendo la collina dove dietro li attendevano i reggimenti imperiali. Ma sul fianco sinistro lo scontro stava entrando nel vivo: i Lupi bianchi infatti videro il reggimento di cavalieri avversario notevolmente ridimensionato a causa dei colpi subiti e lo caricarono senza indugio. La tonante carica dei martellatori di Ulric spazzo via la fragile linea bretoniana che si diede alla fuga. Subito i templari li inseguirono, ma andarono a cozzare contro i pegasi che incalzavano da dietro per chiudere la falla che si era aperta. L’impatto risultò molto violento, ma nessuno dei due contendenti ebbe la meglio.
Le restanti truppe bretoniane continuavano l’avanzata verso l’avversario, raggiungendo la sommità della collina. Gli arcieri inondavano di frecce la guardia che serrava verso i pellegrini del Graal, mentre i cavalieri erranti superstiti si riorganizzavano nelle proprie retrovie.
La guardia fremeva nell’attesa di menar le mani quando Roderik le ordinò di caricare rispose con un entusiasmo incontrollato. Quando giunse ad impattare la linea di pellegrini bretoniani lo scontro fu tremendo, con morti da entrambe le parti. Alla fine i pellegrini vennero messi in fuga e annientati dalla guardia durante l’inseguimento.
I Templari nel frattempo ebbero la meglio sui pegasi che vennero a loro volta sterminati dopo un breve inseguimento.
Sul fianco destro la tensione era al culmine, i cavalieri bretoniani sapevano che dipendeva da loro risollevare le sorti della battaglia, che sul fianco sinistro per loro era irrimediabilmente persa. I gagliardi cavalieri di Bretonnia caricarono con ardore, facendo fuggire i pistolieri che si preparavano a controcaricare sul fianco, evitando così la trappola tesa dal generale imperiale. L’impatto con le fanterie imperiali fu molto violento, molti di loro caddero, ma restarono sul posto anche grazie all’incitamento di Johan Pappenheim che infondeva una fede incrollabile alle truppe da lui guidate.
A sostenere i fanti imperiali giunse Gustav Hessler che caricò sul fianco i cavalieri del regno. Fu invece impossibile richiamare in linea i pistolieri, la tentata carica subita da parte dei cavalieri della cerca li aveva terrorizzati a tal punto.
Ai piedi della collina la lotta continuava serrata, ma la fede nella vittoria era troppo alta nelle schiere imperiali, così ogni assalto e ogni morto inflitto risultò inutile. Dal resto del campo intanto le guardie di palazzo e gli archibugieri convergevano sul fianco destro per dar manforte ai propri camerati.
I cavalieri erranti, in un impeto di orgoglio, avevano caricato i Lupi bianchi, ma erano stati sconfitti e inseguiti fino a che l’ultimo di loro non venne eliminato.
PROLOGO
Il duca D’enghionne, vedendo l’evoluzione della battaglia chiese la sospensione delle ostilità. Egli aveva perso un regg. di cavalieri erranti, un regg. di pellegrini del Graal, un regg. di pegasi, più diversi altri uomini tra arcieri e cavalieri del regno.
L’esercito di Roderik aveva perso diversi uomini nei reggimenti di fanteria di linea e il reggimento di pistolieri.
L’Impero aveva vinto, la battaglia era stata un massacro. Il passaggio verso sud era aperto, la spedizione di soccorso a Tilea poteva andare avanti.